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Solofra. Va bene così! ... l’estate, Gerardiniello & Spaccapaese!

Un’altra estate Irpina, naturalmente calda - e non poteva essere altrimenti - è stata ravvivata dal gruppo folkspaccapaeseformato da: Enzo Ciccarelli voce e tammorra, Francesco Migliaccio fisarmonica, Lello Settembre clarinetto e flauto, Nunzio Veneruso chitarra. Voce: Gerardo Amarante.

Le esibizioni del gruppospaccapaese sono di ottima qualità, ma quello che veramente «spacca» sono le perfomance di Gerardo Amarante, detto Gerardiniello,voce ed anchorman del gruppo, e, come egli ama dire di sé, … anche la primadonna (a’ sciantosa!) Del gruppo!manifestando, urbi et orbi, di non essere proprio un macho, così tutti capiscono ciò che, volendo, si potrebbe anche non capire…

Nelle sue esibizioniintrattiene il “complice” pubbliconutrendo la voglia di trasgressioneche l’estate alimenta:scherza su tutto e tutti. Tra il serio ed il faceto -  per la verità,più che faceto, spesso è teatralmente sboccato! - prende di mira principalmente sé stesso, la sua nascita (sò nato il 25 settembre 1963: …ma nun vi facit’ e cunt’, …o’ corpo ci stà ancora!)Ed il suo modo d’essere.

Tutto viene detto in maniera cruda e non politicamente corretta. Magerardiniello è anche un grande artista,e, avvalendosi di una particolare mimica(un mix tra Totò, i fratelli De Rege e Leopoldo Mastelloni!), nasconde in esagerati doppi sensi da avanspettacolo, la pesante materialità di tutto ciò che il pubblico vuol sentirsi dire: … e’ male parole!

I concerti rievocano la cultura contadina: storie antiche, vere o presunte, e miti di un passato che, anche volendo, non riusciamo più ad ignorare. In aggiunta alle classiche tarantelle, il gruppospaccapaese affascina il pubblico con LACANZONE DEI VECCHI MESTIERI:"Passava 'o piattaro / e doppo 'o sapunaro, / chello che te serveve / cu 'e pezze tu 'o pigliave".Un ritmo allegro accompagna la nostalgia per i mestieri di una volta, basati sulla filosofia del recupero: altro che la moderna raccolta differenziata dei rifiuti!

Preceduta da una lunga introduzione, è poi la volta della FILASTROCCA DI CATARINA,che era la più bella di 6 sorelle (le altre 5 erano proprio brutte: … cumm’e o’ cess’!). La mamma la vuole maritare a conte Marco (padrone di castelli 34), ma Catarina ama conte Cesare (padrone di castelli 32), però, … per far contenta mamma, Catarina, sposa conte Marco, e, la prima notte di nozze, dice al marito che ha fatto un voto a Santa Rita e deve restare un'altra notte casta:m’aggia curcà pè n’ata vota zita”.

Il marito, suo malgrado, acconsente. La notte, però, Catarina prende la mula dalla stalla e corre dal suo amore conte Cesare, che, indispettito dal matrimonio, era restio ad accoglierla: …"non mi hai voluto quando eri zita, ora non ti voglio io che già hai il marito"! ma Catarina, gli garantisce la sua castità: "se nun so zita tu mi darai la morte”, e tutto si ricompone.  Più tardi, giunge al castello anche il marito di Catarina: …“conte Cesare araprime stà porta, …c’aggiù perso la mula stanotte!” …e conte Cesare, risponde: … “tu nunn’ e’ perso né a mula e né a muletta, tu è pers’ a Catarina ca tengo a letto”!

Alla fine della canzone, Gerardiniello, serve una pillola di saggezza: … ogni filastrocca ha una morale, e la morale di Catarina è che … “pur o’ seicient’ esistevano e’ zoccole”!

Segue poi «LA CANZONE DELLA QUATRANA»(da colei che cammina a 4 zampe, che gattona: indica una donna giovane e bella), Canzone di Razzullo e Sarchiapone da “La Cantata Dei Pastori”: Porta la veste rossa la quatrana, e la quatrana ch'è bbona a me piace r'a pazzia'! … Dint''o vicolo 'e Masaniello sta 'nu masto scarpariello, ca ce prore 'o mazzariello quanno passo 'a part''e llà! ...
Lo spettacolo continua con «LA PREGHIERA CONTRO IL MAL DI TESTA» fatta di ‘nciuci misto religiosi. Gerardiniello consiglia di recitarla più volte: … voi ditela 3/4 volte, si o’ male e’ capa nun vi passa, … nun c’avit’ perso nient’: … pigliatev’ l’Aulìn cà vi passa di sicuro!

L’apoteosi della complicità tra pubblico e artista giunge con L’ERBA PORTULACA, … “chella ca cresce abbicino e’ pier’ e’ pummarole” (Portulaca oleracea. Erba grassa commestibile dalle carnose verdi foglie. Molto usata in cucina, cresce un pò ovunque: è ricca di Omega-3 e di vitamine A, C e B).

L’erba Portulaca è conosciuta con diversi nomignoli. In Campania è detta volgarmente anche porcacchia (erba dei porci), a Solofra la chiamiamo porcacchièlla: … vi lascio immaginare con quale nome la chiama Gerardiniello - storpiando addirittura il nome volgare - e quante risate suscita la cosa!

Da non perdere LA FILASTROCCA DEGLI STRUMENTI. …Car’ cumpare ca vai sunann’, cumm’ lu suon chistu strumentu? seguono esilaranti rime e doppi sensi sui vari strumenti musicali (o’ campaniell, a chitarrina, o’ viulino, a zampogna a grancascia e … i cuorn’ e caccia!): il pubblico, assatanato, è ben lieto di lasciarsi coinvolgere in un lungo e divertentissimo crescendo musicale!

Anche “fatti stranieri” ispirano l’estro di Gerardiniello: …gli «‘NCIUCI LONDINESI» narrano in un’irresistibile inglese maccheronico le vicende della famiglia reale inglese: di Betty (a’ Queen!), di Filippo (ca nun c’ha fà manch’ a jì e cuorp’!), di Carlucciello (o’ dual bend!), di Daiana (a big mouse!) e di Camilla Parker Ball!

Se durante il girovagare estivo dovesse capitare di imbattervi in un concerto di Gerardiniello e degli Spaccapaese, non perdetevelo! ...altrimenti, ascoltateli su youtube, ma, attenzione, …potreste anche farvi sotto dalle risate!

mariomartucci

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