Senza una Politica Agricola Comune l’agricoltura campana rischia il collasso.
Senza una Politica Agricola Comune orientata al mercato, alla produzione, alla vendita e alla tutela dell’occupazione, l’agricoltura campana rischia il collasso. A partecipare al dibattito sul futuro della PAC è Confcooperative FedAgriPesca Campania, la Federazione che aggrega cooperative agricole, agroalimentari, di pesca e di acquacoltura e che - anche attraverso le proprie articolazioni nazionali – sta seguendo le proteste dei produttori a Bruxelles.
L’Organizzazione di rappresentanza reclama la necessità di organizzare una PAC che tuteli il giusto reddito degli agricoltori attraverso misure e sostegni specifici orientati al mercato e destinati alle filiere produttive.
“Non possiamo permetterci di assistere ad una contrazione produttiva di settori vitali per la nostra economia, in nome di una sostenibilità ambientale che fuori dall’Europa invece non viene considerata. Notiamo un impianto fortemente ideologico delineato dalla Commissione attraverso la strategia del Green Deal, che ha dato vita a proposte di regolamento contraddittorie e prive di rigorose valutazioni di impatto” afferma il presidente della Confcooperative FedAgriPesca Campania, Nicola De Leonardis.
“Il rischio che corriamo in Campania, come nel resto del Paese, è di assistere ad un calo della produzione agroalimentare nostrana e comunitaria, con produzioni provenienti da paesi le cui agricolture hanno un impatto sull’ambiente ben più significativo del nostro” continua De Leonardis.
“Vale la pena sottolineare ancora una volta il ruolo strategico svolto dalla cooperazione agroalimentare, che dà vita a filiere robuste, in grado di tenere assieme la dimensione ambientale della sostenibilità con quella economica e sociale”.
Marina Bisogno