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Tempo Ordinario: Domenica XVII dell'anno A (2022-23)

Nota introduttiva: L’omelia va preparata dal pastore dei fedeli, ai quali essa è rivolta, perché deve tener conto della Parola di Dio, del tempo liturgico e delle condizioni e bisogni dei fedeli; questa, che segue, potrebbe essere un’omelia rivolta a un uditorio di fedeli sconosciuti, perché tiene conto solo dei primi due elementi. Alla fine sono suggeriti altri temi possibili da sviluppare. Sono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni (mons. Francesco Spaduzzi, francescospaduzzi@gmail.com)  

Tempo Ordinario: Domenica XVII dell'anno A (2022-23)

Introduzione. Salomone chiede il dono della sapienza per governare con giustizia il popolo  e Gesù la raccomanda per accettare e penetrare i misteri del suo Regno; per Paolo è sapienza capire e gustare che, perché ci ama, Dio sa dirigere al nostro maggior bene tutto quello che avviene.

II - 1Re 3,5.7-12 - Salomone fu proclamato re dal padre Davide e alla sua morte prese possesso del regno; quindi andò a rendere culto a Dio a Gabaon, dove era conservata la Tenda e l'altare di bronzo per gli olocausti; qui Dio gli apparve in sogno e lo invitò: «Chiedimi ciò che vuoi che io ti conceda» (5). Salomone ringraziò Dio per averlo fatto re (7) - raccontare le opere di Dio è già lodarlo – ma, giovane di 20 anni si sentiva inadeguato per un impegno così gravoso (7) e incapace di governare (7) i tanto numerosi sudditi (8; 9); perciò chiese da Dio la capacità di distinguere il bene dal male e gli innocenti dai colpevoli, in modo da rendere giustizia al popolo di Dio secondo la Sua Legge (6 Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male). Dio fu contento della preghiera di Salomone (10; 11), perché non aveva chiesto beni di questo mondo (11); perciò concesse quanto richiesto: ecco, faccio secondo le tue parole (12) e gli diede un cuore straordinariamente saggio e intelligente (12), ma anche i beni mondani. (a) Anche noi Dio Gesù  esorta a pregare perché ci esaudirà (Mt 7,7), e senza stancarci mai (Lc 18,1). Quanto tempo dedichiamo ogni giorno alla preghiera? Preghiamo mattino e sera e prima dei pasti? Diamo tempo alla meditazione, prendendo spunto dalla Parola di Dio? Facciamo un po’ di esame di coscienza ogni sera prima di addormentarci? (b) La preghiera di Salomone è umile e disinteressata; chiede grazie non a proprio vantaggio ma per servire bene gli altri. Se noi preghiamo secondo il Padre Nostro, possiamo essere sicuri di essere guidati dallo Spirito nella preghiera (Rm 8,26-27) e di essere esauditi. Perciò chiediamo le grazie spirituali anzitutto e anche le materiali secondo i nostri bisogni, che ci saranno date in aggiunta (Mt 6,33), se ci affidiamo alla volontà di Dio.

I - Matteo 13,44-52 – 1. (a) Gesù racconta due parabole con lo stesso significato; Egli paragona il Regno dei Cieli - o di Dio - a un tesoro nascosto, che un uomo trova per caso in un campo; con gioia egli vende quello che ha per comprare il campo – e il tesoro - (44 Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo); e anche a una perla preziosa, che un mercante cerca e trova e poi vende tutto per comprarla (45 Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; 46 trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra). Il regno terreno è dove si rispetta la volontà del sovrano; il Regno di Dio è dove si fa la volontà di Dio pur di farla, conviene essere disposti a rinunciare a tutto. In concreto, se la compiamo, Gli consentiamo di darci la salvezza eterna, il massimo bene che ci sia, perché con essa Dio ci dà la Sua amicizia già qui e la felicità eterna nell’altra vita. Qui la grazia santificante ci rende belli della bellezza di Gesù agli occhi Dio; per conservarla, occorre evitare il peccato grave o pentirsene con una buona confessione. Il nostro sforzo costante deve essere quello di mantenerci in grazia di Dio, lottando contro i tre nemici spirituali, che sono le tendenze cattive, la mentalità mondana e il diavolo. La nostra anima vale tanto agli occhi di Dio che Gesù ha patito ed è morto per salvarla. E noi apprezziamo così la nostra salvezza, disposti a rinunciare a tutto, pur di assicurarcela? (b) L'altra parabola ci trasporta alla fase finale del Regno di Dio nel mondo e alla fase iniziale dell'eternità; Gesù paragona il Regno di Dio a una rete, che raccoglie i pesci che vi capitano (47 Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci); poi i pescatori sulla spiaggia mettono da parte i buoni e gettano via i non commestibili (48). Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni (49): i malvagi andranno nell'inferno fra sofferenze indicibili (50), i buoni alla felicità. Entriamo nell'eternità beata solo se obbediamo alla Parola di Dio; altrimenti andremo alla dannazione eterna, dalla quale non si può mai più venir fuori: non ci sarà più possibilità di aggiustamenti. Chi, mentre vive sulla terra, non sa approfittare della misericordia di Dio, dovrà subire le conseguenze dei suoi comportamenti secondo la giustizia di Dio. Riflettiamo e vediamo come viviamo; esaminiamoci per scoprire che cosa ci impedisce la salvezza o la perfezione ed eliminiamola con coraggio, perché ne vale la pena. Un piccolo sacrificio di oggi può aprirci le porte del Paradiso, la felicità senza fine.

2. Gesù domanda agli Apostoli: Avete compreso tutte queste cose? (51). Essi rispondono di sì (51). Anche noi, nella scelta dei mezzi per arrivare alla salvezza, lasciamoci guidare dalla Parola di Dio, che ci viene dalla Sacra Scrittura e dalla Tradizione, dai Santi e dai maestri nella Chiesa, cioè da coloro che hanno ascoltato e fatto propria la Parola di Dio attraverso la meditazione e la propongono agli altri: essi continuano così la missione di Gesù profeta e predicatore. Gesù raccomanda di valorizzare Antico e Nuovo Testamento (52 Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche») per conoscere meglio Dio e Gesù Cristo e lo Spirito Santo, e la Chiesa; essa fu fondata da Gesù Cristo ed è il suo Corpo mistico, la sua continuazione nei di secoli, e ci garantisce che possiamo incamminarci con serietà e costanza sulla via della salvezza.

III - Romani 8,28-30 – (a) Dio ha un piano di salvezza su ciascuno di noi (28 per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno). Nella fase dell'elaborazione, Dio mi pensa e mi conosce e mi ama da tutta l'eternità (29 Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto) e ha stabilito che io rassomigli alla Persona, che Egli ama di più, cioè il Figlio (29 li ha anche predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo), in modo che egli sia un fratello tra gli altri, anzi sia il primogenito tra molti fratelli (29): così Dio può gioire sempre nel vederci, tenendo lo sguardo fisso su Cristo e vedendo noi in Cristo. Segue la fase dell'attuazione del piano di salvezza: Dio ci chiama a entrare nel suo piano (30 quelli poi che ha predestinato, li ha anche chiamati), al quale solo Lui può darci l'accesso; poi ci rende giusti e amabili ai suoi occhi così come lo è Gesù (30 quelli che ha chiamato, li ha anche giustificati) e infine nell’eternità darà la gloria eterna a coloro ai quali ha dato già la vita divina in questo mondo (30 quelli che ha giustificato, li ha anche glorificati). Tutto questo il Padre lo realizza per mezzo dell'incarnazione (Gesù diventa nostro fratello) e dell’opera redentrice di Gesù (Egli vive e patisce. muore e risuscita per noi) e l’invio dello Spirito Santo, che realizza in ciascuno di noi il piano di salvezza. Siamo nel campo della fede: crediamo e preghiamo che si realizzi per noi. (b) In tutto questo tempo Dio guida tutti gli eventi di qualsiasi natura a vantaggio di coloro che si uniscono a lui per mezzo della conoscenza e dell'amore, cioè della fede e della carità (28 Del resto, noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio), che rivelano il possesso della grazia santificante, che Lui stesso ci dona. Questo ci chiede Dio: fede in Gesù, Dio e Uomo, Salvatore e Maestro, speranza nella sua bontà e promesse e nei meriti di Gesù, e amore a Dio e al prossimo, che si concretizza nell’osservanza dei comandamenti sotto la guida dello Spirito Santo. Chiediamo la grazia di vivere secondo questo meraviglioso piano di Dio, grazie all’aiuto che egli ci dà.

EUCARESTIA. E’ Gesù che ci parla nella Messa; è Lui che si dona al Padre in sacrificio e a noi in cibo per sostenerci nel cammino verso la Patria eterna. Chiediamo la grazia parteciparvi con le migliori disposizioni per intercessione di Maria e Giuseppe, degli Angeli Custodi e Santi Patroni. (mons. Francesco Spaduzzi)

Altri Temi: 1. Possedere il Regno di Dio è la massima ricchezza; in concreto è “possedere” Dio ed essere posseduti da Lui; in parole più familiari è avere la grazia santificante.

2. Solo chi ha la grazia santificante può essere ammesso in Paradiso; chi ha la grazia santificante ma ha bisogno di completare la sua purificazione, dovrà passare un periodo di “tempo” in Purgatorio, dove la sua maturazione spirituale sarà completata per misericordia di Dio.

3. Noi accettiamo come vere le verità strettamente di fede, perché Dio ce le rivela, anche se non lo comprendiamo; ma ci sono alcune verità, che possiamo comprendere grazie allo studio e alla meditazione ma che dobbiamo credere per fede.

4. Chiediamo continuamente il dono della sapienza; con essa ci viene ogni bene materiale e spirituale; senza di essa perdiamo tutti i beni che abbiamo.

5. Nella nostra vita ci sono tanti avvenimenti incomprensibili, che ci suscitano tanti interrogativi e più ci pensiamo e più oscuri diventano. Non possiamo pretendere di capire tutto. Una convinzione però ci deve accompagnare sempre: Dio mi ama e guiderà anche gli avvenimenti più avversi e oscuri in modo che si risolvano a mio vantaggio; ogni avvenimento, se mi lascio guidare da Dio, può diventare un’opportunità per me.  

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