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Solofra ad 81 anni dal terribile bombardamento del 21.9.1943

Ad 81 anni dal terribile bombardamento del 21.9.1943, giorno che vide il raid areo americano colpire la parte alta di Solofra, ancora qualcuno, per sentito dire direttamente dai genitori, rievoca quei momenti. Intere famiglie vennero distrutte. Perirono anziani, giovani e bimbi di 12, 7, 5 e 3 mesi. Le vittime della nefasta incursione furono 182 secondo un quaderno-registro (forse dello Stato Civile) dell’epoca mentre 200 secondo la comunicazione fatta dal podestà Costantino De Maio alla Prefettura di Avellino. Tra i caduti molti sfollati napoletani sfuggiti dai bombardamenti di Napoli. Molteplici le cause dell’incursione: dal leggendario errore geografico (Solopaca e non Solofra) alla caccia dei tedeschi in fuga. Secondo l’ex aviere scelto dell’Aeronautica, Andrea De Stefano (deceduto nel 1997), il raid fu dovuto al fatto che “Sulla Scorza, zona di castagneti e sorgenti di acqua potabile, i napoletani sfollati avevano acceso i fuochi per cucinare. Qualche ricognitore, che sorvolava la zona, scorgendo il fumo che vi si sprigionava, scattò qualche fotografia. Questa la ragione del bombardamento, così inaspettato”. In pratica gli americani sganciarono bombe sulla gente che fuggiva credendo, forse, fossero tedeschi in ritirata. Oggi non c’è una lapide pubblica dedicata alle vittime del bombardamento, però negli anni settanta venne dedicata una strada “Via Caduti 21 Settembre 1943”. Questa porta alle località Caprai, Selva di Nuzzo e Campo del lontro, dove perirono in tutto 34 persone.

 

D.G.

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