La storia della vita e’ semplice come questo racconto
Vi riporto un altro racconto del Dottor Edward Bach, il creatore degli omonimi Fiori, perché è sufficientemente esplicativo dei concetti di salute e malattia ed introduttivo al pensiero spirituale, filosofico e scientifico, su cui è basata la sua terapia floreale.
Il Dottor Bach era un convinto sostenitore della semplicità: le parole devono essere semplici ed efficaci, così tutti possono comprendere e decidere di attuare il meglio per se stessi. Quando si possiedono conoscenze importanti ed anni di lavoro nella messa in pratica di tali conoscenze, si deve avere anche il dono e l’abilità di renderle più semplici possibili e alla portata di tutti. Conoscenze e attuazioni pratiche, utili all’Umanità e non condivise e concretizzate, che senso hanno? E’ solo uno spreco. E il Dottor Bach era fortemente contrario agli sprechi di conoscenze, lavoro, impegno, energie, allo spreco della vita di ogni individuo. I momenti di rallentamento (i malesseri), che possono verificarsi nella vita di ciascuno, devono restare momenti e devono essere risolti quanto prima possibile, affinché ognuno possa riprendere il suo percorso di vita. Il Dottor Bach mise a punto i suoi Fiori per fornire aiuto in tal senso.
Procediamo con il suo racconto.
“ Una ragazzina ha deciso di dipingere un quadro con una casa, in tempo per il compleanno della madre. Nella sua mente il quadro è già finito. Ella sa come attuarlo nel più piccolo dettaglio, resta soltanto da metterlo giù sulla carta. Prende la scatola con i colori, il pennello e lo straccio, e, piena di entusiasmo e felicità, si mette al lavoro. Tutta la sua attenzione ed interesse sono concentrati su ciò che fa, niente può distrarla dal lavoro in corso. Il quadro è finito in tempo per il compleanno.
Con grandissima abilità, ha ritratto la sua idea della casa. E’ un’opera d’arte, perché è tutta sua, ogni pennellata è fatta per amore verso sua madre. Ogni finestra, ogni porta è stata ritratta con la convinzione che deve essere lì. Quand’anche possa sembrare una baracca, è comunque la più perfetta casa mai realizzata in un quadro. E’ un successo, perché la piccola artista ha messo tutto il suo cuore e la sua anima, tutto il suo essere nel farlo.
Questa è salute.
Questo è successo, felicità e vero servizio: servendo per amore, in perfetta libertà, ognuno a modo suo. E così scendiamo in questo mondo, sapendo quale quadro dobbiamo dipingere. Abbiamo già tracciato un piano del nostro passaggio nella vita. Tutto quello che ci resta da fare è di metterlo nella sua forma materiale.
Andiamo avanti pieni di gioia ed interesse. Concentriamo tutta la nostra attenzione nel perfezionare quel quadro, con grandissima abilità. Esprimiamo i nostri pensieri ed obiettivi nella vita terrena, in qualunque ambiente abbiamo scelto.
Poi, se seguiamo dall’inizio alla fine i nostri veri ideali, i nostri veri desideri con tutta la forza che possediamo, non c’è fallimento. La nostra vita è un successo splendido, sano e felice.
La stessa storiella della giovane pittrice illustra come, se lo permettiamo, le difficoltà della vita possono interferire con questo successo, salute e felicità, e distoglierci dal nostro scopo.
La ragazzina sta dipingendo con lena e felicità, quando arriva qualcuno e le dice: “Perché non mettere la finestra qui e la porta lì? E poi, il sentiero del giardino dovrebbe andare così”. Il risultato nella giovane sarà di perdere totale interesse nel lavoro. Può darsi che continuerà, ma ora sta mettendo giù sulla carta soltanto “idee altrui”. Può scocciarsi, diventare irritata, infelice o impaurita nel rifiutare questi suggerimenti o incominciare ad odiare il quadro e forse strapparlo: la reazione dipenderà dal carattere della ragazzina.
Il quadro finale potrebbe essere una casa riconoscibile, però sarà imperfetta ed un fallimento, perché è l’interpretazione dell’idea altrui e non quella della ragazzina. Non può servire come regalo di compleanno, perché può darsi che non sarà completato in tempo e la madre dovrà aspettare tutto un altro anno per il suo regalo.
Questa è malattia.
E’ la reazione all’interferenza. Questo è fallimento ed infelicità temporanea. Ciò accade, quando permettiamo ad altri di interferire con lo scopo della nostra vita ed impiantare nella nostra mente dubbio, paura ed indifferenza ”.
Dott. Teresa Gagliardi