Uomo Terra di Enzo Marangelo chiamato a rappresentare l’elemento Terra assegnato alla città di Avellino
Napoli Teatro Festival Italia 2017 – sezione Laboratori
All’interno della decima edizione del Napoli Teatro Festival Italia 2017, tra maggio e giugno, il maestro Enzo Marangelo, regista e direttore artistico di Hypokritès Teatro Studio, curerà a Solofra (AV) un percorso laboratoriale destinato a rievocare, fuori dalla scena urbana, il ritmo, oggi tradito, della dinamica uomo-terra, un’indagine interiore per scoprire nuovi linguaggi espressivi e orientare la percezione sulla forza salvifica della cultura dell’arte e della natura.
Uomo Terra si sviluppa attraverso cinque incontri laboratoriali che si terranno tra maggio e giugno, in otto luoghi montani e pedemontani del territorio solofrano. «Gli attori, professionisti e non, saranno chiamati a svolgere un lavoro a contatto diretto con la terra, a sperimentare la creazione artistica in un avvenimento altamente percettivo, più fertile al sentire che al subire emotivo» ha spiegato Enzo Marangelo, scelto come unico formatore irpino accanto a nomi illustrissimi del panorama artistico mondiale come Peter Brook, Nekrosius e Tomislav Janežic. Al termine della fase laboratoriale, che comprende anche una residenza, comincerà la fase di allestimento di un lavoro conclusivo che raccolga e sviluppi quanto prodotto dai partecipanti al laboratorio.
La partecipazione è gratuita ed è possibile rispondere all’avviso di candidatura entro il 5 aprile, seguendo tutte le istruzioni al link: https://www.napoliteatrofestival.it/avvisi-laboratori-2017/
Uomo-Terra risponde pienamente agli obiettivi su cui quest’anno si concentra la decima edizione del Napoli Teatro Festival. Tra questi, il rapporto tra maestri e giovani talenti ed una particolare attenzione ad alcuni dei luoghi più rappresentativi della regione Campania: Avellino, a cui è associato il tema della terra, Benevento, quello del fuoco, Caserta, quello dell’aria e Salerno, quello dell’acqua, temi che rappresentano «gli incipit di una ricerca teatrale che potrà spaziare tra i rapporti inerenti tradizione e modernità» come ha dichiarato il direttore artistico Ruggero Cappuccio.