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Tempo Pasquale: Domenica VII dell'Anno B - Ascensione del Signore (2023-24)

Nota introduttiva: L’omelia va preparata dal pastore dei fedeli, ai quali essa è rivolta, perché deve tener conto della Parola di Dio, del tempo liturgico e delle condizioni e bisogni dei fedeli; questa, che segue, potrebbe essere un’omelia rivolta a un uditorio di fedeli sconosciuti, perché tiene conto solo dei primi due elementi. Alla fine sono suggeriti altri temi possibili da sviluppare. Sono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni (mons. Francesco Spaduzzi, francescospaduzzi@gmail.com)  

Tempo Pasquale: Domenica VII dell'Anno B - Ascensione del Signore (2023-24)

Introduzione. In Marco, prima dell’Ascensione, Gesù affida agli Apostoli la missione di predicare il Vangelo a tutti gli uomini; gli Atti ci raccontano l’Ascensione; Paolo ci parla della glorificazione di Gesù, di cui l’Ascensione è un momento.

I - Marco 16,15 3-20 1. (a) Gesù appare agli Undici e, prima di salire al cielo, affida loro la continuazione della sua missione: egli ha predicato il Vangelo quasi solo agli Ebrei in Palestina; gli Apostoli dovranno andare in tutto il mondo e annunciarlo a ogni essere umano (15): solo chi crede in Gesù e alla sua Parola e viene battezzato sarà salvato da Dio, mentre chi rifiuta di accettare il Vangelo, si autocondanna (16). Simili indicazioni si trovano anche alla fine del Vangelo di Matteo (28,16-20) e di quello di Luca (24,46-49) e agli inizi degli Atti degli Apostoli (1,8). Occorrono quindi la fede, cioè aderire al Signore e fare memoria di Lui, il battesimo, cioè fare memoriale del Signore nei sacramenti, e la carità, cioè diventare memoria vivente del Signore nella pratica delle virtù cristiane. (b) Marco aggiunge che quelli che annunceranno con la vita e la parola la loro fede agli altri, opereranno miracoli (17): cacceranno demoni, parleranno lingue sconosciute (17), non avranno danno da morsi di serpenti velenosi o da veleni che berranno, guariranno gli ammalati per mezzo dell’imposizione delle mani (18). I miracoli faciliteranno l’accettazione della fede. In effetti ha del miracoloso l’adesione degli Ebrei alla fede e ancora di più dei pagani, soprattutto considerando le difficoltà enormi di mentalità e stile di vita, che tutti dovevano superare per diventare discepoli veri di Gesù.

2. (a) Poi Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio (19), cioè anche come uomo Gesù condivide in qualche modo la gloria di Dio: Gesù entra col corpo risuscitato in paradiso, come nostro capo, che aspetta la ricongiunzione piena con noi sue membra. Manteniamoci sempre pronti, stando in grazia di Dio, a seguire Gesù con l'anima subito dopo la morte e col corpo risorto alla fine del mondo. (b) Sulla Terra gli Apostoli obbediscono all’ordine di Gesù e vanno dappertutto a predicare il Vangelo, ma non sono soli: Gesù è con loro e agisce con loro, e anche conferma la loro Parola con i miracoli: Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano (20). Parole estremamente consolanti, perché esse rivelano che Gesù mantiene la promessa, fatta ai  discepoli, di non lasciarli orfani, perché sta con loro fino alla fine del mondo, ogni giorno (Mt 28,20), cioè sempre. Il testimone di Gesù, ordinato o no, se crede a queste promesse, sa che non è mai solo, ma è accompagnato e guidato da Gesù (20; cfr. Mt 28,20) e dallo Spirito Santo (At 1,8). Preghiamo Dio Padre di continuare a mandarci Gesù e lo Spirito Santo, come li mandò anzitutto a Maria e Giuseppe.

II - Atti degli Apostoli 1,1-11 – 1. (a) Luca nel Vangelo ha parlato dell’infanzia e della vita pubblica di Gesù (1) fino alla sua ascensione (2); Egli operò guidato dello Spirito (Lc 4,18; cfr. Is 60,1-2), anche nella scelta degli Apostoli (2). Preghiamo per la Chiesa perché operi così specie nella scelta dei vescovi, preti e diaconi. (b) Gesù ordinò agli Apostoli di restare a Gerusalemme (4) fino alla venuta dello Spirito, promesso dal Padre nell’AT e poi da Gesù (4): Giovanni battezzò immergendo nell'acqua, ma il nuovo battesimo immerge nello Spirito (5), che darà loro forza, per essere testimoni dappertutto (8). Come Gesù (2), anche i discepoli saranno pieni di Spirito (5) e predicheranno e faranno miracoli (8). Preghiamo per i nostri pastori perché si lascino guidare dallo Spirito nella santificazione personale e nell’apostolato. (c) Gesù, prima di salire al cielo, per 40 giorni si mostrò agli Apostoli vivo con molte apparizioni e perfezionò l’insegnamento sul Regno di Dio (3). Essi chiedono chiarimenti sulla ricostituzione del regno d’Israele (6), ma Gesù rifiuta di rispondere sui tempi, che sono riservati al potere del Padre (7); così spegne ogni loro attesa del regno terreno d’Israele: l'impegno loro e della Chiesa è il servizio del Regno di Dio.

2. Mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube, segno della presenza di Dio, lo sottrasse agli occhi (9) dei presenti, che stavano fissando il cielo (10); apparvero loro due uomini in bianche vesti, Angeli in forma umana (10), che li avvertirono che era inutile fissare il cielo: Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo (11), cioè con la stessa gloria, in cui l'hanno visto elevarsi in alto. (a) Gesù è salito al cielo: ne parlano gli scritti del NT; la Chiesa lo proclama in ogni professione di fede; anche noi siamo già seduti con lui alla destra del Padre (cfr. Ef 2,6), proprio come già siamo morti con Cristo al peccato e siamo risuscitati con lui a vita nuova. (b) E’ vero che Gesù, salendo al cielo, è diventato invisibile per noi, ma egli resta con noi (Mt 28,20): nel nostro cuore per la fede e la carità; nei nostri fratelli coi quali si identifica; nel ministro; nell'assemblea; nella Parola letta e annunziata; in ciascun Sacramento e specie nell'Eucaristia. Resta con noi e in noi per essere sorgente di vita  e attività divina.

III - Efesini 4,1-13 – (a) Tutti i credenti hanno la stessa vocazione alla salvezza (4) e devono comportarsi in modo da esserne degni (1), praticando le virtù della vita comunitaria: umiltà, dolcezza, grandezza d'animo, pazienza reciproca per amore (2), in vista dell'unione e la pace, doni dallo Spirito (3). Noi formiamo il Corpo Mistico di Cristo e abbiamo l’unico Spirito (4), come uno solo è il Figlio di Dio fatto uomo, istitutore dell’unico battesimo (5); Dio Padre è uno solo ed è al di sopra di tutti, è presente in tutti e opera in tutti e nei singoli (6). Noi crediamo in un solo Dio in tre persone; siamo uniti a Lui per le virtù teologali e riceviamo i sacramenti per santificarci; dobbiamo praticare le stesse virtù. Preghiamo di vivere così e di dare il buon esempio per facilitare la perseveranza di quelli che stanno nella Chiesa e l’ingresso a quelli che sono fuori. (b) La salvezza ci viene da Gesù, che si incarnò (9 prima era disceso quaggiù sulla terra), operò la redenzione e poi ascese al di sopra di tutti i cieli (10). Gesù è Asceso in alto, portando con sé prigionieri di Satana, da Lui liberati, e ha distribuito le grazie agli uomini (8), come Egli vuole (7). Così, dopo la sua glorificazione, ha messo nella Chiesa gli Apostoli, i profeti, gli annunziatori del Vangelo, i pastori e maestri (11), per aiutare i fratelli a vivere la loro vocazione e a compiere la propria parte per far crescere il Corpo di Cristo (12). I pastori ci guidano tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio (13), per arrivare alla maturità (13 fino all’uomo perfetto), che è quella della pienezza di Cristo nella totalità del suo Corpo Mistico (13). Gesù è glorificato alla destra del Padre, dopo aver compiuto l’opera redentrice, e ora distribuisce alle singole membra del suo Corpo Mistico i doni e le grazie per la santificazione personale e per compiere la propria missione secondo i carismi, dati a ciascuno. Vale anche per noi. Chiediamo la docilità alla guida dello Spirito.

EUCARESTIA. E’ il memoriale della Passione del Signore ma ci unisce al Cristo risorto, in tutti i misteri della sua vita. Da lui glorificato ci vengono tutte le grazie; uniti a Lui, sediamo alla destra del Padre. Preghiamo la Vergine Maria e S. Giuseppe, gli Angeli Custodi e i nostri Santi Patroni, perché ci ottengano la grazia che sia sempre in noi viva la speranza di raggiungere Cristo nella gloria. (mons. Francesco Spaduzzi)

Altri Temi: 1. Ogni discepolo non può tenere per sé la fede, ma deve comunicarla al prossimo, perché tutti sono chiamati alla salvezza e la prima manifestazione della carità verso di loro è proprio occuparsi della loro salvezza eterna. Perciò ogni discepolo deve avere un cuore missionario, che stia attento ai due terzi di popolazione mondiale che non conoscono Cristo.

2. Dio ci salva per mezzo di Cristo con la fede nei due misteri principali della fede e con i sacramenti a incominciare dal battesimo. Il primo incontro con Cristo avviene con la fede, ma è col battesimo che Dio ci dona lo Spirito Santo e ci inserisce nella vita trinitaria e ci fa membra del Corpo di Cristo. Non sottovalutiamo l’importanza dei sacramenti per vivere la vita cristiana.

3. Gesù ascende al cielo ma non lascia soli i discepoli, oltre a dare loro lo Spirito egli stesso resta presente nei 7 modi di presenza: il nostro cuore per la fede e carità, il fratello, il ministro, l’assemblea, la Parola, i sacramenti, l’Eucarestia. Questo ci garantisce che non siamo mai soli e che inoltre, quando gli Apostoli predicano, il Signore Gesù agisce insieme con loro.

4. Riceverete la forza dallo Spirito Santo, che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni… fino ai confini della terra (At 1,8): è Gesù che lo dice agli Apostoli; questo li garantisce che gli annunciatori del Vangelo non sono mai soli, ma sono sostenuti dalla forza dello Spirito e da Gesù che li accompagna.

5. Dove c’è lo Spirito Santo, lì c’è la comunione e sorgono i carismi. Lo Spirito arricchisce tutta la Chiesa che evangelizza, anche con diversi carismi. Essi sono dono per rinnovare ed edificare la Chiesa. Un chiaro segno di autenticità di un carisma è l’ecclesialità, cioè la capacità di integrarsi armonicamente nella vita del popolo santo di Dio per il bene di tutti,  (mons. Francesco Spaduzzi)

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