Patrimoni inLustri: ma i lustri, …chi li ha visti?
La Città di Solofra non ha materialmente un teatro, ma, l’amministrazione comunale (delibera GM n°40/2014), si è inventata l’Accademia di Teatro “Città di Solofra” con sede in Santa Chiara. Un “Polo culturale”, che comprende cose che esistono, come la Biblioteca e il Centro Studi di Storia Locale, e che cose inesistenti, come l’Archivio Storico Città di Solofra, l’Ufficio Turistico, il Museo Archeologico e della Concia e la Pinacoteca. L’obiettivo è la valorizzazione dell’industria turistico-culturale!
Tutto molto bello, no? … Non proprio!
La gestione delle attività recitative è stata affidata senza alcuna gara, con atto dispositivo della Giunta Municipale - GM n° 87/2014 - all’Associazione “Hypokrites Teatro Studio” per anni 1 prorogabili. Un’apposita convenzione disciplina la rassegna teatrale estiva, la direzione artistica, gli incontri di lettura, i corsi di dizione e i corsi di laboratorio teatrale. Con delibera G.M. n° 111/2015, tutto è stato prorogato per anni 3 rinnovabili, a far data dal 21 agosto 2015. La convenzione, quindi, è scaduta il 21 agosto 2018!
Ad oggi non c’è stato alcun rinnovo. A Solofra, però, è “naturale” che ciò che il Comune affida a tempo agli amici, come per magia, si protrae in eterno: …cosi, oggi, l’Associazione “Hypokrites Teatro Studio” gestisce ancora il tutto, ma, almeno formalmente, …il tutto è gestito sine titulo!
Sembrerebbe, poi, che tutto avvenga “a gratis”, ma così non è!
Oltre all’uso gratuito delle strutture, il Comune riconosce all’Associazione “Hypokrites Teatro Studio” (Art. 5 convenzione), un contributo annuo di € 3.500,00 oltre IVA per il sostegno delle attività. L’Associazione “Hypokrites Teatro Studio” ha goduto, però, anche di altri contributi economici da parte del Comune di Solofra: 1) euro 2.500,00 (bonifico Iban IT08Q...)...“per la partecipazione dell’Ente al programma LUSTRI TEATRO 2015/2016” (det. n° 302 del 14.09.2016 RG 653); 2) euro 10.000,00 (bonifico Iban IT08Q...) “per la partecipazione dell’Ente al programma LUSTRI TEATRO Cultura in dies” (det. n°416 del 14.11.2017 RG 864).
Capitolo a parte merita il progetto «Patrimoni inLustri. Solofra tra arte e cultura», redatto dal Comune di Solofra (?) e finanziato dalla Regione Campania (D.D. n° 378 del 04/11/2016: risorse del POC 2014/2020 (annualità 2016-2017), con 200.000,00 euro, di cui, 95.000,00 euro per l’AZIONE A (eventi ed attività culturali) e 105.000,00 euro per l’AZIONE B (interventi di restauro, conservazione e manutenzione straordinaria, etc). L’AZIONE B) ha riguardato seri ed opportuni lavori nel Chiostro: la ridistribuzione degli spazi, una rampa per i diversamente abili, un palco teatrale, l’impermeabilizzazione della copertura, una scala di sicurezza per l’accesso al sottostante parcheggio, e vari lavori su pietre, infissi, intonaci e ringhiere.
L’AZIONE A), invece, ha riguardato una serie di spettacoli (Letture in scena dalla Repubblica di Platone: La scena del dialogo - Conoscenza e Illusione - Poesia e Destino - Performance itinerante all’aperto lungo l'intero complesso monumentale; Dialogo contemporaneo tra un filologo classico e uno scienziato: Il viaggio di Ulisse mentitore). Nonostante l’ingresso fosse gratuito, dai video postati sui social, emerge che hanno goduto degli spettacoli solo pochissimi aficionados, che non sono riusciti a colmare gli spazi della pur piccola sala del complesso monumentale di Santa Chiara.
Il costo complessivo lordo è stato di 95.000,00 euro, così ripartito: € 21.960,00 all’Associazione Culturale HYPOKRITES Teatro Studio, per la realizzazione eventi culturali (det. n°59/2018 RG 227); € 17.080,00 al dott. Mario Bruno per il servizio coordinamento tecnico organizzativo (n°57/2018 RG 225); € 4.880,00 alla dott.ssa Carola d’Agostino, per il servizio di supporto ed assistenza al RUP (det. n°58/2018 RG 226); € 10.942,00 alla società Osmen Spettacoli per il service tecnico (det. n°60/2018 RG 228); € 33.428,00 alla ditta CORTI COM srl per il servizio di comunicazione (det. n°61/2018 RG 229); € 6.710,00 alla ditta Cavaliere Comunicazione srl per i servizi di accoglienza e segreteria (det. n°62/2018 RG 230).
Siamo in presenza di artistiche attività teatrali che vengono organizzate da privati in presenza di consistenti contributi pubblici. Gli stessi privati, per darsi un tono culturale, coinvolgono sempre gli stessi soggetti “istituzionali” (Dipartimento Scienze Politiche Università di Salerno; Dipartimento Studi Umanistici Università di Napoli “Federico II”; Società Filosofica Italiana “Giovan Battista Vico”, Centro Antropologia del mondo antico dell’Università di Siena; Agenzia Spaziale Europea): tutto si svolge sempre tra gli stessi “attori”, …o quasi!
L’unica cosa degna di nota è la sistemazione del chiostro, tutto il resto, …è la solita solfa.
Ma se questo è il prezzo da pagare (€ 95 mila di “spettacoli”) per la sistemazione del Chiostro, ben venga la solita noiosa solfa, anche se la Regione potrebbe finanziare per bene e senza mezzucci, il recupero e la sistemazione dei beni culturali campani!
Sul raggiungimento degli obbiettivi del progetto «Patrimoni inLustri», tante sono le domande.
Ad esempio: Le manifestazioni hanno favorito lo sviluppo economico e occupazionale?
C’è stato l’incremento della visibilità e notorietà del territorio? I partecipanti alle iniziative culturali, hanno prolungato il loro soggiorno nelle strutture ricettive locali? Quante istituzioni scolastiche sono state coinvolte? I target di partecipazione sono stati centrati? Quali benefici ha generato sull’economia la movimentazione di persone attratte dalle manifestazioni? Quanti visitatori “mordi e fuggi”, si sono convertiti a forme di turismo stanziale? L’occupazione diretta generata dal progetto ha raggiunto le preventivate 45 / 50 unità?
Sono stati definiti e quantificati gli impatti attesi dal progetto patrimoni inLustri?
A parte le domande, resta il fatto che, nonostante sia stata impiegata una montagna di soldi pubblici, la rassegna è passata quasi inosservata.
Alcuni ritengono che sarebbe stato più opportuno tenere le manifestazioni in periodo estivo ed all’aperto. Altri ritengono che è stato sbagliato sia periodo che il tipo di manifestazioni.
Personalmente ritengo che Gli Enti locali non debbano finanziare spettacoli con professionisti. I privati, invece, senza gravare sulle finanze pubbliche, sono liberi di fare tutti gli spettacoli che vogliono: …se partecipa, il pubblico, pagherà di tasca propria e agli organizzatori andrà un giusto profitto; se,invece, il pubblico non partecipa o non gradisce, a rimetterci non saranno le finanze pubbliche…
mariomartucci