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Poste Italiane basta precariato (e sfruttamento). È ora di stabilizzare i precari

 

15 febbraio 2024 – Migliaia di giovani lavoratori di Poste Italiane, assunti con uno o più contratti a tempo determinato, al termine della loro esperienza lavorativa, dopo tutto il lavoro fatto e i sacrifici compiuti, vengono trattati come se fossero vecchi oggetti usati di cui disfarsi, per assumere sùbito altro personale precario, con il destino già scritto: prima braccia fresche da sfruttare e poi un costo da tagliare.

Un’ulteriore privatizzazione di Poste Italiane, azienda a controllo pubblico che dovrebbe ricoprire un ruolo di rilievo nei processi di inclusione sociale, aggiungerà precariato sul precariato. Saper ascoltare e comprendere le ragioni dei lavoratori è fondamentale per spezzare questo circolo vizioso di precarietà e di riduzione dei diritti che molti – sindacati in primis – continuano ad ignorare per quieto vivere o convenienza.

Per uscire dall’invisibilità bisogna trovare il coraggio di denunciare pubblicamente la condizione di vera e propria “sospensione della vita”, figlia di un sistema di potere che opprime e sfrutta i lavoratori, in cui si ritrovano circa 10 mila giovani e meno giovani, ex dipendenti di Poste Italiane, segregati in un limbo chiamato graduatoria.

Ne parleremo martedì 20 febbraio, in una conferenza stampa alla Camera dei deputati promossa dall’onorevole Aboubakar Soumahoro. Sarà presente una delegazione del movimento “Lottiamo Insieme” delle lavoratrici e dei lavoratori precari di Poste Italiane.

  

Movimento Lottiamo Insieme

Andrea Fasano

Carmine Pascale

 

 

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