Acai, Ardolino: "Alloggi comunali di via De Napoli consegnati a fine estate..."
"...già con infiltrazioni e muffa".
“Alloggi comunali consegnati nel mese di agosto del 2024 e da mesi già pieni di umidità, infiltrazioni e macchie evidenti di muffa. E’ quanto si registra nello stabile di via Vincenzo De Napoli, in zona Vallone dei Lupi, ad Avellino, realizzato nell’ambito del programma di sostituzione edilizia. Ma lo stesso destino riguarda anche altri edifici e ciò che è peggio la ditta che li ha realizzati sta effettuando nuovi lavori per l’ente”. Così Giovanni Ardolino presidente nazionale dell’Acai, associazione di tutela degli inquilini e dei consumatori.
“Ci troviamo di fronte - prosegue il dirigente sindacale - ad una situazione incredibile e grave, che non soltanto rassegna il notevole disagio, oltre che la profonda amarezza, di diverse famiglie assegnatarie del capoluogo, che speravano di poter vedere migliorate le proprie condizioni di vita e invece sono costrette ad affrontare nuovi problemi, ma palesa anche la superficialità degli uffici tecnici di Piazza del Popolo che avrebbero dovuto verificare l’esecuzione dei lavori, peraltro durati diversi anni, con tempistiche non rispettate e un consistente costo per la collettività (da contratto oltre 10,5 milioni di euro), e l’assoluta inadeguatezza - alla prova dei fatti - degli studi tecnici di progettazione coinvolti e ancor più dell'associazione temporanea di impresa, con sede in Nocera Inferiore, che ha realizzato la costruzione “colabrodo”, arrecando un danno agli utenti e alla comunità tutta.
Il rischio però è che anche altri stabili in via di realizzazione dalla stessa compagine societaria e tecnica possano avere lo stesso triste destino, frutto non del fato avverso, ma di lavori, materiali e probabilmente progettazioni effettuate non a regola d’arte, senza alcuna cura e assunzione di responsabilità da parte di chi dovrebbe verificare e vigilare.
A questo punto è doveroso che l’amministrazione comunale - rimasta finora colpevolmente inerte nonostante le segnalazioni - intervenga innanzitutto per bonificare gli ambienti malsani e ripristinarne le condizioni di vivibilità, rimuovendo le cause delle infiltrazioni, agendo in danno della ditta appaltatrice e non ancora una volta a spese dei cittadini avellinesi e delle casse pubbliche, prevenendo altri disagi nei nuovi insediamenti abitativi, eventualmente con una risoluzione contrattuale, se ne ricorrano i termini di legge.
Molto ci sarebbe da dire su questo vergognoso andazzo che si ripete negli enti pubblici e tra le ditte appaltatrici e sui vari meccanismi che agevolano tali dinamiche, come ad esempio le gare al massimo ribasso, con risparmi su costi della manodopera, materie prime e sicurezza e sull’assenza di misure a garanzia di standard minimi di qualità”.
“Queste inaccettabili vicende - conclude Ardolino - che sono una delle cause del diffuso spreco di fondi pubblici, di contenziosi tra istituzioni e privati e di un patrimonio edilizio scadente e con alti costi di manutenzione, spesso non effettuata, sono anche la conseguenza dell’atteggiamento di amministratori, dirigenti, funzionari, tecnici e impiegati preposti che non svolgono i propri doveri d’ufficio o lo fanno con grande approssimazione e menefreghismo. E’ tempo quindi che vi sia una generale assunzione di responsabilità e che chi è manchevole ne risponda di fronte alla legge.
Chiediamo pertanto l’intervento, sul caso in questione e su altri analoghi, del prefetto, della Procura della Repubblica e della Corte dei Conti”.