Tempo Pasquale: Domenica V dell'anno A (2022-23)
Nota introduttiva: E’ il pastore che prepara l’omelia per i suoi fedeli, perché deve tener conto della Parola di Dio, del tempo liturgico e delle condizioni e bisogni dei fedeli; questa, che segue, potrebbe essere un’omelia rivolta a un uditorio di fedeli sconosciuti, perché tiene conto solo dei primi due elementi. Alla fine sono suggeriti altri temi possibili da sviluppare. Sono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni (mons. Francesco Spaduzzi, francescospaduzzi@gmail.com)
Tempo Pasquale: Domenica V dell'anno A (2022-23)
Introduzione. Nel Vangelo Gesù incoraggia gli Apostoli, dicendo che va preparare loro un posto in Cielo e che la via per arrivarci è Lui stesso: Egli li conduce al Padre, che si rivela in Gesù, ed essi opereranno miracoli, se avranno fede nel Padre e in Lui. Per Pietro i discepoli sono pietre vive dell’edificio spirituale, che è il Cristo mistico, e costituiscono il popolo di Dio, re e sacerdoti, annunziatori delle opere di Dio. Per Luca, oltre la fede, occorre praticare la carità verso il prossimo.
I - Giovanni 14,1-12 - 1. (a) I discepoli sono turbati e tristi (1) al pensiero che Gesù sarà ucciso. Ma Egli li incoraggia, esortandoli ad avere fede in Dio Padre, ma anche in Lui (1 Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me). Gesù va al Padre e nella Casa di Lui Egli va a preparare un posto per loro, fra le molte dimore a disposizione (2). Gesù spiega le varie tappe: con la Morte e Resurrezione andrà via (3) in Cielo; preparerà il posto ai discepoli (3); tornerà di continuo, in modo visibile o invisibile, specie alla fine della vita di ciascuno (3) e li prenderà con sé, perché stiano con lui per sempre (3 e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi): nell’attesa eserciteranno la fede e lo incontreranno, utilizzando i 7 segni della sua presenza: Egli è nell’Eucaristia, nei Sacramenti, nella Parola, nell’assemblea, nel ministro, nei fratelli, nel nostro cuore per la fede e la carità. (b) Le stesse parole rivolge Gesù oggi a ciascuno di noi: non sentiamoci soli nelle difficoltà, perché Lo abbiamo con noi nelle tante sue presenze, ma solo la fede in lui e nella sua Parola ce Lo fa percepire e gustare, nell’oscurità adesso e faccia a faccia nell’eternità. Non ci spaventi neanche la morte: è il passaggio per l'incontro con Gesù, Giudice ma anche Sposo. Se viviamo e moriamo in grazia di Dio, in amicizia con Lui, se.ci pentiamo dei peccati e ci serviamo dei sacramenti del perdono, avremo “diritto” alla sua misericordia. La nostra Madre celeste ci accompagna sempre, specie alla fine della vita, come preghiamo nell’Ave Maria: “prega per noi peccatori adesso e nell’ora della nostra morte” e nella Salve Regina: “mostraci dopo questo esilio Gesù”; ci assiste nel cammino verso la Patria e ci porta ad occupare il posto, che Gesù ci ha meritato e ci ha preparato.
2. (a) Per Gesù gli Apostoli conoscono la via per il Cielo (4). Tommaso protesta l’opposto: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?» (5). In realtà Gesù ha detto che va alla Casa del Padre (2) e conferma che Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me (6); aggiunge il motivo: Io sono la via, la verità e la vita (6); cioè egli è la via al Padre, che gli ha dato la Parola, la comunicazione della verità; egli è la Parola del Padre e quindi è la Verità e anche la rivelazione di essa; e il Padre è la vita e sorgente della vita, che egli comunica a Gesù, che la trasmette ai discepoli. In effetti conoscere Gesù è conoscere il Padre (7) e perciò, essi, che hanno visto Gesù, hanno già visto e conosciuto anche il Padre in quel segno o sacramento del Padre che è Gesù stesso (7 fin da ora lo conoscete e lo avete veduto). Gesù indica anche a noi ora che, per arrivare al Padre, occorre essere inseriti in Gesù per mezzo della fede (1) e della carità (Gv 14,23). Impegniamoci a seguire la via che è Gesù. Anche la Madonna il 13 giugno 1917 a Fatima ha indicato il suo Cuore Immacolato come la via per arrivare a Dio: “Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e la via che ti condurrà fino a Dio”. I Cuori di Gesù e Maria, ognuno per la sua parte, sono la via unica e facile per arrivare al Padre. (b) Gesù ha detto che i discepoli hanno conosciuto e veduto il Padre (7) per la fede, ma Filippo insiste: «Signore, mostraci il Padre e ci basta» (8). Gesù gli fa notare l’inutilità della sua richiesta (9) e che non ha ancora conosciuto veramente Lui (9) per la debolezza della sua fede; Gesù è nel Padre e il Padre è in Gesù (10); le Parole di Gesù sono quelle del Padre (10 Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso); le opere di Gesù sono del Padre, perché il Padre è sempre in Gesù e le compie per mezzo suo (10 ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere). C’è mutua immanenza fra Gesù e il Padre: io sono nel Padre e il Padre è in me (11); Gesù esorta: Credete a me, se non altro per i miracoli che Egli compie (11). Inoltre i discepoli compiranno anche miracoli più grandi di Gesù, perché Egli va dal Padre (12), per appoggiare la loro missione presso di Lui. E Gesù conclude: Chi ha visto me, ha visto il Padre (9). Chiediamo una fede intensa, che ci faccia coscienti della presenza di Gesù nei vari modi e di “vedere” il Padre in Gesù come lo vedevano Maria e Giuseppe sempre nella sua vita nascosta; anche nella vita pubblica e nella Passione e Morte Maria vedeva in Gesù il Padre, che si piegava pieno di amore sull'umanità. E noi facciamo altrettanto.
II – Atti degli Apostoli 6,1-7 - I 12 Apostoli non ce la facevano a sostenere l’impegno di presiedere le preghiere e di predicare (4) e quello del servizio dei poveri (2), perché cresceva il numero dei fedeli; quelli di lingua greca vedevano trascurati i loro poveri nella distribuzione quotidiana dei viveri e si lamentavano (1). Gli Apostoli esposero ai fedeli la necessità di affidare il servizio dei poveri (2) a 7 uomini, stimati e dotati spiritualmente (3), mentre: Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al servizio della Parola (4). La proposta apparve buona e furono eletti i 7 diaconi (5), del primo dei quali si dice: Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo (5); gli Apostoli pregarono Dio di sostenerli nel loro servizio (6) e imposero loro le mani per darne loro il potere. La comunità continuava a crescere grazie alla predicazione e si convertivano anche molti sacerdoti del Tempio (7). Bene fecero i fedeli a richiamare l’attenzione degli Apostoli sulle disfunzioni nella vita della comunità; bene fecero gli Apostoli a capire la loro inadeguatezza e a scegliere come loro impegno più urgente la preghiera e la predicazione, affidate loro da Gesù per il bene dei fedeli: tutti i pastori abbiamo bisogno di fare ogni giorno l'esame di coscienza su come svolgiamo questi due compiti essenziali, senza escludere le opere di carità. E noi pastori impariamo ad ascoltare i fedeli, a riflettere sulle osservazioni, che riceviamo, e a correggerci, dando il buon esempio anche in questo.
III - 1Pietro 2,4-9 – La Parola di Dio usa varie immagini per indicare l’insieme dei fedeli: popolo, gregge, vite, rete, seme, casa e tempio, corpo. Qui S. Pietro li definisce edificio spirituale (5), tempio. Nel tempio antico c'era la pietra d’angolo (7), che stava a terra con l’ufficio di sostenere dal basso l’edificio (le due parti che facevano da angolo), o coronava dall’alto la sommità (Mt 21,44-45); con cura essa era scelta e spesso decorata. La pietra angolare della Chiesa è Gesù e già l'AT ne parla (6; cfr. Sal 118,22); Egli è tale per coloro credono in Lui, cioè ne accettano la Persona e la Parola e vi adeguano le idee e vita; Pietro li onora (7), per la loro obbedienza (cfr. 6): essi si uniscono a Cristo, la pietra viva,… scelta e preziosa davanti a Dio (4), per essere usati come pietre vive per costruire l'edificio spirituale, che è Cristo (4-5). Essi costituiscono il popolo santo e scelto e conquistato da Dio per mezzo di Gesù (9), sono chiamati dalle tenebre alla luce divina (9) e sono tutti sacerdoti, che offrono sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo; (5; cfr. 9); proclamano le grandi opere di Dio (9) e così collaborano alla conversione dei popoli. Questo siamo anche noi. (b) Ma non tutti credono in Gesù (7): essi rifiutano la sua Parola (8; cfr. 4) ed egli diventa per loro pietra d'inciampo (7-8); Dio lo aveva previsto, partendo dalle loro disposizioni interiori nel rispetto della loro libertà (8 A questo erano destinati). Dio a tutti offre la grazia di credere in Cristo e salvarsi, perché per tutti è morto Gesù, ma siamo salvati solo se in libertà accettiamo Gesù e ll suo insegnamento. Preghiamo Dio che ci dia la grazia di superare tutti gli ostacoli, che impediscono la nostra unione con Cristo.
EUCARESTIA. Qui il Padre si rende presente con Gesù e la sua opera redentrice per opera dello Spirito Santo, il quale edifica la Chiesa con le pietre vive, che sono uniti a Dio per la fede e la carità. Chiediamo per intercessione della Vergine Maria e di S. Giuseppe, degli Angeli Custodi e Santi Patroni, di essere membra vive del Corpo mistico di Gesù. (mons, Francesco Spaduzzi)
Altri Temi: 1. Gesù vuole che noi stiamo con Lui in paradiso; Dio ci ha creati e Gesù ci ha redenti per la felicità eterna e non per la nostra dannazione..
2. Gesù se ne va con l’Ascensione, solo visibilmente; in realtà resta con noi per sempre e in tanti modi; è risorto e vivo e presente con ciascuno di noi e con la Chiesa. Dipende dalla nostra fede e carità gustare queste realtà più o meno intensamente.
3. Ogni creatura, già sul piano naturale, porta in sé un riflesso della potenza, sapienza e bontà infinita di Dio; noi dovremmo imparare a leggerlo. Inoltre chi vede Gesù, vede il Padre e anche lo Spirito Santo, perché Tre Persone hanno in comune l’unica natura divina e agiscono insieme in tutto ciò che non è proprio della vita intima della Trinità.
4. Ogni battezzato è vero sacerdote e offre a Dio sacrifici veri, che sono il compimento della volontà di Dio (Eb 10,5-10; Sal 40,7-9); alcuni di questi sacerdoti sono chiamati a essere ministri nella Chiesa; i ministri nella Chiesa sono scelti per il servizio dei fedeli, e quindi per collaborare con gli Apostoli, che da soli non sarebbero sufficienti a soddisfare tutti i bisogni spirituali dei credenti. (mons. Francesco Spaduzzi)