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Cisal Metalmeccanici, Picone: "Grande incertezza su prospettive automotive in Irpinia"

“Crescono incertezza e preoccupazione per la vertenza Stellantis e per le prospettive dell'intero comparto dell'automotive, che in Irpinia rappresenta un segmento di primaria importanza per il settore industriale e fondamentale in termini occupazionali”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della federazione Metalmeccanici.

“Il confronto al tavolo istituzionale – prosegue il dirigente del sindacato autonomo – , in corso al Ministero, purtroppo non ha consegnato finora nessuna novità di rilievo e l'azienda non ha ancora realmente scoperto le carte, facendo chiarezza sulla strategia produttiva e sul futuro dei lavoratori, mentre si attende una programmazione delle politiche industriali da parte del governo nazionale, che possa rilanciare il settore ormai in costante sofferenza, mentre l'Unione europea pressa per il rispetto delle scadenze sulle emisioni di CO2, che richiederebbero maggiori investimenti e vendite di vetture elettriche, per un ricambio del parco auto circolante. I tempi del percorso insomma rischiano di allungarsi oltremodo, con la possibilità di trovarsi improvvisamente di fronte a situazioni ingestibili. Una sorta di effetto a catena incontrollabile, che sposta altrove il luogo decisionale. Il destino dello stabilimento di Pratola Serra, come quello degli altri, siti, quindi dipenderà da una serie di variabili, nonostante le apparenti rassicurazioni dell'azienda. Ma i fatti e i numeri della crisi legittimano i timori. Non a caso l'incertezza sta rendendo ancora più difficoltosa la situazione dell'indotto, a cominciare dalla Denso, dove i lavoratori attendono risposte dalla proprietà. Tutto da verificare, inoltre, è il nuovo capitolo della ex Industria Italiana Autobus di Flumeri, ormai diventata Menarini spa con l'integrazione nel gruppo Seri Industrial. L'auspicio è che dopo una gestione incauta possa effettivamente inaugurarsi una fase diversa, con obiettivi concreti.

In questo quadro abbastanza desolante e senza una direzione di marcia ancora ben delineata, con molte incognite e criticità, il fondo nazionale dell'automotive è l'unica leva per limitare i danni e progettare una ripresa del settore, a patto che non si taglino le risorse e si vincolino le imprese al conseguimento di risultati, con la garanzia degli investimenti privati, necessari per l'innovazione e la progettazione”.

“Su questioni così importanti – conclude Picone – che maturano lontano dai nostri territori serve la massima attenzione anche da parte delle istituzioni locali e delle deputazioni regionali e nazionali, che ci aspettiamo seguano da vicino l'evolversi delle trattative, cercando di incidere positivamente, a tutela degli interessi della comunità e dei lavoratori irpini”. 

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