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T. d’Avvento - 8 dicembre

Solennità dell'Immacolata Concezione della B. V. Maria (2024-25)

Nota introduttiva: L’omelia va preparata dal pastore dei fedeli, ai quali essa è rivolta, perché deve tener conto della Parola di Dio, del tempo liturgico e delle condizioni e bisogni dei fedeli; questa, che segue, potrebbe essere un’omelia rivolta a un uditorio di fedeli sconosciuti, perché tiene conto solo dei primi due elementi. Alla fine sono suggeriti altri temi possibili da sviluppare. Sono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni (mons. Francesco Spaduzzi, francescospaduzzi@gmail.com)  

T. d’Avvento - 8 dicembre: Solennità dell'Immacolata Concezione della B. V. Maria (2024-25)

Introduzione. Efesini ci presenta il piano eterno di Dio riguardo all’umanità e alla sua felicità eterna; Genesi ci mostra la ribellione dei progenitori al piano di Dio e la promessa di salvezza grazie a un’altra coppia; il Vangelo ci rivela questa coppia opposta: Maria e Gesù.

I - Efesini 1,3-6.11-12 – Paolo esclama: Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo (3), per il motivo che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo (3)cioè ci ha arricchiti di ogni bene spirituale, pensandoci inseriti in Cristo. Egli ha nella sua mente divina un piano di salvezza, che è frutto della sua volontà e d’amore (5); il piano è tutto di Lui che tutto opera secondo la sua volontà (11). Due le tappe del piano di salvezza: (a) la tappa iniziale, prima della creazione del mondo, quindi già dall'eternità, nella quale Dio In Cristo ci ha scelti /…per essere santi e immacolati di fronte a lui per mezzo della carità (4); per realizzare questo ci ha predestinati a essere per lui figli adottivi/ mediante l'opera redentrice di Gesù Cristo (5); (b) la tappa finale prevede che In Cristo siamo stati fatti anche eredi (11), giacché siamo figli di Dio e coeredi di Cristo (Rm 8,17). Così noi siamo predestinati (11) a essere lode della sua gloria (12) e in realtà tutto è a lode dello splendore della sua grazia (6), la sua bontà verso di noi; in effetti Dio Padre ci ha gratificati, resi graditi a Dio, per mezzo del Figlio amato (6); qui Paolo parla dei primi convertiti: noi, che già prima dei pagani abbiamo creduto e sperato nel Cristo (12). Questo piano di salvezza riguarda ogni uomo; e tanto più vale per Maria, pensata da Dio dall'eternità (4) come legata al Figlio Redentore, perché madre e cooperatrice della sua opera redentrice. Perciò Lei più di ogni altra creatura è stata arricchita di grazia, bellissima agli occhi di Dio (6), fin dall’inizio della sua esistenza, e più di tutti ha diritto all'eredità eterna per la sua fedeltà a tutta prova. Ringraziamo Dio per averci dato in Gesù e Maria modelli perfetti da seguire e una sorgente di grazie per poterli imitare. Chiediamo il perdono dei peccati passati e anche che usciamo dal mondo senza colpa come Maria vi è entrata senza macchia.

II - Genesi 3,9-15.20 – Dio constata la disobbedienza dei progenitori: Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?» (11); hanno peccato per mancanza di fede, speranza e carità verso Dio e il prossimo, noi loro discendenti. Adamo scarica tutto su Dio ed Eva: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato» (12) ed Eva su Satana, rappresentato dal serpente: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato» (13); così sono passati dalla confidenza in Dio a: ho avuto paura (10) e si nascondono a lui (9-10), prendendo anche coscienza della propria nudità (= nullità; 10), ma non riconoscono la propria colpa. Dio punisce Satana nella sua persona (14) e nella sua relazione con l’umanità e gli annunzia la sua sconfitta: Io porrò inimicizia fra te e la donna,/ fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa/ e tu le insidierai il calcagno (15); nello stesso tempo punisce la donna (Gn 3,16) e l'uomo (Gn 3,17-19), anche nei loro discendenti. Così ci sarà inimicizia e opposizione totale tra Satana e una donna del futuro e fra la discendenza di Satana e quella della donna; la discendenza di quella donna schiaccerà la testa a Satana, la parte più importante e vitale dell'essere vivente, mentre Satana potrà solo tentare di far male al calcagno, parte non vitale. La profezia si realizza in Gesù e Maria: Maria ha inimicizia totale con Satana per tutta la vita perché è preservata dal peccato originale e da quelli personali, grazie ai meriti di Gesù, che opererà la redenzione con la collaborazione della Madre, vera madre di tutti i viventi (20) – al contrario di Eva, madre dei condannati a morte -; la sua collaborazione consisterà nella pratica della fede e speranza e carità. Seguiamone l’esempio.

III - Luca 1,26-38 -  1. (a) Dio invia l'Angelo Gabriele a Nazaret (26), a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria (27). L'Angelo le si rende visibile e Le rivolge alcune parole: Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te (28) e Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio (30), che sono eco di tre profezie messianiche rivolte a Gerusalemme, per invitarla a non temere e anzi a gioire, perché il Signore è presente in mezzo a essa per salvarla (Sof 2,14; Gioele 2,21; Zc 2,9) perché l’ama. Qui l’annunzio non è rivolto al popolo ma alla sola Maria, invitata a non temere, (30) e anzi a rallegrarsi (28), perché gode del favore di Dio (30). Motivo della Sua tranquillità e gioia è la presenza di Dio con Lei (28), di cui gode il favore. Dio ama Maria e abbonda con Lei di doni naturali e soprannaturali, cioè le dà pienezza di vita umana e soprattutto divina, che è il bene più prezioso: La preserva da ogni male, e in particolare dal peccato originale e personale, e Le dà una santità adeguata alla missione di Madre di Dio e degli uomini. (b) Ma in Maria, che fu molto turbata alle parole dell'Angelo (29), avverrà qualcosa di unico: Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù (31; =Yahweh salva). Egli Sarà infinitamente grande come Dio e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo, perché è il Figlio stesso di Dio; Dio Padre Gli darà il regno, che era stato di Davide, suo antenato (32), e sarà eterno su Israele (33). La grandezza di Gesù rivela quella di Maria: è piena di grazia e quindi di vita divina, che Dio Le comunica, partecipandoLe la santità divina; gode di una presenza speciale del Figlio di Dio, cui Lei dà la natura umana per opera dello Spirito Santo e che porta nel Suo grembo per 9 mesi... Ammiriamo la grandezza di Maria e la generosità di Dio con Lei, che Egli arricchisce in modo unico dei suoi doni. Comunque in Maria Immacolata Dio ci ricorda che Egli odia il peccato e manda il Figlio per eliminarlo e impiantare il bene. Dio si aspetta la nostra conversione.

2. (a) Maria domanda spiegazioni su come avverrà il concepimento, giacché aveva deciso di restare vergine per ispirazione di Dio (34); l'Angelo le rivela un altro tassello della sua grandezza: Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra, concepirà non per intervento umano; Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio (35). Tutto avviene per l’onnipotenza di Dio, giacché nulla è impossibile a Dio (37): anche Elisabetta ha concepito da Zaccaria per miracolo (36). Anche noi crediamo all’onnipotenza di Dio e ci sentiamo confermati nell’ammirazione per la grandezza di Maria. (b) Maria crede alla Parola di Dio e acconsente a fare la Sua volontà: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola» (38). La maternità divina di Maria e il suo concepimento verginale sono un fatto unico nella storia e questo ci rivela ancora di più la grandezza di Maria e anche il motivo della sua Immacolata Concezione: dovendo diventare la madre del Figlio di Dio, è necessario che sia esente dal peccato originale e anche da tutti i peccati personali; la sua adesione costante alla volontà di Dio ce la rivela piena di grazia ed è la prova della sua santità. “Tutta bella sei, Maria”, canta la Chiesa da secoli; ella è nostra madre, non solo madre di Gesù. L’accettazione della maternità divina è l’inizio di una fase nuova della sua  vita, che La porterà sino a essere collaboratrice di Gesù nell'opera redentrice.

EUCARESTIA. La nostra vita spirituale viene dall’unione con Dio per mezzo di Gesù, sotto la guida dello Spirito Santo; oggi ci viene presentata Maria, modello perfetto da seguire e la più ascoltata orante per ottenerci le grazie.  Gesù, figlio e “discepolo” di Maria, ci invita a metterci alla sua scuola. S. Giuseppe e i Santi, che hanno guardato in modo speciale a Maria e con Lei sono cresciuti nella santità, ci ottengano la grazia di seguire il loro esempio. (mons. Francesco Spaduzzi)

Altri Temi: 1. L’Ave Maria è la preghiera composta da più di una mano: Dio per mezzo dell’Angelo: Ave, piena di grazia, il Signore è con te; lo Spirito per mezzo di Elisabetta: tu sei benedetta fra donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù; lo Spirito Santo per mezzo della Chiesa: Santa Maria, madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen. Preghiera splendida!

2. Maria, Vergine prudentissima, prima di acconsentire all’invito dell’Angelo a diventare la Madre di Dio, chiede spiegazioni. Avrebbe potuto rifiutarsi? Certamente sì; a iniziare dai progenitori il no è stato frequentissimo. Ma Maria voleva fare la volontà di Dio e il no a Dio era assolutamente escluso nel suo rapporto con Lui. Perciò dice sempre sì a Dio, dandocene l’esempio.

3. All’Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua Parola (Lc 1,38) di Maria, fa eco subito dopo: Ecco, io vengo a fare la tua volontà (Eb 10,9) di Gesù. Il compimento della Sua volontà è quello che Dio vuole da noi e che il diavolo vuole impedire con tutti i mezzi a sua disposizione, che gli vengono dalla sua intelligenza e potenza e cattiveria. Ci difendiamo con la grazia di Dio.

4. Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici (Gn 3,1); è simbolo di Satana, che, essendo un angelo decaduto, ha un’intelligenza e potenza superiore agli uomini. Dai pericoli e da chi è più forte di noi conviene stare lontani per evitare di lasciarci le penne; col diavolo non bisogna discutere; bisogna troncare subito, perché, già nel discutere con lui, ci esponiamo al suo veleno.

5. Dal Padre per mezzo di Cristo nello Spirito Santo ci viene ogni ricchezza e beneficio spirituale, e in ultima analisi anche materiale. Quello che vale per noi, vale anche per Maria: tutta la sua bellezza e grazia, le viene dalla Trinità per i meriti di Gesù con la differenza che noi siamo salvati dopo la caduta; Maria è salvata, preservandola dalla caduta. (mons. Francesco Spaduzzi)

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