Solofra, la Fondazione De Chiara De Maio per Michele e per l’arte
Sono tre le direttrici con cui nasce la Fondazione De Chiara De Maio. Promuovere l’arte in ogni sua espressione. Celebrare la memoria di Michele De Maio, titolare di DMD Solofra scomparso nel 2018 (nella foto) e della moglie Giuseppina De Chiara, così da perpetuarne l’apporto alle attività sociali e artistiche. Avere il baricentro a Solofra, nella civiltà della pelle solofrana, ma avere al contempo un respiro internazionale. “I miei genitori hanno fatto tanto per tutti, in molti contesti – commenta Diodato, presidente della fondazione –. Ritengo doveroso portare avanti il loro discorso e il loro nome. È un progetto sul quale rifletto da tempo”.
La Fondazione De Chiara De Maio
La Fondazione De Chiara De Maio è nata a fine novembre. “La fondazione si costituisce per promuovere e diffondere presso il pubblico l’attività e le opere intellettuali ed artistiche dal periodo rinascimentale al periodo contemporaneo”, si legge nello statuto. Non solo: la fondazione nasce per “sostenere l’arte in ogni sua forma” e per “progettare interventi di recupero e salvaguardia del patrimonio artistico in Italia e all’estero”.
I progetti
“Vogliamo organizzare spettacoli, istituire premi letterari – racconta Diodato –. La fondazione avrà un suo patrimonio artistico, con particolare attenzione al barocco napoletano. Vogliamo interagire con i teatri di Roma e Milano, con le gallerie d’arte degli Stati Uniti. Arrivando molto lontano, potremo portare nel mondo il nostro messaggio”. Questo non vuol dire che la Fondazione De Chiara De Maio non avrà identità solofrana. Anzi. “La valorizzazione del nostro territorio e della cultura della pelle – continua l’imprenditore –, così come l’organizzazione di eventi formativi e divulgativi, sono parte del nostro programma”. A proposito di teatro, il primo passo potrebbe essere la messa in scena del dramma in atto unico “Pacecco de Rosa e Filippo Vitale – dialogo sulla pittura del Seicento a Napoli”.
Connessioni
Diodato, oggi attivamente impegnato nell’azienda di famiglia, è convinto che le connessioni con possibili partner di tutti i tipi siano una risorsa per la fondazione. “Sto già facendo un lavoro di ricerca tra giornalisti, attori, sportivi, cantanti – continua – che vogliano diventare nostri testimonial. Allo stesso modo sto lavorando a connessioni, con multinazionali della chimica ad esempio, per sinergie sui progetti”. Nei primi mesi del 2020 sarà pronta la sede della fondazione, nel centro di Solofra. Tra gli obiettivi di Diodato, anche quello di allargare la rete dei sostenitori: l’unione fa la forza.
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