Il baritono Tézier a Benevento per gli studenti del Conservatorio
"Non è importante soltanto la tecnica ma anche il progetto vocale, bisogna dare teatralità alla musica"
"Studiavo economia a Marsiglia e dall'altra parte del cortile sentivo cantare, capii che c'era una scuola di canto e pian piano passai dall'altra parte del cortile", ha esordito Tézier. Il baritono ha aggiunto: "Ho fatto un gradino alla volta, non ho mai spinto sulla voce per fare carriera, consiglio di non cominciare troppo velocemente, con ruoli di grande intensità, perché - come si dice in Francia - poi 'non avrai il fondo per fare la cucina'. Ciò che cerchiamo in scena è la vita stessa. E' importante avere una carriera che duri, così da poter portare in scena più cose possibili. Cantare per guardarsi allo specchio e compiacersi non ha alcun senso, bisogna dare teatralità alla musica che abbiamo la fortuna di cantare". "Per questo credo sia importante non soltanto la tecnica ma il progetto vocale, capire perché si vuole andare in scena e rischiare. Non basta piacersi. L'opera non deve essere carina, può essere bella, profonda, significativa ma non carina". Due ore di conversazione con gli studenti di canto lirico e non solo, allievi che provengono da tutto il mondo e studiano musica al Conservatorio di Benevento sognando un futuro di successi.
"E' stata un'esperienza stimolante per i ragazzi ma anche per tutto il Conservatorio, che è sempre più competitivo, anche sulle nuove tecnologie, preparando i suoi allievi ad un mercato musicale in continua evoluzione", ha sottolineato il direttore Giuseppe Ilario.
"Si è trattato di un evento di grandissimo prestigio - ha concluso la presidente Caterina Meglio -, che ancora una volta conferma la qualità e l'innovatività della proposta portata avanti dal Conservatorio. Investiamo sistematicamente nella ricerca e nella didattica di altissimo livello, offrendo ai nostri studenti opportunità eccezionali, di cui siamo profondamente orgogliosi".