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“Come la luce dell’alba” di Pio Russo Krauss

Il romanzo, ambientato nel ‘73-74 a Napoli (post-colera, austerity e dibattito sui limiti dello sviluppo, campagna referendaria sul divorzio), racconta la storia di un prete e di un gruppo di giovani che prendono le parti dei contadini del quartiere di Pianura sfrattati per costruire palazzi abusivi,  affrontando dubbi, dilemmi, interrogandosi sulle loro vite e sulla società, compiendo scelte difficili.
Il romanzo ha avuto giudizi estremamente positivi, tra cui:
Repubblica (Napoli): «All’inizio del romanzo c’è il cadavere di un colono, s’è impiccato a Masseria Grande [...] Inizia così, drammaticamente, la presa di coscienza di padre Sergio, e il libro è la storia dell’impegno di questo prete per organizzare una difesa degli agricoltori minacciati, il suo tentativo di fare della parrocchia dei Frati Agostiniani un luogo di accoglienza e riscatto, scuotendo dal torpore confratelli e superiori, aggregando i giovani, aprendola ai bambini delle baracche. [...] Nel romanzo di Pio Russo Krauss ci sono tutte queste cose, attraverso la storia quotidiana, come l’avrebbero raccontata Manzoni o Tolstoj. [...] La storia ti prende e non ti lascia più». (Antonio Di Gennaro su Repubblica del 16/5/23).
Il Mattino (Napoli): «Un romanzo avvincente di impronta fortemente corale, anzi comunitaria, intessuto di dialoghi serrati e costellato di interrogativi esistenziali. [...] Come la luce dell’alba è un romanzo che si direbbe necessario: intrinsecamente teologico-filosofico, esplicitamente ambientalista e autenticamente cristiano». (Donatella Trotta su Il Mattino del 16/5/23).
Pressenza: «Non capita spesso d’imbattersi in un libro che, pur presentandosi con le caratteristiche di un romanzo, riesca non solo a farci rivivere le travagliate vicende d’un periodo di grandi cambiamenti, ma anche a presentarci una sottile analisi psicologica e sociologica dei personaggi che ne incarnano vividamente dilemmi contraddizioni e conflitti». (Ermete Ferraro su Pressenza del 31/7/23).
Reportpistoia: «Un romanzo che invita a porsi domande, a interrogarsi, ma soprattutto che avvince con la sua storia e con il suo stile [...] Il lettore si affeziona ai personaggi, che, a fine lettura, rimangono nell’anima e nella mente». (Alberto Vivarelli su Reportpistoia del 30/9/23).
Il Caffè Letterario di Scampia: «Il romanzo diventa sempre più avvincente, pagina dopo pagina, finché prende velocità come un treno in corsa e procede verso un epilogo inizialmente insospettato ed insospettabile. E’ una storia fatta di vari livelli e di vari focus di interesse che si intrecciano, si sovrappongono, si alimentano a vicenda. La cifra di questo libro è senza dubbio l’amore. (Silvana Casertano su Il Caffè Letterario di Scampia 13/11/23)

Pio Russo Krauss (1953) è nato e vive a Napoli, è sposato e ha tre figlie. Medico di sanità pubblica si è interessato di educazione sanitaria ed ambientale, promozione della salute ed epidemiologia. Fin dalla giovinezza impegnato in ambito sociale, culturale ed ecclesiale, è stato “maestro” e animatore di un doposcuola donmilaniano, presidente del Centro Culturale Giovanile di Via Caldieri, militante di associazioni ambientaliste, pacifiste e nonviolente. Attualmente è presidente dell’Associazione Marco Mascagna e collabora con il Centro Salvatore Buglione per i senza dimora.

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