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Doppio appuntamento per il pianista avellinese Luis Di Gennaro a Piano City Napoli, in programma il suo personalissimo “Omaggio a Fabrizio De André”.

Sabato 15 e domenica 16 ottobre, doppio appuntamento con il pianista avellinese Luis Di Gennaro che torna a “Piano City Napoli” con il suo “Omaggio A Fabrizio De André”.

Il primo concerto, un “House Concert” si svolgerà alle 20 in una abitazione della Zona Porto, ed è già tutto esaurito; il secondo, domenica 16 alle 18, si terrà presso l'Hotel Royal Continental di via Partenope.

Nato nel 1988, Luis Di Gennaro dal 2011 si dedica esclusivamente al jazz e alla musica contemporanea, formandosi con maestri del calibro di Danilo Rea, Stefano Giuliano e Aaron Goldberg. Non trascura però la passione per il prog-rock e l'impegno sociale in virtù del quale partecipa a vari di concerti di beneficenza presso il Teatro Gesualdo di Avellino. Nel 2013 partecipa a “Piano City Napoli” aprendo il concerto del M° Bruno Canino; nello stesso anno apre il concerto dei Doctor 3 (Danilo Rea, Enzo Pietropaoli e Fabrizio Sfera) presso l'Associazione I Senzatempo; nel 2014 vince il concorso “Pianoforte sostenibile” organizzato da Stefano Bollani e la Banda Osiris e divide il palco con Stefano Bollani, Danilo Rea, Antonello Salis e Mark Harris. Nello stesso anno si esibisce durante “Piano City Milano” e presenta il suo “Omaggio a Fabrizio De André” che è sold out; apre il concerto di Stacey Kent, nominata ai Grammy Awards, e suona nuovamente in “Piano City Napoli” in piano solo. Nel 2015 compone ed esegue in piano solo la colonna sonora del cortometraggio di animazione “Exit” vincitore del Los Angeles Cine Fest, dell'“Animation of the month Award” ed altri. Nel 2016 si esibisce in piano solo alla Scuola Civica Abbado di Milano per la manifestazione “In ricordo di Renato Sellani” ed è finalista all'omonimo concorso e suona con Stefano Di Battista nel corso della Masterclass da quest'ultimo tenuta presso la Yamaha Music School di Battipaglia. 

Nel maggio 2016, propone il suo “Omaggio a Fabrizio De André” a Milano, in un originale concerto sul Tram Storico a seguito del quale viene invitato presso la Fondazione Fabrizio De André dove riceve i complimenti della vedova del cantautore Dori Ghezzi per l'originalità dell'abbinamento tra l'improvvisazione jazzistica e i temi melodici del grande Faber. 

“Spogliate dal significato effettivo della parola – si legge sul sito di Piano City Milano - le canzoni di De André diventano l’ideale ispirazione per l’improvvisazione di Luis che qui si muove fra brani intramontabili come “Bocca di Rosa” e “La Canzone di Marinella”, intense ballate struggenti (“Il suonatore Jones”, “Khorakhané (A forza di essere vento) ”), il blues e lo swing sincopato (“La Ballata Dell’Amore Cieco”) per arrivare persino a passaggi di puro free jazz (“Girotondo”). Ne scaturisce un magnifico tributo alle canzoni di De André, traboccante di melodia e di improvvisazione, un lavoro del tutto personale e originale”.

 

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