La voce armoniosa ed intensa quella di Fiorenza Calogero ha incantato il pubblico della Cattedrale di Sant’Angelo dei Lombardi, in un’atmosfera unica.
Ricomincia così, dopo la breve pausa natalizia, la rassegna di eventi nell’ambito del progetto “Tra Chiostri e Conventi… percorsi di suoni e luci”, con lo spettacolo "Nun tardare sole", opera prima per voce femminile composta dal grande maestro Enzo Avitabile, autore di testi, musiche ed arrangiamenti. Ad accompagnare la straordinaria performance di Fiorenza Calogero, la chitarra battente e quella barocca di Marcello Vitale, la chitarra napoletana di Carmine Terracciano, il calascione e il liuto a penna di Mauro Squillante, i tamburi a cornice di Domenico Monda.
Una voce che rapisce e porta lontano tra i vicoli di Napoli, dove ogni cosa ha vita propria, dove tutto è la perfetta unione tra sacro e profano. È questa la musica della Calogero, un viaggio nella tradizione popolare napoletana attraverso quelle musiche che raccontano di una Napoli sincera, povera e lavoratrice. Il gruppo ha saputo spaziare da musiche più intense e a tratti malinconiche come “Canto ‘e primavera”, che ricorda il lavoro dei campi e la miseria, a canti più coinvolgenti che raccontano dell’amore e della vita che scorre per le strade della città partenopea. L’elemento principale è rimasto comunque il passaggio continuo da musiche legate alla fede cristiana a quelle laiche che vivono tutt’oggi nella tradizione popolare non solo napoletana, ma anche campana. Non poteva mancare un riferimento alla nascita della tammurriata, da sempre legata alla tradizione musicale e dei balli popolari partenopei, immaginata come una bambina dai capelli neri e ricci che corre libera nella natura; così come non poteva mancare il canto natalizio tipico della tradizione campana “Quanno nascette ninno”.
“Nun tardare sole”, titolo del suo ultimo disco che uscirà a breve, come ha spiegato la stessa Calogero, è un inno alla vita, un canto di speranza: “è questo il mio augurio per voi: seguire il nostro raggio di sole nonostante i momenti bui”. Insomma, un appuntamento unico che ha saputo emozionare tutti con la sua carica espressiva e la straordinaria teatralità di Fiorenza Calogero.
Sullo sfondo, a margine del concerto, il ricordo dell’architetto Renato Tartaglia, scomparso tragicamente nelle scorse settimane, nelle parole del sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi, Rosanna Repole: “Faccio fatica a trovare le parole per ricordare Donato, un professionista che amava l’Alta Irpinia, un professionista stimato. Fu lui ad introdurre il primo appuntamento di questa rassegna, lui ad averci accompagnato in questo percorso che condurrà alla restaurazione dell’antico Chiostro di Santa Maria. Oggi, nonostante lo sgomento, abbiamo l'obbligo morale di ricordarlo»