Logo

Solofra. L’umido torna a 3 raccolte settimanali, ma nessuno si scusa per i disagi e nessuno risarcir

A Solofra i costi del servizio integrato dei rifiuti solidi urbani del 2017 sono pari ad euro 2.185.970,13 e trovano copertura con le tariffe TARI 2017 (delibera G.M. n° 28 del 09.02.2017).

Il servizio è stato affidato ad Irpiniambiente spa, senza gara di appalto, per un corrispettivo di euro 2.185.970,13 a fronte dei seguenti servizi settimanali di raccolta rifiuti porta a porta notturno: DOMENICA umido; LUNEDÌ indifferenziato; MARTEDÌ plastica e alluminio (1°, 3° e 5° del mese, anche carta); MERCOLEDÌ umido; GIOVEDÌ indifferenziato; VENERDÌ umido (vetro ore 12.00/13.00).

Dal 9 febbraio 2017 Irpiniambiente spa aveva unilateralmente sospeso la raccolta della frazione organica (ad Avellino e provincia), a causa dell’impossibilità di utilizzare lo “Stir” di Pianodardine per il conferimento dell’umido. Con l’acronimo Stir, si indica lo Stabilimento di Tritovagliatura ed Imballaggio Rifiuti, solidi urbani indifferenziati, per trasformarli in combustibile di rifiuti (CDR), da inviare ai termovalorizzatori.

Ma cosa c’entra l’umido con lo Stir?

Per far fronte all’emergenza rifiuti, Domenico Gambacorta, Presidente della Provincia di Avellino, con propria ordinanza (la n°01/2016), aveva autorizzato - in deroga, ed in via temporanea per giorni 45 - la società Irpiniambiente spa, all’esercizio della trasferenza della frazione organica (codice CER 20. 01. 08.) e dello stoccaggio nell’impianto Stir di Pianodardine (area MVS).

Data l’eterna emergenza rifiuti, il provvedimento era stato più volte reiterato, fino al 9 febbraio 2017.

Da allora la trasferenza dell’umido era stata effettuata in altri impianti, con riduzione del numero dei giorni di raccolta della frazione umida: Solofra, era stata eliminata la raccolta del venerdì.

Irpiniambiente spa, è brava ad incassare dai Comuni, ma, non è in grado di garantire la gestione del ciclo dei rifiuti che altre imprese private pur garantiscono in altri comuni, ed anche a minor costo: ad es. a Montoro!

Perché, allora, stipulare contratti e remunerare lautamente l’azienda “pubblica”, Irpiniambiente spa, se questa non è in grado di gestire il ciclo dei rifiuti?

Se un cliente paga un ristoratore per cenare il MERCOLEDÌ, il VENERDÌ e la DOMENICA, non deve preoccuparsi di aprire il ristorante, di cucinare e/o di apparecchiare. Se il ristoratore non è in grado di fornire tre pasti a settimana, al cliente, non resta che cambiare ristorante!!!  

Riguardo ai rifiuti, purtroppo, il cliente (il comune) ormai non può più scegliere: o mangia la minestra di Irpiniambiente spa o si butta dalla finestra: la stessa Irpiniambiente spa (nota prot. 7369 del 06.06.2017) ha comunicato che, dal 09.02 al 15.05.2017 ha effettuato n° 1344 raccolte di frazione umida, anziché 2304!

Ciò ha comportato un vulnus per i cittadini che hanno pagato un servizio rifiuti che prevedeva 2304 raccolte di frazione umida, ma ne hanno ricevuto solo 1344: ben 960 in meno!

Con la scusa dell’emergenza (ormai, siamo in emergenza rifiuti da più di 20 anni!), Irpiniambiente spa non rispetta i contratti stipulati con i comuni: così il Presidente della Provincia è costretto a fare una nuova Ordinanza contingibile e urgente (ex art. 191 D. Lgs. 152/06: la n° 6 del 21.06.2017), per consentire il ricorso temporaneo a forme speciali di gestione dei rifiuti, anche in deroga alle disposizioni vigenti, l’esercizio della trasferenza della frazione organica e dello stoccaggio nell’impianto Stir di Pianodardine per giorni 180 (fino al 3 dicembre 2017): massimo 700 tonnellate a settimana nel limite massimo di 72 ore dall’ingresso.

Ma anche questa Ordinanza scadrà, e a questa ne seguirà un’altra, e poi un’altra ancora, perché l’obiettivo non è quello di dare ai cittadini un servizio raccolta rifiuti efficiente (visti anche i costi!), ma di “alimentare” il carrozzone politico Irpiniambiente spa, che, con 750 dipendenti, più che un’azienda in grado di stare sul libero mercato, è un consistente bacino elettorale di cui nessuno può fare a meno!

Per tornare a Solofra, la notizia che da VENERDÌ 14 luglio 2017 tornerà il 3° giorno di raccolta della frazione umido non può che fare piacere, ma ci hanno solo ridato quello che era già nostro e per cui abbiamo già pagato,anche se il riconfermato (ed a furor di popolo!) Assessore al ramo, annunciando “il lieto evento”, non ha avuto il buon senso e l’umiltà di scusarsi per i disservizi e per i danni, anche economici, subiti dai cittadini. Dal 20 febbraio 2017 sono mancati, infatti, ben 20 venerdì di raccolta della frazione umida (pagati e non eseguiti), che hanno trasformato le case dei cittadini solofrani in siti di trasferenza!

mariomartucci

 

Condividi quest'articolo

Altri articoli di Ambiente


"Fuori dalle pale".

In Alta Irpinia, dove il paesaggio è ormai dominato da imponenti pale eoliche, c’è un aspetto meno noto ma potenzialmente allarmante: le continue perdite di olio idraulico dai rotori.   La domanda è inevit[...]

Contattaci

  • Telefono: 347/ 5355964

  • Email: solofraoggi@libero.it

  • Email: ilcomprensorio@libero.it

Seguici