Tempo Pasquale: Domenica di Resurrezione dell'Anno B (veglia Pasquale) (2023-24)
Nota introduttiva: L’omelia va preparata dal pastore dei fedeli, ai quali essa è rivolta, perché deve tener conto della Parola di Dio, del tempo liturgico e delle condizioni e bisogni dei fedeli; questa, che segue, potrebbe essere un’omelia rivolta a un uditorio di fedeli sconosciuti, perché tiene conto solo dei primi due elementi. Alla fine sono suggeriti altri temi possibili da sviluppare. Sono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni (mons. Francesco Spaduzzi, francescospaduzzi@gmail.com)
Tempo Pasquale: Domenica di Resurrezione dell'Anno B (veglia Pasquale) (2023-24)
Introduzione – Le letture dell’AT rievocano i fatti mirabili, compiuti da Dio nella storia della salvezza; il Vangelo ci fa vedere Gesù glorificato con la resurrezione; Paolo ci presenta il battesimo come il sacramento della resurrezione del credente per la vita, che Cristo comunica a lui.
I - Genesi 1,1-2,2 - Dio crea l'uomo a sua immagine e somiglianza e gli mette a disposizione tutto il creato, in cui c’è un riflesso della Sua potenza, sapienza e bontà infinite; egli ne deve usare quanto gliene serve, nel rispetto del suo fine ultimo. Purtroppo i nostri progenitori se ne servirono contro la Sua volontà e rovinarono la Sua immagine in se stessi e nei discendenti e nel creato. Dio li punì ma non li abbandonò: promise il Redentore, che porta l'immagine di Dio nella sua umanità e, con la sua opera redentrice, la restaurerà anche in tutti gli altri uomini, suoi fratelli
II - Genesi 22,1-18 - Per obbedire a Dio, che gli chiede il sacrificio di Isacco, figlio promesso e a cui sono legate le promesse, Abramo deve rinunciare a tutto con fede totale e affidarsi solo a Dio. Egli è arrivato a questa intensità di fede, speranza e amore, ed è pronto a sacrificare il figlio a Dio, che però glielo salva. Così incomincia a delinearsi la figura del Messia, che dovrà soffrire per liberare l'umanità e si preciserà sempre meglio nel giusto perseguitato e nel servo di Yahweh, umiliato dagli uomini ma glorificato da Dio; queste caratteristiche del Messia e Salvatore si riprodurranno anche nel salvato, che condividerà la sua passione e morte e risurrezione.
III - Esodo 14,15-31; 15,1 - Dio salva gli ebrei dalla schiavitù degli egiziani: parla a Mosè e gli indica il da farsi (15); l'Angelo passa da davanti l'accampamento a dietro (19) e fa altrettanto la nube, che dà la luce agli ebrei e la toglie agli egiziani (20); Dio opera (31) con la mano di Mosè (21) e il suo vincastro (16), per far passare gli Ebrei, aprendo le acque, e per distruggere gli egiziani (24-25), coprendoli con esse (26-27). Così Israele fa esperienza della potenza e sapienza di Dio contro gli egiziani e della sua bontà verso il Suo popolo (30-31); essi cantano il ringraziamento a Dio, e noi con loro, per la salvezza ben più grande, che Egli ci da per mezzo di Gesù per la fede e obbedienza.
IV - Marco 16,1-7 – (a) Mentre Gesù moriva, non lontano c’erano varie donne (Mc 15,40; cfr. 15,47), che osservavano tutto con amore, compassione e attenzione. C’erano Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Salome, che, Passato il sabato, comprarono oli aromatici per andare a ungerlo (1); poi Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro, per fare le unzioni di rito per l’amatissimo Defunto, e arrivarono al levare del sole (2). L’amore, che le aveva legate a Gesù e fra di loro, le ha spinte a organizzarsi per quest'opera di misericordia, considerata fra le migliori verso il prossimo. Amiamo Gesù, amiamolo per quello che era, come lo amarono queste donne, che con tanti sacrifici lo seguirono nella sua opera evangelizzatrice e si esposero fino a stare sul Calvario; amiamoLo nel prossimo vivo o defunto. (b) Un problema si posero all'ultimo momento: «Chi ci farà rotolare via la grossa pietra dall’ingresso del sepolcro?» (3). Occorrevano 3 o 4 persone o anche più. Ma la Provvidenza aveva già eliminato l'ostacolo: Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande (4). Dio premia sempre la fiducia in Lui, specie quando si vuol fare del bene – specie a Gesù - e ci si affida a Lui. Per lo meno si sta sereni.
2. Le donne, con ansia, entrarono nel Sepolcro, ignorando il perché di questa strana situazione, e videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, perché essere soprannaturale, ed ebbero paura (5). Egli le rassicurò: Non abbiate paura! e diede loro la grande notizia, inattesa e gioiosa: «Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui, nella tomba (6), e mostrò loro dove l’avevano posto (6) da morto; ordinò loro: Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto” (7); è la conferma dell’appuntamento, fissato da Gesù in precedenza (Mc 14,28). Notizia bellissima e inaspettata, nonostante le profezie dell'AT e di Gesù. Gioia e paura lottavano nel loro cuore e in un primo momento non dissero niente a nessuno, perché erano impaurite (8), ma poi videro Gesù (Mt 28,9-10) e ne parlarono senza essere credute (Mc 16,11). Noi invece crediamo nella risurrezione di Gesù, trasmessaci dagli Apostoli e dalla Chiesa in questi venti secoli, e vogliamo annunciarla agli altri; non tutti crederanno, ma noi offriamo la nostra testimonianza per salvarli; poi ognuno con libertà deciderà di farne quello che ritiene opportuno.
V - Romani 6,3-11 – (a) L’evento fondante della nostra salvezza è Gesù, Figlio di Dio e figlio di Maria, fattosi uomo e datosi per la gloria del Padre e per amore agli uomini. Gesù morì in croce (cfr. 6) per il peccato una volta per tutte (10; cfr. 3.4.5.8) e fu sepolto (cfr. 4); fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria - potenza - del Padre (4.9; cfr. 5) e ormai non muore più; la morte non ha più potere su di lui (9); ora invece vive per sempre (10; cfr. 8) e vive per Dio (10), cioè per mezzo della Vita che gli comunica il Padre. Crediamo, speriamo, amiamo. (b) Quello che è avvenuto di Gesù deve riprodursi in noi. (A) Lo realizziamo anzitutto col fare memoria del Signore, in particolare della sua Passione e Morte, ascoltando e credendo, leggendo e meditando quello che Cristo ha detto e fatto per noi (3 sapete; 6 Lo sappiamo; 8 crediamo; 9 sapendo; 11 consideratevi) e decidendo di riprodurre i misteri della Sua vita in noi con la grazia di Dio. (B) Ma Gesù disse che sarà salvato chi crederà e sarà battezzato (Mc 16,20; Mt 28,16-20); in tutti i sacramenti noi facciamo memoriale del Signore, cioè lo Spirito Santo rende presente Gesù nei misteri della sua vita e morte e resurrezione, ci unisce a Lui, facendoci membra del suo Corpo mistico, ci fa morire al peccato e ci fa risuscitare a vita nuova o la rafforza in noi; così appare nel battesimo per immersione: non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? (3); quindi siamo stati intimamente uniti a lui a somiglianza della sua morte (5): siamo sepolti nell’acqua e moriamo alla vita precedente; dall’acqua usciamo come uomini nuovi, cioè nel rito liturgico lo Spirito riproduce in noi ciò che è avvenuto nel Cristo: l’uomo vecchio che è in noi è stato crocifisso con lui (6) e Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte (4); siamo morti con Cristo (8), lo saremo anche a somiglianza della sua risurrezione (5; cfr. Ef 2,6), cioè Dio ci ha risuscitati in lui, e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo (Ef 2,6); così siamo senza peccati: Così anche voi consideratevi morti al peccato (11) e ci è trasmessa la vita di Cristo: crediamo che anche vivremo con lui (6). (C) Quello che è già avvenuto in noi nel battesimo, lo dobbiamo vivere nella vita quotidiana, diventando memoria vivente del Signore: così anche noi possiamo camminare in una vita nuova (4); è morto il nostro corpo, che tende al peccato, non può trascinarci al male e noi non siamo più schiavi del peccato (6). Infatti chi è morto nell’atto liturgico del battesimo, è liberato dal peccato (7). Così siamo diventati viventi per Dio, in Cristo Gesù (11), viviamo la vita nuova in Cristo. Meditiamo e assimiliamo queste verità sul piano intellettuale e lasciamo vivere e crescere Cristo in noi, giacché i Suoi misteri sono veramente nostri e ce ne dobbiamo appropriare per non rendere inutile la Passione di Cristo per noi.
EUCARESTIA. Unendoci a Cristo, morto e risorto e presente nel Battesimo e nell’Eucarestia, diventiamo capaci, per la grazia dello Spirito Santo, di morire al peccato e risorgere a vita nuova e divina, che ci viene da Gesù. Per intercessione di Maria e Giuseppe, degli Angeli Custodi e Santi Patroni, chiediamo la grazia di incontrare il Signore con le stesse disposizioni e sentimenti di Maria e dei Santi, quando ricevevano Gesù nell’Eucarestia. (mons. Francesco Spaduzzi)
Altri Temi: 1. Venti secoli fa Gesù operava la salvezza con la sua presenza e attività e con la fede di chi lo incontrava; oggi Gesù realizza la medesima salvezza con la sua presenza e attività per mezzo dei sacramenti per chi viene a Lui e crede in Lui. Allora Gesù veniva incontrato nella sua realtà storica, ora nella sua realtà sacramentale; ma è lo stesso Gesù vivente e operante.
2. Le donne sapevano e avevano fatto esperienza di come è fragile l’uomo e come sono imprevedibili le situazioni. Ma si affidano a Dio anche per risolvere l’ostacolo della rimozione della pietra, che ostruisce il sepolcro (Mc 16,3). La loro fiducia è premiata perché la trovano rotolata via.
3. Il Rallegrati… non temere (Lc 1,28-30) del Vangelo dell’infanzia si ritrova in quello della resurrezione: Non abbiate paura… E’ risorto (Mc 16,6). Dove arriva Gesù personalmente o la buona novella che Lo riguarda, lì arriva la gioia e scompare il timore. L’incontro con Gesù è sempre fonte di gioia per chi lo ha con sé e lo annuncia e per chi ricevere l’annuncio.
4. Le grandi imprese di Dio nell’AT, per salvare il popolo ebreo, ci rivelano che Dio può veramente tutto non solo nella natura ma anche nel mondo degli spiriti e degli uomini. Tutto dipende da Lui, che può intervenire quando vuole per dirigere le situazioni sia usando i mezzi ordinari sia i miracoli per fare la sua volontà. I Santi ne hanno fatto esperienza e ce lo ricordano
5. Gesù ha vissuto la nostra vita di uomo, dal concepimento alla morte, in tutto uguale alla nostra eccetto il peccato; così ha santificato tutti gli istanti e stati della vita umana. E noi dobbiamo e possiamo riprodurre in noi tutti i misteri della vita di Gesù per santificare tutta la nostra vita grazie alla fede e alla preghiera, al battesimo e agli altri sacramenti. (mons. Francesco Spaduzzi)