Avellino. Registrato un aumento del 10% delle concentrazioni di PM10
Mobilità dolce, lotta allo smog, città 30 km:
i temi della tappa avellinese della campagna itinerante Clean Cities organizzata da Legambiente
Dal 2011 al 2021 la città di Avellino ha registrato un aumento del 10% delle concentrazioni di PM10 e del 11% di quelle del biossido di azoto in controtendenza con gran parte delle città italiane.
In allegato la scheda di approfondimento “Avellino 2030”
Settima tappa della campagna itinerante Clean Cities organizzata da Legambiente, dopo Bari e Napoli arriva oggi a Avellino per presentare i dati sull’inquinamento atmosferico e le performance locali sui principali indicatori di mobilità urbana, con proposte sulle politiche necessarie a rispondere agli impegni di riduzione imminenti. La tappa di CleanCities ad Avellino è stata caratterizzata da una mobilitazione presso cinque istituti superiori (Liceo P. Colletta Convitto Nazionale, Ipia A. Amatucci, Liceo P. V. Marone, Liceo Classico P. Colletta e Liceo Imbriani) dove sono stati esposti degli striscioni per lanciare un duplice messaggio: una mobilità dolce per gli studenti e le studentesse di Avellino e respirare aria pulita in città.
Sul tema dell’inquinamento atmosferico ad Avellino tira una brutt' aria tra polveri sottili e biossido di azoto con valori negli ultimi anni in crescita: lenta crescita, certo, ma essendo già ora sin troppo elevato, di questo passo non riusciremo mai a ridurre l’inquinamento nei nuovi valori limite che stanno per essere adottati in tutta Europa. Dal 2011 al 2021 la città ha registrato un aumento del 10% delle concentrazioni di PM10 e del 11% di quelle del biossido di azoto in controtendenza con gran parte delle città italiane. Di questo passo difficilmente nel 2030 si potrà sperare di rientrare nei nuovi valori limite che stanno per essere adottati dall’Europa. Il PM10, con una media di 25 µg/m3 nel 2022 dovrà essere ridotto del 20% per rientrare nei nuovi target europei previsti al 2030, ma soprattutto il PM2.5 del 38% mentre gli ossidi d’azoto (NO2) del 9%.
“L'inquinamento atmosferico – dichiara Antonio Di Gisi presidente Circolo Avellino - è un problema complesso che dipende da molteplici fattori come il traffico, il riscaldamento domestico, gli abbruciamenti e l'industria. Proprio per tale complessità è una questione che non può essere affrontata in maniera estemporanea ed emergenziale, come fatto fino ad oggi , ma va presa di petto con una chiara visione di obiettivi da raggiungere, tempistiche ben definite e interventi necessari, oggi siamo qui per rilanciare agli amministratori locali la sfida di una mobilità sostenibile investendo nei trasporti e sui riscaldamenti elettrici e a zero emissioni.”
Ad Avellino il numero di auto per abitante è molto alto (64auto/100 ab), ben
superiore alla media nazionale, e quindi apparentemente difficile dimezzarlo al 2030(
al di sotto di 35).Mediocre l’utilizzo di trasporto pubblico (35 passeggeri/ab
all'anno), inferiore di un ordine di grandezza di quel che si osserva nelle città
d’Europa. La stazione è capolinea delle linee ferroviarie per Benevento, ma vengono
usati 2 binari su 5, meno di 50 treni al giorno. La stazione per Rocchetta
Sant’Antonio è inattiva, scarsa l’integrazione con i servizi della vicina stazione
autobus. Le stazioni dovrebbero trasformarsi in hub di mobilità sostenibile per la
città e la provincia (navette, servizi di sharing mobility).
“Avellino- commenta Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania-
non ha ancora avviato la transizione alla mobilità sostenibile, non ha iniziato il
percorso PUMS (che suggeriamo di dimensione provinciale), ma soprattutto siamo
all’anno zero nelle politiche per la ciclabilità, come per la pianificazione dei percorsi
pedonali, la promozione dell’abitare la prossimità, per la“città 30”.Avellino non è una
metropoli tentacolare: potrebbe essere completamente attraversata in 15-20 minuti
percorrendo una pista ciclabile o strade poco trafficate. Ma manca di polarità urbane,
di servizi decentrati, di un disegno dei percorsi pedonali e ciclabili, che rendano
accessibile sia i servizi che i quartieri della città”
Durante l'iniziativa è stato presentato anche il progetto MOB della Fondazione Unipolis, in partnership con Legambiente. L’iniziativa ha come obiettivo l’engagement dei giovani tra i 16 e i 21 anni, che si sfideranno in un grande torneo nazionale dove vincerà chi si muoverà in modo sostenibile e saranno poi impegnati nella definizione di interventi per rendere la mobilità della propria città più sostenibile ed efficiente.
CleanCities è un viaggio in 17 capoluoghi italiani, da Nord a Sud, per promuovere con forza una nuova mobilità urbana: più sicura, più efficiente, meno inquinante. L’iniziativa rientra nell’ambito della Clean Cities Campaign, un network europeo di associazioni ambientaliste e movimenti di base che ha come obiettivo una mobilità urbana a zero emissioni entro il 2030. Dopo Avellino la campagna itinerante di Legambiente andrà a Roma (17 e 20 febbraio), Pescara (17 febbraio), Bologna (18 febbraio), Padova (22 febbraio), Perugia (23 e 24 febbraio), Trieste (25 febbraio), Palermo (25 febbraio), Catania (27 febbraio), Prato (27 e 28 febbraio) e Firenze (1 e 2 marzo).
In allegato, la scheda “Avellino 2030” – un focus sui principali indicatori urbani di
mobilità, strumenti (in primis, la Città dei 15 minuti e l'indice di prossimità) e
proposte per trasformare il capoluogo avellinese in una vera clean city entro il 2030.
Inoltre, Legambiente invita a firmare la petizione on line “Ci siamo rotti i
polmoni. No allo smog!” per chiedere al Governo risposte urgenti nella lotta allo
smog, a partire dagli interventi sulla mobilità e l’uso dello spazio pubblico e della
strada >> attivati.legambiente.it/malaria