Continua la lotta agricola sul territorio comprensoriale e non
La protesta degli agricoltori continua, ieri a Capua si sono riuniti al casello autostradale, tanti agricoltori provenienti da tutte le provincie campane e quindi anche della nostra provincia di Avellino. Ormai la protesta sta prendendo forma, sta dilagando e creando aggregazione a livello regionale, al solo scopo di creare una sorta di legante tra le i CAA e la politica, da troppo tempo entrambi sordi al grido che viene dal basso. Necessita pertanto che non solo gli agricoltori scendano in campo ma anche i semplici cittadini e le altre categorie che devono per forza di cose dare sostegno ad essi, perché attorno all’agricoltura si muove un indotto nazionale ed internazionale, si lotta dunque per un prodotto sano e controllato come quello del made in Italy. Nella giornata di ieri gli agricoltori campani hanno bloccato il casello autostradale e nel raggio di 5 km tutte le strade urbane si sono congestionate, pertanto se si vogliono evitare proteste, al pari o superiori, di quelle accadute in Europa, vanno risolte concretamente tutte (non in parte) le richieste poste dagli agricoltori, altrimenti si avranno disagi causati dalle proteste pacifiche ad oltranza.
Per parlare poi degli incontri locali, ieri sera c’è stato un incontro zonale tra gli agricoltori alla località Cervo del Comune di Ariano Irpino, che ha visto la partecipazione anche del delegato del Comune, è emersa la volontà di conoscere le scelte che riguardano il futuro del mondo agricolo per indirizzare le future generazioni, insomma non si può continuare a navigare senza sapere quale sarà la giusta rotta da seguire. Quello che si stà chiedendo è la risoluzione di tanti problemi che affliggono il nostro settore e soltanto se si è uniti e convinti delle azioni poste in campo si può vincere. A volte le persone hanno paura di affrontare le situazioni perché non conoscono il valore di se stessi, queste le toccanti parole di padre Paolo (parroco della zona) nel suo intervento, il quale ha poi detto che oggi il valore di un agricoltore è superiore a quello di un professore, perché il professore a fine carriera cessa di essere agricoltore, mentre l’agricoltore tramanda il suo sapere. Il delegato del Comune di Ariano Irpino Capozzi, chiede che l’Italia debba essere riconosciuta in Europa quale Nazione a statuto speciale, con maggiori fondi ad essa dedicati, in quanto produrre in Italia costa molto in più rispetto a tutti gli altri paesi dell’Unione, a causa delle norme sanitarie ed ambientali assai più stringenti. Bisogna tutelare il prodotto agricolo senza fitofarmaci non ammessi e impedire alle lobby di accaparrarsi diritti di superfici per scopi non agricoli questo è il messaggio perché solo l’agricoltore deve essere il vero custode di tutto ciò e nella catena gerarchica deve essere posto al primo posto perché si occupa della nostra salute.