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Solofra. I dati ARPAC e il rischio ambientale

 

Nell’anno del lockdown, la centralina ARPAC sita in zona industriale ha registrato 34 giorni di superamenti (uno in meno rispetto al limite massimo). Un numero di sforamenti superiore a quelli degli anni precedenti. Leggendo i dati, verrebbe da dire “mai una gioia". Il lockdown di primavera sembrava aver portato sollievo all’ambiente per quanto riguarda la qualità dell’aria. Ma il 2020 e l’inizio del 2021 hanno confermato le criticità in merito allo smog. Se alcuni inquinanti durante il lockdown si erano molto ridotti (come ossidi di azoto e benzene) altri hanno avuto andamenti diversi. Le stesse polveri fini, hanno risentito in negativo del maggior uso del riscaldamento domestico e dell’uso delle biomasse, facendo registrare casi di superamento della soglia consentita. Parte della responsabilità, è attribuibile alla pochezza di scelte nel campo delle politiche ambientali sulla qualità dell’aria nel bacino solofrano. Non si può sempre sperare neN’arrivo di pioggia e vento per migliorare la qualità dell'aria. Per fronteggiare adeguatamente tale problematica ambientale, occorre inevitabilmente approntare interventi strutturali, in modo da razionalizzare il modello di sviluppo anche a livello locale, agendo su efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati. Occorre intervenire nel controllo e ricerca di soluzioni per i processi di combustione in agricoltura e per le fasi di lavorazione industriali con più criticità. Al fine di raggiungere l’obbiettivo finale, ossia quello del miglioramento ambientale e della qualità dell’aria, non bisogna chiudersi a riccio; occorre un coinvolgimento e coordinamento attivo tra gli enti competenti e le associazioni ambientaliste, al fine di affermare, attraverso il confronto appunto, una strategia unica e condivisa in termini ambientali. Ad oggi, nonostante i numerosi richiami e sollecitazioni avanzati in sede di consiglio comunale, quest’Amministrazione non ha ancora avviato l’iter per l'installazione di una centralina di rilevamento in città. Né tantomeno, ha messo in atto politiche d’informazione attraverso le diverse modalità comunicative di buone pratiche e di opportunità che non sono solo di ricaduta privata, ma bensì collettiva (vedi super-bonus 110%). Bisogna capire che la qualità dell’aria è fondamentale se si vuole avere un importante piano di sviluppo del nostro territorio dal punto di vista urbanistico, turistico e ambientale.

Il Consigliere Comunale

Arch. Antonio D’Urso

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