Eliana Visone: "Amministrazione Moretti: il declino, parte I"
Un complicato intrigo di debiti fuori bilancio e non, transazioni, concordati, fallimenti e liquidazioni...
Da circa tre anni un gruppo di sedicenti esperti, efficienti ed efficaci amministratori, che avrebbero dovuto dare lustro alla Città portando crescita e sviluppo, l'hanno tristemente condannata al declino economico- sociale: Solofra è sprofondata nell'immobilità più assoluta.
OPERE PUBBLICHE E FINANZIAMENTI PUBBLICI
Nonostante sia stato costituito un apposito ufficio P.N.R.R., che costa alla collettività € 115.098,69 lordi annui, non è stata realizzata nessuna nuova opera pubblica e non è stato ottenuto alcun nuovo finanziamento pubblico. Anzi per incapacità degli amministratori, il Comune ha perso un finanziamento pubblico di euro 864.000,00 già assegnato dal MIM per un asilo e non ha avanzato alcuna richiesta per il finanziamento della costruzione di una nuova mensa (€1.500/mq) o per la riqualificazione (€ 2.400/mq) di una esistente.
Moretti si è attribuito "senza scorno alcuno" (plagio!) il merito dei finanziamenti pubblici e di opere pubbliche già programmate e finanziate dalla precedente amministrazione. L'unica goccia nel mare "dell'inefficienza Morettiana" è la ristrutturazione del Bocciodromo di Sant'Agata ed il finanziamento del Palazzetto dello sport ottenuto "a sua insaputa".
EDILIZIA PRIVATA
Nonostante il Puc, non v'è traccia di nuove edificazioni. Per ottenere un permesso di costruire ci vogliono anni perché gli uffici sono "oberati di lavoro". Il declino dell'amministrazione è rappresentato, anche plasticamente, dal fatto che le uniche nuove costruzioni che si realizzano a Solofra sono le cappelle cimiteriale e le edicole funerarie!
PARTECIPATE COMUNALI
Tutti sanno che la società partecipata comunale, Co.Di.So. spa, in virtù delle delibere C.C. n°6/2022 e n° 4/2025, è in liquidazione e che i suoi dipendenti hanno ricevuto preavviso di licenziamento (di 4 mesi), ma, nonostante ciò, l'atto di scioglimento non è stato perfezionato davanti al notaio. Pochi sanno invece che il Co.Di.So. spa vanta:
a) un credito di circa 65 mila euro nei confronti del Comune per lavori imposti alla società e poi non pagati;
b) un credito di circa 570 mila euro nei confronti di una società privata non ancora pagati, perché autorevoli esponenti dell'amministrazione comunale (che dicono di non avere interessi!), si affannano a voler imporre una transazione al ribasso in danno del Co.Di.So. spa, che dovrebbe rinunciare ad un terzo del complessivo credito di circa 570 mila euro vantato nei confronti di una società privata, di cui, circa 105 mila euro, sono stati già assegnati dal Tribunale e precettati al debitore privato.
Perché il Comune non paga i lavori che ha ordinato al Co.Di.So. spa?
Perché autorevoli esponenti dell'amministrazione comunale vogliono transigere il credito che il Co.Di.So. spa vanta nei confronti di una società privata con lo sconto di circa il 33%?
E ancora: gli autorevoli esponenti dell'amministrazione comunale, nei loro pellegrinaggi napoletani, fanno gli interessi del creditore Co.Di.So. spa, o fanno gli interessi della società privata debitrice?
Si rammenta che tutti gli esperti, efficienti ed efficaci amministratori comunali si sono affrettati ad effettuare una transazione (C.C. n° 50/2024) con i creditori ASA E COSMARI - entrambi in liquidazione! - per il servizio rifiuti relativo agli anni 2003/2009 (rinunciando anche al ricorso in Cassazione in corso, in cui il Comune avrebbe potuto ottenere ingenti decurtazioni sulle pretese creditorie!), ottenendo su un debito di 1.855.881,96 euro, "un misero sconto" di soli 100 mila euro, pari al 5,39% sul dovuto!
Proprio un bel modo di amministrare: il pubblico ottiene dai privati sconti del 5,39% quando è debitore, ma, quanto è creditore, concede ai privati sconti di circa il 33%!
I servizi in capo al Co.Di.So. spa sono ora di competenza della Solofra Servizi spa, anch'essa in liquidazione (anche con atto perfezionato dal notaio!), dopo aver esperito due richieste di concordato preventivo in continuità. La prima, fallita per non aver presentato il Piano Industriale; la seconda, ancora in corsa, ma, dopo la liquidazione, con pochissime chance di successo!
In tutto ciò c'è chi, dopo la liquidazione di due società comunali, ne vorrebbe costituire una terza per gestire le fognature e la depurazione, incurante delle prescrizioni imposte dall'art. 14 comma 6 del D.Lgs. n°175/2016, che, in caso di liquidazione di una società a controllo pubblico titolare di affidamenti diretti, vieta, nei cinque anni successivi, alle P. A. controllanti di costituire nuove società e di acquisire o mantenere partecipazioni in società, qualora le stesse gestiscano i medesimi servizi di quella dichiarata fallita. L'amministrazione Moretti, questo gruppo di sedicenti esperti, efficienti ed efficaci amministratori, ignora le principali regole che disciplinano la gestione dei servizi pubblici di rete.
Le reti idriche presenti sul territorio della Campania sono gestite dall'Ente Idrico Campano (L.R. N° 15/2015), le fognature e gli impianti di depurazione sono di proprietà della Regione Campania che può affidarli in gestione, scegliendo obbligatoriamente tra le seguenti diverse modalità: a) affidamento "in house" del servizio ad una società interamente pubblica; b) procedura pubblica c.d. a doppio oggetto "per l'individuazione di un partner privato che partecipi con il 49% delle azioni ad una Società mista a maggioranza pubblica per l'affidamento della gestione tecnico amministrativa del servizio pubblico (ad esempio: del servizio idrico integrato comprendente la distribuzione di acqua per usi civili e produttivi ed i relativi sistemi fognari presenti sul territorio), per tot anni; c) affidamento a terzi mediante gara di appalto pubblica. Queste sono le alternative obbligatorie previste per legge. Tertium non datur!
Chi professa cose diverse, o è un ignorante o è un millantatore.
Le cose però stanno addirittura peggio di quel che sembra, perché taluni improvvisati dotti personaggetti tramano affinchè il Co.Di.So. e/o la Solofra Servizi "affidino direttamente, ma ufficiosamente" a qualche amico ingegnere la progettazione per il rifacimento delle reti idriche e fognarie, senza avere alcuna disponibilità di fondi (puntando, come si dice, col dito!) e senza nessuna possibilità di finanziamenti pubblici in capo al Co.Di.So. spa o alla Solofra Servizi spa perché i soggetti in liquidazione e/o interessati a procedure di concordato preventivo nell'ultimo quinquennio. Il tutto in violazione delle regole del codice degli appalti per l'affidamento dei servizi tecnici.
Bel modo di amministrare, o no?
Eliana Visone
To be continued....