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Filctem Cgil: "Abbiamo continuato a predicare nel deserto per il distretto conciario di Solofra"

Volgono a termine i primi 7 mesi del 2022 nel distretto conciario, questi due anni di pandemia sono stati un vero crash test per il distretto conciario di Solofra; sono stati mesi difficili e complicati quelli del 2020/2021, durante i quali le fragilità del sistema distretto si sono presentate prepotentemente mettendo in crisi l’intero sistema, soprattutto la già martoriata filiera. Nel secondo trimestre 2022 si sono visti segnali di ripresa importanti che si sono concretizzati nel mese di luglio, in cui abbiamo registrato un aumento sensibile degli ordini ed il ritorno alla piena occupazione nell' 80% delle aziende che hanno investito sugli aspetti Ambientali-Sicurezza- Strutturali. Sembra assurdo ma, il distretto deve dire un piccolo grazie al Covid che ha accelerato ed imposto cambiamenti e dimostrato, ove c’era bisogno, che nessuno si salva da solo e difronte a problemi complessi c’è la necessità di essere competitivi, nel rispetto dei diritti lavorativi ed ambientali, e fare rete con tutte le forze in campo : amministrazione, industriali, forze sociali ,associazioni, Asi , Ssip.

 In questi due anni abbiamo continuato, anche se a volte predicando nel deserto, come sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl e Legambiente Valle Solofrana, a fare proposte innovative e di prospettiva per la salvaguardia del sistema Distretto conciario di Solofra.

Questa fase positiva, alimenta la nostra testarda convinzione che ci siano tutte le possibilità, le competenze lavorative, le professionalità, la posizione geografica, le risorse economiche, la possibilità concreta di attivare fondi del PNRR per un forte rilancio del distretto più antico del mezzogiorno. Oggi il distretto ha una grande opportunità perchè finalmente si comincia ad intravedere la chiara volontà, della nuova amministrazione, di diventare sia forza motrice, sia collante tra tutti gli attori che compongono il tavolo distrettuale per accettare e vincere le grandi sfide che questo territorio si trova ad affrontare. Il distretto conciario solofrano può candidarsi a diventare un Hub sperimentale per la transizione ecologica ed energetica ,avendo la possibilità di attivare, attraverso la ricerca, percorsi in grado di riutilizzare l’acqua del depuratore , trasformare i fanghi della depurazione in compost o biogas "ottenendo energia dai fanghi attraverso la produzione di biogas", installare  fonti energetiche alternative “idrogeno/solare/Hydro elettrico” e di comunità, recuperare e riutilizzare tutti gli scarti dei cicli produttivi, ridurre l’uso dell’acqua, trasformare e riqualificare i processi produttivi, riqualificare e garantire la filiera, tutto senza mai uscire dal perimetro del distretto, considerando che la lavorazione della pelle è già un recupero di uno scarto. Beh solo allora potremmo dire di essere un distretto eco-sostenibile e di aver fatto tutti, finalmente, quel tanto agognato scatto culturale. Nel 2021 si è riscontrato, in modo marcato, la carenza di figure professionali sia tecnici che esperti nell’utilizzo delle macchine industriali; da tempo stiamo rimarcando per garantire il giusto cambio generazionale, l’importanza di credere e valorizzare i percorsi scolastici e la formazione continua, rilanciando la centralità sia dell’istituto Ronca sia dell' ITS Moda. Il distretto chiude, in molti casi, solo due settimane per il periodo estivo con un cauto ottimismo per i mesi successivi, visto l’incognita dei costi energetici, da tenere sotto controllo in vista delle grandi sfide che ci attendono e che prontamente discuteremo nel Tavolo Distrettuale che sarà convocato dall’amministrazione Comunale nel mese  di Settembre. 

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