"Sandro Pertini: L'attualità inattuale del Partigiano Presidente"
Noi da parte nostra preferiamo ricordare il combattente per la libertà, l'irriducibile avversario del fascismo (scelta di vita che gli valse quasi quindici anni trascorsi tra carcere e confino), e del neofascismo, il socialista sempre schierato per l'unità di classe tra le forze del movimento operaio, "l'uomo di tempra eccezionale sempre presente in ogni parte d'Italia ove si impugnassero le armi contro l'invasore" (come recitano le motivazioni del conferimento della medaglia d'oro al valor militare), l'inesorabile accusatore, nel dopoguerra, dei governi centristi responsabili degli eccidi proletari degli anni Quaranta e Cinquanta, il protagonista delle radiose giornate di Genova contro il reazionario governo Tambroni, l'avvocato che torna per una volta ad indossare la toga per tutelare i diritti della madre del sindacalista Salvatore Carnevale assassinato dalla mafia, il presidente della Camera rigoroso e imparziale, il presidente della Repubblica custode della Costituzione e in prima linea nella lotta contro le trame nere e piduiste e contro il terrorismo, il convinto fautore della politica di solidarietà democratica con il PCI nella maggioranza di governo, lo strenuo difensore della pace e dei diritti dei popoli, il primo presidente a nominare una senatrice a vita, comunista (Camilla Ravera), il primo cittadino dello Stato che non esita a denunciare la scandalosa inefficienza di quello stesso Stato in occasione del terremoto dell'Irpinia nel 1980.
In questo nucleo di atti, scelte e comportamenti risiede la profonda attualità dei valori incarnati da Sandro Pertini. E nello stesso tempo - non sembri paradossale - sta anche la loro "inattualità'", in un'Italia in cui imperversano gli eredi diretti di quelle forze che egli combatte' a viso aperto, nel segno di una passione civile vissuta come vera e propria fede politica.
Partito della Rifondazione Comunista - Federazione Irpina