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Chiede 13mila euro di risarcimento con il tirapugni

Divieto di dimora nel comune

 

Al termine di un’articolata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, i Carabinieri della locale Stazione, congiuntamente a personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia capoluogo, hanno eseguito un’ordinanza – emessa dal Giudice delle indagini preliminari di Benevento - di divieto di dimora nel comune di Benevento nei confronti di un 39enne del luogo, indagato per violenza e minaccia aggravata nei confronti di un Pubblico Ufficiale.

L’indagine è scaturita a seguito della denuncia presentata da un dipendente del Comune di Benevento che ha riferito di aver subito, in due occasioni nell’agosto scorso, atteggiamenti violenti e minacciosi - anche con l’utilizzo di un tirapugni – volti ad ottenere dal denunciante, in virtù del suo ruolo all’interno del Comune, il versamento immediato della somma di 13.000 euro per un risarcimento danni vantato, a seguito di un incidente stradale avvenuto nel 2019, da una sua parente ( legame di parentela poi escluso dalle indagini svolte sul punto) nei confronti del Comune,.

Le indagini successivamente avviate, raccogliendo informazioni dai soggetti presenti ai fatti e analizzando le immagini dei sistemi di videosorveglianza sia pubblici che privati, hanno permesso di acquisire elementi probatori tali da identificare l’autore delle minacce e di ricostruire la dinamica degli eventi.

Alla luce delle prove raccolte, il GIP – ritenendo la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ed il pericolo di reiterazione di ulteriori condotte violente e minacciose - ha accolto la richiesta formulata dalla Procura e ha disposto il divieto di dimora nel capoluogo sannita per l’indagato.  

Il provvedimento oggi eseguito - avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione - è stato disposto in fase di indagini preliminari, e il destinatario dello stesso è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.

Il Procuratore della Repubblica f.f. Gianfranco Scarfò

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