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Tempo Pasquale: Domenica II o della Divina Misericordia dell'Anno C (2024-25)

Nota introduttiva: L’omelia va preparata dal pastore dei fedeli, ai quali essa è rivolta, perché deve tener conto della Parola di Dio, del tempo liturgico e delle condizioni e bisogni dei fedeli; questa, che segue, potrebbe essere un’omelia rivolta a un uditorio di fedeli sconosciuti, perché tiene conto solo dei primi due elementi. Alla fine sono suggeriti altri temi possibili da sviluppare. Sono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni (mons. Francesco Spaduzzi, francescospaduzzi@gmail.com)  

Tempo Pasquale: Domenica II o della  Divina Misericordia dell'Anno C (2024-25) 

 Introduzione. Giovanni racconta l’apparizione ai discepoli riuniti a Gerusalemme, prima senza Tommaso e poi con lui; Atti parla della vita dei primi cristiani; Apocalisse ci presenta Gesù, che continua a riproporre la sua Parola alle Chiese particolari e ai fedeli.

I - Giovanni 20,19-31 – 1. (a) I discepoli non trovavano pace e serenità da quando Gesù era stato arrestato ed era morto, e specie ora che si accavallavano le notizie sulla sua resurrezione: alle donne erano apparsi Angeli cha annunciavano la resurrezione di Gesù; Pietro e Giovanni avevano visto la tomba vuota; avevano avuto apparizioni di Gesù Pietro e poi i due discepoli di Emmaus. La sera di quel giorno, il primo della settimana… erano chiuse le porte del luogo, il Cenacolo, dove si trovavano i discepoli per timore di essere perseguitati dai Giudei; nella sua misericordia venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!» (19); con la sua visita donò la Parola onnipotente di pace e gioia: E i discepoli gioirono al vedere il Signore (20), perché erano sicuri che era vivo - non era un fantasma –, come apparve evidente quando mostrò loro le mani e il fianco con i segni delle piaghe dei chiodi e il costato trafitto (20;  cfr. Lc 24,39). Cerchiamo di vedere con gli occhi della fede e gustare col cuore Gesù presente in mezzo a noi nelle sue varie presenze, specie nei Sacramenti e nell’Eucarestia; in esse Gesù ci dà la pace e la gioia, che provarono i discepoli nel vedere il Signore. (b) Poi Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi!, e affidò loro la sua missione: Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi (21), ad annunciare la salvezza, reggere i fedeli e santificarli (cfr. Mt 28,18-20); e Detto questo, soffiò e disse loro: Ricevete lo Spirito Santo (22), che li abilita al compimento della missione. Tra i vari compiti Gesù ne richiama uno speciale: a coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati (23), perdonare i peccati ai ben disposti, cioè a quelli che riconoscono di aver commesso peccati, se ne pentono, fanno il proposito di non peccare più con l’aiuto di Dio e di prendere i mezzi necessari per evitarli. Crediamo e ammiriamo quest’altra prova dell’amore misericordioso di Gesù, amiamolo; i pastori siano generosi nel donare la misericordia di Dio e i fedeli a usarne bene e con frequenza mensile.

2. (a) Tommaso… non era con loro quando venne Gesù (24); egli ritornò e Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!» risorto; si mostrò scettico e testardo: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo» (25) alla sua risurrezione. Egli rifiuta di credere alla parola di chi ha visto e parlato con Gesù; trionfano l’orgoglio e la disistima degli altri, che portano al rifiuto della fede. La fede è credere a una parola o a un fatto sulla testimonianza di una persona affidabile. Alimentiamo la nostra fede. (b) La domenica seguente, Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso; per misericordia Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!» (26) e Poi disse subito a Tommaso«Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!» (27), cioè fissa le piaghe nelle mani per mettervi il dito e la piaga del costato per mettervi la mano, e credi veramente. Tommaso rispose con la professione di fede più alta del NT: «Mio Signore e mio Dio!» (28), con cui riconosce Gesù come Dio e Yahweh. Gesù costata: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; e proclama la beatitudine di quelli che crederanno senza vedere beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!» (29), di noi che, senza aver visto, crediamo per la testimonianza degli Apostoli. Per crescere nella fede, meditiamo e aderiamo alla Parola di Dio. (c) Giovanni racconta solo alcuni dei moltissimi miracoli di Gesù. Ma questi sono stati scritti per suscitare la fede in Gesù vero Dio e vero uomo: perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e ricevere da Lui la vita eterna: perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome (31).

II - Atti 5,12-16 – (a) Dopo la Pentecoste Tutti i discepoli di Gesù erano soliti stare insieme nel portico di Salomone (12), nel Tempio, per continuarvi la vita religiosa di prima con spirito nuovo, quello di Gesù, alimentato degli Apostoli (At 2,42-47). Nessuno degli altri, i non credenti, osava associarsi a loro e anzi li guardavano con sospetto e disprezzo, ma il popolo li ammirava ed esaltava (13) per l'unione tra di loro, la carità verso i bisognosi e la comunione dei beni. Sempre più, però, venivano aggiunti credenti al Signore, una moltitudine di uomini e di donne (14), anche fra gli antichi avversari, perché Molti segni e prodigi avvenivano fra il popolo per opera degli apostoli (12). Anche noi vogliamo crescere nella fede e nell’amore al Signore e fare una vita ecclesiale più intensa, partecipando con regolarità alla catechesi, ai sacramenti e alle attività parrocchiali. (b) Attiravano alla fede in Cristo i miracoli, operati (12) “nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno” (At 3,6), invocando il Suo nome e per Sua autorità e potere: portavano gli ammalati persino nelle piazze, ponendoli su lettucci e barelle, perché, quando Pietro passava, almeno la sua ombra coprisse qualcuno di loro (15). Anche la folla delle città vicine a Gerusalemme accorreva, portando malati e persone tormentate da spiriti impuri, e tutti venivano guariti (16). Come una forza usciva da Gesù e guariva tutti (Lc 6,19; 8,46), così ora essa agisce per Pietro e gli Apostoli. Preghiamo che i successori degli Apostoli, pastori del popolo di Dio, siano con Cristo una cosa sola per il servizio dei fedeli.

III - Apocalisse 1,9-11a.12-13.17-19 – (a) L’Apostolo si presenta: Io, Giovanni vostro fratello nella fede, e compagno nella tribolazione, nel regno di Dio e nella perseveranza nell’unione con Gesù, e racconta: “mi trovavo in esilio nell’isola chiamata Patmos a causa della parola di Dio, che predicava, e della testimonianza, che dava di Gesù (9), per la sua fede. Fui preso in estasi dallo Spirito di Dio, nel giorno del Signore, di domenica; udii dietro di me una voce potente come di tromba, che gli ordinò (10): «Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette Chiese» dell’allora Asia Minore (11.19). Per misericordia Dio aveva parlato nell'AT e continuò nel NT per mezzo di Gesù e degli Apostoli, e ora lo fa con i loro successori, per formare e guidare la Chiesa attraverso i tempi. Rinnoviamo la nostra fede nel magistero del Papa e dei Vescovi, dei preti e diaconi, uniti a lui. (b) Giovanni rivela: mi voltai per vedere la voce che parlava con me (12) e vidi sette candelabri d’oro con 7 lampade per ognuno; e in mezzo… uno simile a un Figlio d’uomo, Gesù, vestito da Sommo Sacerdote, con un abito lungo fino ai piedi e cinto al petto con una fascia d’oro (13). Appena lo vidi come Dio e uomo nella gloria, caddi ai suoi piedi come morto (17), timoroso, ma Gesù con misericordia, posando su di me la sua destra, lo incoraggiò: Non temere! (17); si dichiarò Dio: Io sono il Primo e l’Ultimo, e il Vivente (17-18); in quanto uomo Ero morto, ma ora, risuscitato, vivo per sempre e ho le chiavi, il dominio, della morte e degli inferi (18). Quindi Gesù si presenta come Dio e uomo glorificato, salvatore e sommo sacerdote compassionevole per i discepoli, che continua a illuminarli e a guidarli negli avvenimenti: Scrivi dunque le cose che hai visto, quelle presenti e quelle che devono accadere in seguito (19).

EUCARESTIA. Gesù risorto visita, rafforza e consola i discepoli; allora di persona, ora con la sua presenza in Spirito, nei Sacramenti e nell’Eucarestia. Preghiamo la Vergine Maria e S. Giuseppe, gli Angeli Custodi e i Santi Patroni, di ottenerci di essere tra quelli che accolgono con docilità la Parola di Dio e la vivono e partecipano all’Eucarestia. (mons. Francesco Spaduzzi)

Altri Temi: 1. Gesù stette in mezzo (19.26). Gesù sta sempre con noi per l’amore infinito e misericordioso che ha per noi. Anche la Vergine, che disse a S. Juan Diego il 12-12-1531:  “Non sto forse qui io che sono tua madre? Non stai forse sotto la mia ombra e protezione? Non sono forse io la fonte della tua gioia? Non sei forse nel cavo del mio manto, nella croce delle mie braccia?”.

2. Ricevete lo Spirito Santo (22). Solo lo Spirito ci può far vivere la vita soprannaturale e per ottenerceLo Gesù ha affrontato la Passione e Morte; è il dono più grande e il donatore dei doni; lo riceviamo la prima volta nel Battesimo e poi anche con gli altri sacramenti; ogni volta che  facciamo un’opera buona siamo sotto il suo influsso e la sua presenza cresce in noi.

3. Mostrò loro le mani e il fianco (20) e i piedi (Lc 24,39). Papa Francesco nella Dilexit nos al n. 156: “il Cuore risorto conserva la sua ferita come una memoria costante…” e 157: “E’ il risorto che attraverso l’azione della sua grazia rende possibile che ci uniamo misteriosamente alla sua Passione. Lo sanno i cuori credenti, che vivono la gioia della resurrezione, ma allo stesso tempo desiderano partecipare al destino del loro Signore Gesù” Riflettiamo su queste parole.

4. Molti segni e prodigi avvenivano per opera degli apostoli  (12). I miracoli avvenivano per opera di Gesù, perché una forza usciva da lui e guariva tutti; ma Gesù ha trasmesso agli Apostoli e ai loro successori la sua stessa missione, ricevuta dal Padre, e anche il potere di operare i miracoli, per facilitare la fede ai discepoli; Pietro guarisce con la sua ombra, Paolo per mezzo dei suo fazzoletti…

5. Caddi come morto. Ma egli, posando si di me la sua destra, disse: “Non temere…” (17). Sembra un Gesù così ieratico (12-17) e così distante; eppure si china su Giovanni e posa su di lui la sua destra (17), lo tocca e - potremmo dire - lo accarezza e lo incoraggia. L’atteggiamento del corpo rivela i sentimenti del suo Cuore, che sono tenero amore e misericordia.  (mons. Francesco Spaduzzi)

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