Gengaro: “Perché è negli interessi di Avellino? In realtà è soltanto nei suoi interessi"
Dichiarazione di Antonio Gengaro.
Da questo esilio era ritornato vestendo i panni dell’uomo di destra. Eletto alla Camera per Fratelli d’Italia. Usurpando, così, la tradizione politica di cui pure si dice interprete: del cattolicesimo democratico e addirittura della Sinistra di base democristiana. Già aveva ricevuto critiche dure e sferzanti da parte di chi – Gerardo Bianco – era considerato il suo padre politico quando si era schierato al fianco di Rocco Buttiglione e Silvio Berlusconi: chissà oggi che cosa direbbe il fondatore del Ppi di fronte alla scelta compiuta, di sostenere una coalizione che attraverso l’autonomia differenziata e il premierato sta attaccando il Sud e la democrazia e di promuovere la candidata simbolo di una delle peggiori stagioni civili che la città di Avellino abbia vissuto.
E’ arrivato il momento di svelare tutti i trucchi politici di Gianfranco Rotondi. La comunità di Avellino potrà chiedersi quale ruolo, che funzione e quanta efficacia abbia la sua presenza all’interno della maggioranza di governo in rappresentanza del territorio dove è stato eletto. Potrà verificare le occasioni in cui da deputato al Parlamento nazionale si sia espresso in difesa degli interessi di Avellino e dell’Irpinia e – nel caso l’avesse fatto – con quali risultati. Potrà ricordare i nomi, i volti e le parole degli esponenti dell’esecutivo che hanno partecipato a manifestazioni pubbliche in città impegnandosi per costruire insieme un futuro migliore. Minimo sforzo: non c’è stato nessuno.
La verità è che Gianfranco Rotondi considera Avellino e l’Irpinia esclusivamente al pari di una pedina da utilizzare al tavolo dei suoi giochi. Per lui è un mezzo, non un fine. La usa, non la ama. Questa è una ragione in più per bocciarlo definitamente. E con lui Laura Nargi”.