Confesercenti, Marinelli: "Imprese e famiglie Mezzogiorno penalizzate per mutui e prestiti"
“Il tasso dei prestiti sta lentamente diminuendo, ma resta la necessità di una politica del credito equa, che vada incontro alle esigenze di imprese e famiglie, soprattutto nel Mezzogiorno”. Ad affermarlo è il presidente provinciale di Confesercenti Avellino, Giuseppe Marinelli.
“I dati ufficiali della Banca d'Italia – prosegue il dirigente dell'associazione di categoria – ci consegnano un'ulteriore leggera flessione dei mutui, come pure del costo del credito al consumo e dei prestiti alle imprese, pur rimanendo stagnante la domanda.
Il tasso sui mutui registrato a febbraio (ultimo dato disponible) è sceso al 4,31%, rispetto al 4,38% di gennaio. In calo anche il TAEG sulle nuove erogazioni di credito al consumo, al 10,59% , dal 10,75% del mese precedente.
Per quanto riguarda le imprese, il tasso medio sui nuovi prestiti alle società non finanziarie è pari in febbraio al 5,34% (dal 5,48% del mese precedente), con il 5,81% sugli importi fino a 1 milione di euro e il 5% per i prestiti sopra tale soglia.
Nel mercato, come tra le famiglie, permane però una grande incertezza, rispetto al futuro, determinata dalle scelte della Banca centrale europea, che incidono direttamente sui costi e sulla possibilità di attivazione di linee di credito.
Ma guardando più nel dettaglio le statistiche ufficiali, ci si rende conto che esiste, anzi sarebbe più corretto dire permane, una situazione di grande disparità territoriale.
Nella classifica del tasso di variazione dei prestiti per regione, la Campania si attesta al penultimo posto in Italia, per quel che riguarda le società e all'ultimo posto per le famiglie consumatrici.
Se si analizza poi la consistenza complessiva dei mutui erogati nell'ultimo anno, il Sud resta il fanalino di coda del Paese, con 78.607 milioni di euro, pur con con un leggero aumento rispetto all'anno precedente, a fronte dei 137.465 milioni di euro erogati nel Nord-Ovest, in testa alla graduatoria”.
“In definitiva – conclude Marinelli – appare evidente che senza interventi di regolazione e mediazione delle istituzioni, a tutti i livelli, sarà impossibile creare parità di condizioni per il tessuto produttivo delle aree svantaggiate e più in generale per i cittadini e i lavoratori, che nel Mezzogiorno e ancor più nelle aree interne continueranno ad essere penalizzati”.