Bonus Sud, Vito Grassi: Non è un sussidio da garantire a vita
Ma uno strumento di sostegno agli investimenti delle imprese, in attesa che il Pnrr riduca i gap territoriali
“Bonus Sud, decontribuzione sulle assunzioni nel Mezzogiorno, credito d’imposta per le aree Zes sono tutti strumenti che compensano il diverso gap competitivo in cui operano le imprese nelle differenti aree del Paese. Servono ad accompagnare un percorso di investimento e di crescita sul mercato per le imprese che ne usufruiscono. Non pensiamo debbano essere garantiti a vita, non devono rappresentare un sussidio, ma se il programma Pnrr procede come previsto e tutti i progetti messi a terra per il 2026 riusciranno a produrre l’effetto di ridurre i divari territoriali, si potrà anche fare a meno di questi strumenti. Ma discuterne ogni anno e andare avanti per proroghe è controproducente: chiunque fa impresa e investe ha bisogno di prospettive a medio-lungo termine”. Ad affermarlo è Vito Grassi, vicepresidente di Confindustria e presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali e per le Politiche di Coesione Territoriale , intervenendo oggi a Studio Mattina per discutere di Pnrr e sgravi al Sud . “Gli strumenti sono serviti molto a quelle aziende che – nonostante pandemia e crisi energetica - sono riuscite a restare a galla sul mercato, digitalizzare, innovare, internazionalizzare. Possono essere sponde importanti per aumentare la capacità di spesa del Pnrr – dice Grassi -. E’ fondamentale, inoltre, a nostro avviso, spingere sul Partenariato pubblico-privato per aiutare a mettere in campo più risorse di quelle del Piano nazionale di ripresa e resilienza moltiplicandone l’impatto sulla crescita economica”