Solofra. Attività estrattiva a Turci: … e io, speriamo che me la cava!
Per sua natura una cava non può durare in eterno, però, eternamente, continua a deturpare l’ambiente se a fine vita non viene ricomposta e bonificata a dovere.
Per esempio, nel 2012, la Regione Campania con D.D. n. 50 del 04/06/2012 (Burc n. 36/2012), ha autorizzato, a Solofra, la prosecuzione della coltivazione della cava di Turci - attiva già dal secolo scorso! - con ampliamento del 30% della superficie estraibile: di pari passo, doveva essere eseguito il piano di recupero ambientale finalizzato al riuso della stessa area.
Era prevista l’estrazione di un’enorme quantità di materiale calcareo (373.621 mc: un cubo pari ad un campo di calcio di m 110 x 70 alto m 50) su una superfice di 58.032 mq.
A garanzia della ricomposizione ambientale, è stata prestata una fideiussione di euro 550.000,00 a favore della stessa Regione.
Il Comune di Solofra, nel 2012, si era opposto alla ripresa dell’attività estrattiva nella cava, rimettendoci anche ben 39.370,05 euro in spese legali (det. n°250/2017 RG 518).
Così l’attività estrattiva, munita dei pareri favorevoli di tutti gli Enti possibili e immaginabili, è stata autorizzata per anni 5 (cinque) dal 01/07/2012 (sul BURC, non si hanno notizie di eventuali proroghe). Stando agli atti, il 1° luglio 2017, cessata la coltivazione della cava, avrebbe dovuta essere realizzata anche la ricomposizione dell’ambiente naturale alterato, o, quanto meno, la Regione, avrebbe dovuto escutere la fidejussione e procedere ex se ai lavori.
Nell’estate 2017, però, è sceso in campo “O’ Governatore”, ‘On Vicienzo De Luca, e con la L.R. 28 luglio 2017 n. 22 (Disposizioni sui tempi per gli interventi di riqualificazione ambientale delle cave…) ha eliminato il divieto di proroga e di rinnovo delle autorizzazioni (ex L. R. n° 54/85), prevedendo anche la possibilità di proroga delle coltivazioni per ‘’un periodo pari a quello massimo consentito di 8 anni’’.
…In pratica, prima della scadenza della precedente autorizzazione estrattiva, basta presentare una nuova polizza fideiussoria e la proroga è sempre concessa.
Così le cave campane non verranno mai bonificate!
MA UNA SPERANZA C’È: …il 4 ottobre 2017, il Governo Gentiloni ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale per far dichiarare - ex art. 127 Cost. - l’illegittimità costituzionale dell'art. 2, comma 1, lett. c), della L.R. Campania n. 22 del 28.07.2017 (VEDI: Burc n° 76 del 23.10.2017: “Sentenze e Ordinanze della Corte Costituzionale”).
La Corte costituzionale metterà sicuramente fine allo scempio delle proroghe automatiche delle concessioni per lo sfruttamento delle risorse naturali!
IN QUESTI ANNI, ABBIAMO ASSISTITO SOLO AD ATTIVITÀ ESTRATTIVE: LA RICOMPOSIZIONE AMBIENTALE DELLA CAVA DI TURCI NESSUNO L’HA VISTA.
Il Comune di Solofra, in qualità di proprietario concedente di parte dell’area di cava (mq 23.447: F.4, P.lle 57, 60, 61 e 62), avrebbe potuto chiedere (ex art. 972 c.c.) la devoluzione (cioè la liberazione) del fondo enfiteutico, se l'enfiteuta (il gestore della cava) non avesse adempiuto all'obbligo di migliorare il fondo o lo avesse deteriorato, ma non l’ha fatto!
L’Ente, non può starsene con le mani in mano ad attendere passivamente gli eventi!
Palazzo Orsini deve attivarsi e presentare alla Regione un proprio progetto per la ricomposizione ambientale dell’area della cava di Turci: l’art 32 della L. R. n° 54 del 13.12.1985 (Coltivazione di cave e torbiere) concede, ai Comuni e alle Comunità Montane, contributi fino al 75% della spesa per gli interventi di ricomposizione ambientale delle aree di cava.
Recuperare l’area della cava a fini sociali è possibile: basta crederci, presentare un bel progetto, ed il miracolo accadrà! … o no?
Mariomartucci