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Tempo ordinario: 15 agosto - Assunzione della Beata Vergine Maria (vigilia)(2023-24)

Nota introduttiva: L’omelia va preparata dal pastore dei fedeli, ai quali essa è rivolta, perché deve tener conto della Parola di Dio, del tempo liturgico e delle condizioni e bisogni dei fedeli; questa, che segue, potrebbe essere un’omelia rivolta a un uditorio di fedeli sconosciuti, perché tiene conto solo dei primi due elementi. Alla fine sono suggeriti altri temi possibili da sviluppare. Sono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni (mons. Francesco Spaduzzi, francescospaduzzi@gmail.com)  

Tempo ordinario: 15 agosto - Assunzione della Beata Vergine Maria (vigilia)(2023-24)

Introduzione. L’ingresso trionfale dell’Arca nella Tenda è simbolo della festa che si fa in cielo per accogliere Maria Assunta; Paolo ci dice l’Assunzione consiste nella glorificazione del Suo corpo; il Vangelo ci dice che Maria l’ha meritata per aver fatto sempre la volontà di Dio.

I - 1Cronache 15,3-4.15-16;16,1-2 – (a) L’Arca era una cassa di legno d’acacia, ricoperta d’oro, in cui c'erano gli oggetti preziosi per Israele: le Tavole della Legge e la manna, e forse altri oggetti importanti; solo il sommo sacerdote la vedeva nella festa dell’Espiazione; ivi Dio era  consultato e pregato e rispondeva alle richieste, ed era seduto sulle ali dei Cherubini coi piedi sull'Arca. Segno della protezione di Dio, veniva portata in battaglia per ottenere la vittoria; era collegata col perdono dei peccati nella festa dell'espiazione; era la copia dell'Arca Celeste, custodita nel Tempio del Cielo. Perciò era trattata con tutti gli onori. Ora Davide convocò tutto Israele a Gerusalemme, per far salire l’arca del Signore nel posto, la Tenda, che le aveva preparato (3). Per ordine del re I figli dei leviti sollevarono l’arca di Dio sulle loro spalle per mezzo di stanghe, come aveva prescritto Mosè sulla parola del Signore (15); Davide disse ai capi dei leviti di tenere pronti i loro fratelli, i cantori con gli strumenti musicali, arpe, cetre e cimbali, perché, levando la loro voce, facessero udire i suoni di gioia (16). Poi Introdussero… l’arca di Dio e la collocarono al centro della tenda che Davide aveva piantato per essa; offrirono olocausti e sacrifici di comunione davanti a Dio (1) e alla fine Davide benedisse il popolo nel nome del Signore (2). Tutta questa solennità ci rivela l’importanza dell'Arca per Israele. (b) Questa festa ci fa pensare a quella ben più grande, con cui Maria, Arca di Dio del NT, viene accolta in Cielo dal Padre, di cui è figlia prediletta, e dal Figlio, di cui è madre amatissima, e dallo Spirito, di cui è Sposa bellissima, dagli Angeli e dai Santi, di cui è la regina e madre. Per i cristiani la sede di Dio è Maria (cfr. Luca 1,39-56), nella gestazione e infanzia di Gesù, quando Ella porta Dio fatto uomo nel suo grembo o nelle sue braccia o seduto sulle sue gambe. Dio si incontrava in Maria: Zaccaria con la famiglia sta alla presenza di Gesù-Dio in Maria; lo stesso i Pastori e i Magi, Simeone e Anna. Per la presenza e intercessione di Maria è data a Pentecoste l’effusione dello Spirito sugli Apostoli e la Chiesa nascente. Gesù è sorgente dei doni, ma si serve della Madre sua e nostra per farceli arrivare come Mediatrice di tutte le grazie, Madre del Perpetuo e pronto Soccorso e Ausiliatrice dei Cristiani. Maria resta insostituibile per avvicinare Gesù: basta pensare alle nozze di Cana e al Calvario; anche qui troviamo Maria Madre della Grazia e delle Grazie.

II - Luca 11,27-28 – Gesù parla in modo divino – è Dio! - e incanta la gente: Mentre diceva questo, una donna dalla folla, esprimendo il fascino, che sentiva emanare da Gesù, alzò la voce (21), proclamando la grandezza e beatitudine di colei che Lo ha concepito, Lo ha messo al mondo e lo ha nutrito con le sue mammelle: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!» (27). La Chiesa ha proseguito l’approfondimento della Parola di Dio, uscita dalla bocca e dal cuore di questa donna, partendo dalle due annunciazioni a Maria e a Giuseppe e dagli altri dati biblici, specie del NT, e ha concluso attribuendo e riconoscendo a Maria già, nel Concilio di Efeso del 431, il titolo di Madre di Dio, già presente nel NT come madre del Signore (Lc 1,43); i credenti di tutti i secoli sostengono e favoriscono questo titolo contro gli eretici del V secolo e del XVI secolo (cfr. Lutero e seguaci). E’ Madre di Dio, nel senso che dà la natura umana al Figlio di Dio: per opera dello Spirito Santo Gesù assume da lei la natura umana. Adoriamo Gesù Dio e uomo; veneriamo Maria come creatura unica, perché lei sola è la madre di Dio per sempre; sentiamo la sua grandezza e la sua unicità; associamoci alla Chiesa e ai Santi e Dottori di tutti i secoli, che hanno glorificato Maria. (b) Gesù, senza annullare o contrariare la parola della donna, ricorda un altro aspetto della grandezza di Maria: la maternità fisica nei riguardi di Gesù è una sola e solo sua, è unica e irripetibile; ma Maria brilla anche per la sua docilità nell'ascolto della Parola di Dio e per la sua fedeltà nell'osservarla: Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!» (28); nessuno come lei è stata così amorosamente obbediente a Dio, eccetto Gesù: questa obbedienza crea in lei una maternità spirituale per Gesù, che Egli loda anche altrove, come parentela strettissima con lui. La maternità fisica è unica e sua; ma questa parentela e maternità spirituale la condivide con tutti i credenti secondo la grazia di Dio e la nostra collaborazione. Chiediamo a Dio questa grazia di fare la Sua volontà con la massima fedeltà, in modo che con Maria e Giuseppe possiamo essere ammessi nella famiglia di Gesù. per questo motivo merita questa gloria grandissima di aver il corpo trasformato in immortale già ora e inoltre la gloria dell’assunzione.

III - 1Corinti 15,54b-57 – (a) I progenitori, per essere salvati, dovevano obbedire a Dio, giacché tutto ricevevano da Lui sul piano naturale (creazione, conservazione, concorso) e soprannaturale (vita divina, conservazione di essa, grazie attuali); essi sarebbero morti se avessero mangiato il frutto dell'albero proibito (Gn 2,17); disobbedirono (Gn 3,6) e così morirono spiritualmente subito, perdendo la vita divina, e ognuno a suo tempo morì anche col corpo: così la morte riportò la sua vittoria (55) e mostrò che Il pungiglione della morte è il peccato e la sorgente di forza del peccato è la Legge ebraica (56). In tal modo entrò la morte nel mondo (15,21; cfr. Rm 5,12ss) e così in lui tutti gli uomini muoiono (15,22). Questa situazione di dominio della morte spirituale e fisica per la colpa dei progenitori, che peccarono, e dei discendenti, che continuarono, durò per millenni fino alla venuta di Gesù. Tali sono le conseguenze di ogni peccato: offendiamo Dio, roviniamo noi stessi, danneggiamo il prossimo. (b) La salvezza ci viene per l’opera redentrice di Gesù: Siano rese grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo! (57; cfr. Rm 7,18-25): Egli riportò la vittoria sul peccato e sulla morte, effetto del peccato; con la sua obbedienza amorosa al Padre Egli distrusse la disobbedienza di Adamo e nostra; il Padre lo esalta con la resurrezione e l’ascensione al Cielo e noi riceviamo subito la vita divina e alla fine del mondo avremo la resurrezione dei corpi; così Gesù vince il peccato e la morte subito nella sua Persona e poi anche per l’uomo: Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d’incorruttibilità e questo corpo mortale d’immortalità, si compirà la parola della Scrittura: La morte è stata inghiottita nella vittoria (54). Crediamo e speriamo per i meriti di Gesù la salvezza completa dell’anima e del corpo. Ringraziamo la Trinità: il Padre, che pensa il piano divino di salvezza, il Figlio che lo realizza, lo Spirito che ce lo applica individualmente; amiamo la Trinità. (c) Maria è colei che partecipa di più agli effetti salvifici dell’opera redentrice di Gesù; in lei non c’è nessun peccato né originale né personale; e ancora in lei c’è la vittoria sulla morte subito dopo la morte: come per Gesù così anche per lei – secondo un’antica tradizione - passarono tre giorni, risuscitò e fu assunta in cielo dalla SS. Trinità, che l’accolse nella gloria.

Eucarestia. Gesù dice che chi ha fede e chi si nutre dell’Eucarestia avranno la resurrezione dei corpi; Maria ebbe la fede più grande e si nutrì dell’Eucarestia con massima devozione, ma è stata proprio Lei che con l’Incarnazione ne ha consentito l’istituzione. Preghiamo Maria e Giuseppe, gli Angeli e i Santi, di ottenerci grande fede e amore all’Eucarestia. (Mons. Francesco Spaduzzi)

Altri Temi: 1. Le parole della donna (27) fanno concentrare l’attenzione sulla maternità fisica di Maria col riferimento al grembo e alle mammelle; Gesù invece vuole che stiamo attenti alla caratteristica di Maria, per la quale ella più rassomiglia a Gesù: il compimento della volontà del Padre in tutte le circostanze della sua vita, vissuta insieme con Gesù.

2. Lo stesso concetto - la perfetta somiglianza fra Gesù e la Madre nel compiere la volontà del Padre - Gesù esprime in un passo analogo: alcuni avvertono Gesù che la Madre e i fratelli (parenti stretti) desiderano vederlo (Mt 12,46-50) e Gesù risponde che per lui sono fratelli, sorelle e madri, coloro che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica.

3. La grandezza spirituale di Maria si raccoglie nella sua santità, che consiste nel compimento della volontà del Padre con la pratica delle virtù teologali della fede, speranza e carità, e delle virtù morali; Maria è colei che a Cristo più si somiglia e lei sola ti può disporre a veder Cristo (Dante, Paradiso, XXXII, 84-87): Maria rassomiglia a Cristo e ci porta a Lui.

4. L’Arca dell’AT era di acacia, legno quasi indistruttibile; così il corpo di Maria non poteva soggiacere alla corruzione, conseguenza della morte. Nell’Arca sedeva Dio ed essa era il simbolo della presenza di Dio; in Maria solo Gesù era stato ospitato e lei era il segno della reale presenza di Dio. L’originale dell’Arca terrena era in Cielo; anche l’Arca di Gesù vi doveva essere trasferita.

5. Il peccato causa morte e corruzione degli uomini; Gesù e Maria non avevano peccato originale e personale e perciò erano per sé esenti da morte e corruzione. Ma Gesù muore per salvarci; Maria, in tutto unita a Gesù, ne condivide anche la morte; ma entrambi sono esclusi dalla corruzione e sono trasferiti in cielo coi corpi risorti. (mons. Francesco Spaduzzi)

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