La Puglia e l’Irpinia di Claudio Quarta Vignaiolo nella Top 50 di Food&Wine
Un nuovo importante riconoscimento per le cantine del produttore pugliese, premiate tra le migliori 50 cantine dell’anno nella classifica annuale a cura della redazione Italia e USA della testata
Con quattro criteri oggettivi - innovazione, sostenibilità, export e ospitalità – le cantine Claudio Quarta Vignaiolo si aggiudicano un altro prestigioso riconoscimento. La testata di Food&Wine Italia, edizione tricolore della celeberrima testata statunitense, ha infatti riconosciuto il titolo di “migliore cantina dell’anno” alle realtà produttive dell’ex biologo genetista e imprenditore farmaceutico (a capo della prima società di biotecnologie italiana quotata in borsa) ormai da 18 anni - a gennaio prossimo - vignaiolo in Puglia e in Irpinia.
Lo “speciale vino” pubblicato sul numero in edicola di Food&Wine Italia, magazine diretto da Federico De Cesare Viola, ha tenuto conto di diversi aspetti: “la sfida “urgentissima” del cambiamento climatico, il ricambio generazionale, la necessita` di adeguarsi alle esigenze in continua evoluzione dell’enoturismo e di offrire un’esperienza in cantina sempre più completa e immersiva, e la voglia di innovare i processi produttivi senza tradire la propria identità, le capacita` di esplorare e conquistare nuovi mercati, il coraggio di mantenere la barra dritta, la sensibilità alle buone pratiche e alla responsabilità sociale”. Di questo, scrive il direttore nel suo editoriale, si è tenuto conto nello scegliere le migliori 50 cantine italiane “tra le tantissime, meritevoli e diverse imprese vitivinicole che abbiamo in Italia, un Paese in questo senso ricco come nessun altro”.
C’e` un quinto criterio adottato nello stilare le 50 cantine TOP, come si legge nello speciale: il “coup de coeur che riguarda i vignaioli e le imprese che ci hanno emozionato, attraverso la bontà dei loro vini e il valore del loro percorso umano”.
“Siamo felicissimi”, commenta Alessandra che affianca il papà alla guida delle due cantine pugliesi, Tenute Emèra a Lizzano e Moros a Guagnano, e di Cantina Sanpaolo in Irpinia, “perché è un riconoscimento al lavoro paziente, quotidiano, silenzioso che facciamo nelle nostre tre cantine, sempre più convinti che si debba essere produttori vinicoli coniugando la qualità del gusto e l’identità delle autoctonie con la sostenibilità ambientale, economica e anche sociale. Un grazie per questo premio va sicuramente alla squadra di uomini e donne che da sempre ci affiancano in questo prezioso lavoro”.