“Amanapoli” è un ritorno alle radici musicali ...
Dopo “Memorie di un pazzo” (2013), e “Quarantena” (2015) , arriva una nuova pubblicazione per Gianfranco Caliendo successiva alla scissione con la sua band storica “Giardino dei Semplici”, di cui era stato il cantante, l’ autore e il chitarrista per 38 anni. (dal 1974 al 2012).
Stavolta, Caliendo è in compagnia della cantautrice Flora Contento, sua compagna e preziosa collaboratrice autorale degli ultimi anni.
“Amanapoli” è un ritorno alle radici musicali e familiari per Gianfranco che, come molti ricorderanno, è nipote del compianto Eduardo Caliendo, un concentrato di napoletanità, storico chitarrista di Roberto Murolo e docente al Conservatorio di Avellino.
Il disco raccoglie 20 canzoni, alcune interpretate da Gianfranco (10), altre da Flora (5) e altre in coppia (5).
La scelta delle canzoni, tutte rigorosamente in dialetto, spazia tra classici immortali e canzoni di autori contemporanei, accomunate da un alto contenuto emotivo.
Ascoltiamo le classiche : “Angela” brano del 700 che fu proprio riscoperto e interpretato nel 1976 dal Giardino dei Semplici, e che nel disco è cantato e “incarnato” da Flora, poi “’O Marenariello” e “Vierno” in coppia. Lei inoltre interpreta Di Giacomo con “Palomma ‘e notte” e lui “Uocchie ch’arraggiunate” e “Santa Lucia luntana” . Insieme cantano “’A Madonna d’’e Mandarine”, una poesia di Ferdinando Russo musicata da don Filippo Strofaldi, che fu parroco di Gianfranco e poi vescovo di Ischia, suo grande amico.
Si riascoltano quattro “fiori all’occhiello” della carriera di Gianfranco Caliendo : “Pulicenella va”, dell’album Bianco e Nero e scritta con Gianni Averardi, “Eduardo”, dedicata al grande commediografo , “’I quanno vego a tte” , il primo inedito in dialetto scritto da solista, e “Penziere” ricantato con Flora.
Poi, le canzoni degli autori contemporanei : “’E femmene” di Vincenzo Salemme, “’Na mamma” di Nino D’angelo, “’O sole”, di Federico Salvatore e Sal Da Vinci (che è stata cantata da Stefano Artiaco, “pupillo” artistico di Gianfranco), “Na voce antica” di Rino Giglio e Franco Campanino, tratto dall’album “Ottantavoglia di cantare” di Murolo e “Miettece ‘o core” stupendo brano di Giancarlo Vorzitelli, che apre l’album. Concludono la lista le canzoni del binomio d’autore Caliendo/Contento, tra cui “Cia’ Guagliò” dedicata a Pino Daniele, “Vafancù” , il blues già pubblicato in “Quarantena” ma riproposto a breve anche attraverso un videoclip, e due inediti, “’E mamme ‘e ‘na vota”, cantata da Flora e “Sperammo ca’ nun chiove”, emozionante, autobiografica e interpretata da Gianfranco.
Il disco è prodotto da Officine della musica by N.M.Project edizioni musicali.
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