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I poveri aumentano in Italia e logicamente il Governo aumenta i fondi NATO

Mentre I beni primari aumentano sempre di più, mentre svariati milioni di italiani patiscono la fame, cosa fa il governo italiano? Ha recentemente comunicato di aumentare il contributo finanziario alla NATO impegnandosi di destinare un miliardo di euro in più per le spese militari. Al riguardo giova evidenziare che il governo a guida Meloni, non ha usato la stessa solerzia per trovare un tetto ed un pasto caldo ai tanti clochard che patiscono la fame e come tetto hanno il marciapiede come pure, non si riscontrano interventi finalizzati a debellare la povertà che alberga in tanti milioni di italiani. In Italia una persona su dieci è in condizione di povertà assoluta. Così hanno dichiarato Antonio de Lieto e Franco Picardi segretari generali nazionali del LI.SI.PO. Libero Sindacato Polizia e PNFD Polizia Nuova Forza Democratica: effettuare la spesa giornaliera sta diventando un lusso per una parte significativa di italiani. La platea dei nuovi poveri si allarga sempre di più e diventa incomprensibile destinare un miliardo di euro in più per le spese militari. Il governo – hanno proseguito de lieto e Picardi – deve pensare di più al popolo italiano attuando idonee iniziative finalizzate a contrastare la “piaga povertà” che è sempre più in crescita. Grosse difficoltà per le famiglie di pensionati e lavoratori, soprattutto se con figli, a nulla servono isolati interventi – hanno continuato i leader del LI.SI.PO. e PNFD – serve invece una seria politica che coordini lo sforzo di stato, regioni, province e comuni a sostegno proprio delle famiglie in difficoltà, a sostegno dei pensionati che vedono sempre più aggravarsi la loro situazione economica. Svariati milioni di cittadini vivono, o sopravvivono, con 500/600 euro al mese. Questo paese – hanno concluso de lieto e Picardi – ha bisogno di una politica sociale: è necessario porre al centro dell’agenda politica il problema degli ultimi, i problemi dei tanti cittadini che non hanno neppure la forza di protestare, ma non per questo devono essere dimenticati ed accantonati come fossero un imbarazzante fardello.

 

 

 

L’ADDETTO STAMPA
ANTONIO CURCI

 

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