“Il ccnl del Tpl che interessa circa 100mila lavoratrici e lavoratori, è scaduto il 31 dicembre 2017 e ad oggi non si intravede la meta del rinnovo. Non è la prima volta che accade. È successo già in passato e questo stato di cose non è più sostenibile”. E ancora, sulla sicurezza dalle aggressioni, “finalmente esiste un protocollo per la promozione di questo tema”. Lo ha detto Salvatore Pellecchia, Segretario generale della Fit-Cisl, nel corso della tavola rotonda sul tema “Posizionamento e prospettive del trasporto pubblico locale in Italia”. L’evento si è tenuto durante il XII Congresso nazionale della Fit-Cisl in corso a Sorrento (Napoli). Alla tavola rotonda, introdotta da Carlo Carminucci, Direttore ricerche di Isfort, sono intervenuti Mauro Bonaretti, Capo dipartimento per la Mobilità sostenibile del Mims, Bernardo Giorgio Mattarella, Professore di Diritto amministrativo alla Luiss di Roma, i Presidenti di Asstra, Agens e Anav Andrea Gibelli, Arrigo Giana e Giuseppe Vinella, Angela Stefania Bergantino, Professoressa di Economia applicata all’Università di Bari. Tra l’altro, Mattarella è stato il presidente di una commissione per la riforma del Tpl istituita dal Mims, le cui conclusioni si sono arenate nel dibattito delle commissioni parlamentari. Dal 7 settembre, data in cui la relazione è stata consegnata ai presidenti delle Commissioni Trasporti di Camera e Senato, ha spiegato Pellecchia, “non abbiamo avuto più alcuna notizia per cui siamo sempre in attesa che il parlamento avvii la discussione sul documento e vari la riforma”.
Riforma che “è ormai improcrastinabile - ha sottolineato il Segretario generale della Fit-Cisl – Serve un intervento radicale sul sistema a partire dal meccanismo di ripartizione delle risorse fino ad arrivare al riordino delle norme legislative che regolano il settore, passando per gli affidamenti dei servizi e la gestione degli stessi”. Inoltre, per il Tpl di linea “occorre trovare una soluzione per contrastare l’abusivismo e adeguare reddito degli operatori del comparto”. L’esempio classico di dispersione è, secondo Pellecchia, “il Tpl così come oggi concepito, con la sua atomizzazione in centinaia di piccole e medie imprese che faticano ad avere quella massa critica sufficiente per essere competitive e passano da una difficoltà all’altra, incapaci persino di trovare soluzioni eque per il contratto collettivo di lavoro scaduto dal 31 dicembre 2017”.
Quanto alla sicurezza, il Segretario generale della Fit-Cisl ha ricordato che "il fenomeno delle aggressioni è molto peggiorato da quando al personale di front line è richiesto di controllare anche il green pass e il corretto uso della mascherina”. Pochi giorni fa la Fit-Cisl, ha spiegato Pellecchia, è arrivata a condividere un protocollo per la promozione della sicurezza nei trasporti con il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, il Ministero dell’Interno, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, Asstra, Anav, Agens e le altre sigle sindacali. Questo protocollo, ha proposto, potrebbe essere mutuato anche per il trasporto aereo”.