"Il piccolo Partigiano"
La Resistenza raccontata ai ragazzi
Il 25 gennaio 2025 è uscito “Il piccolo Partigiano”, il nuovo libro del prof. Gerardo Magliacano: uno scrittore impegnato da sempre nella tutela del patrimonio storico-culturale e paesaggistico del Bel Paese. Costantemente alla ricerca di verità storiche contro una narrazione condizionata e manipolata dai poteri costituiti, Magliacano non nasconde, anche in quest’opera, il suo ‘vizio’ alla denuncia, a mettere sotto-inchiesta mancanze e abusi, dimenticanze e memorie imposte. Titolo completo del libro è “Il piccolo Partigiano. La Napoli liberata dello scugnizzo furioso”: il testo, liberamente ispirato a “Il Piccolo Principe” di Antoine De Saint-Exupéry, intende rievocare le vicende storiche ed esistenziali di Gennaro Capuozzo, morto il 29 settembre del 1943, durante le gloriose ed epiche Quattro Giornate di Napoli. Gennarino, il piccolo Partigiano, partecipò eroicamente, insieme a tutto il popolo partenopeo, alla lotta contro i nazifascisti, cacciati dalla città in solo Quattro giornate. Il popolo napoletano fu il primo in tutta Europa a liberarsi dagli orrori e dalle sopraffazioni di SS e di squadristi. Motivo per cui Gennarino e Napoli furono i primi ad essere insigniti della medaglia d’oro al valore militare. Con la ribellione del piccolo Gennarino, l’Eroe scugnizzo già cantato da Gianni Rodari, e con la rivolta dei napoletani avrà inizio la Resistenza, la lotta partigiana che nell’arco di quasi due anni condurrà al 25 Aprile, giorno della Liberazione. L’opera di Magliacano – un prosimetro, in cui la narrazione storica si intreccia alla cronaca, sopra cui aleggia il “sentimento dei tempi” evocati, enfatizzati dai versi di alcuni grandi poeti del Novecento: da Rodari a Pasolini fino a a Joyce Lussu – si sviluppa lungo tre periodi storici: dal nostro presente – protagoniste dell’opera sono una giovane professoressa di Storia e la sua classe, una terza media di uno dei quartieri più noti di Napoli – si passa alla rievocazione dei fatti inerenti le Quattro Giornate, per poi fare un salto all’inizio del nuovo millennio, accompagnando i lettori in alcune pagine di cronaca, per onorare alcune vittime innocenti di camorra, tra cui la piccola Annalisa Durante, e tutte le vittime di bullismo e cyberbullismo. L’intendo dell’autore è quello di tracciare un filo che leghi i fascisti ai bulli, passando per i camorristi: frutto della stessa matrice. Pertanto, l’invito di Magliacano è quello di non abbassare mai la guardia. Che ogni generazione è chiamata a mettere in atto la propria Resistenza. L’invito, rievocando Gramsci, a non restare indifferenti, “a parteggiare”, ad essere partigiani, perché il bullismo, come fascismo e quella subcultura mafiosa, va combattuto senza se e senza ma. Non bisogna mai distrarsi né giustificare: certi mali vanno estirpati sul nascere come la gramigna nei campi di grano. Sempre pronti alla lotta con un fiore in una mano – una carezza al profumo di papavero rosso – e un buon libro nell’altra. “Il piccolo Partigiano”, pubblicato da 4 Punte Edizioni e con la prefazione del giornalista Massimo Congiu, è «un racconto autentico – si legge nella quarta del libro – per tenere vivo e attivo lo spirito della lotta partigiana». I giovani devono sapere che alla violenta vigliaccheria squadrista dei nazifascisti, come al bullismo del branco, c’è stato e ci sarà sempre l’opposizione, l’eroica Resistenza di piccoli e grandi partigiani.