Francesco Cabras in "La temperatura dello sguardo"
La AXRT Contemporary Gallery di Avellino presenta la mostra personale dell'artista Francesco Cabras dal tìtolo "La temperatura dello sguardo" - Intimità di uno scatto a cura di Stefano Forgione e con testo critico di Bruno Di Marino.
Dal 6 aprile al 6 maggio 2023
Inaugurazione giovedì 6 aprile 18.30 in via Mancini 19, Avellino
La mostra presenterà 16 scaffi di Francesco Cabras catturati durante i suoi viaggi in giro per il mondo. Il tema della personale è lo sguardo con la sua "temperatura", intesa come intensità e forza comunicativa. Durante la serata sarà presentato il libro fotografico edito da De Angelis Art.
L'artista sarà presente all'evento.
IMMAGINI CHE CI GUARDANO Su 16 fotografìe di Francesco Cabras
di Bruno Di Marino
La fotografia è il primo medium della storia cui è connaturato uno statuto di riproducibilità infinita. Eppure una foto colpisce l'osservatore proprio per questo intreccio di spazio e di tempo; inoltre, ciascun osservatore viene colpito in modo diverso e/o da un elemento diverso della composizione. Che legame si stabilisce allora tra l'osservatore e il soggetto? Difficile dirlo. Eppure, forse, tale relazione può essere misurata da una sorta di temperatura, di intensità che il soggetto ritratto emana. Le sedici fotografie di Francesco Cabras qui esposte, oltre ad offrire un contributo alla storia degli sguardi, sono l'esemplificazione di tale lavorio, il tentativo di cogliere la "giusta" temperatura di un essere umano ritratto.
Si tratta, in fondo, di uno sguardo universale incarnato in tanti singoli sguardi. Ed è per tale motivo che, malgrado si conoscano i vari paesi del mondo in cui Cabras ha scattato le sue fotografie, questa connotazione etnico-geografica perde di importanza. Non c'è alcun approccio di tipo antropologico in questi scaffi, alcuna attualità foto-giornalistica, alcuna "urgenza" sociale e neppure estetica. Non sono immagini da National Geographic. Forse queste immagini non sono neanche necessarie (ma un'immagine deve per forza servire a qualcosa?). Probabilmente sono solo immagini che documentano il loro essere immagini.
In nessuno di questi sguardi c'è un'espressione di sfida verso il fotografo che li sta registrando. Semmai di attesa, di sospensione, di curiosità, di amore, di leggera sorpresa. Come ha sottolineato Horst Bredekamp in un suo celebre saggio sull'atto iconico, non siamo solo noi a guardare le immagini, ma sono anche le immagini che ci guardano, secondo quello che Mitchell chiama "effetto Medusa" riferendosi alla gorgone che aveva il potere di pietrificare chiunque la guardasse negli occhi. "L'immagine", scrive il teorico fondatore dei visualstudies, "si rivolge allo spettatore, cerca di immobilizzarlo con il suo sguardo diretto [...] con il dito puntato rappresentato in prospeffiva che individua lo spettatore, lo accusa, lo sceglie e gli intima un coman
do. Ma il desiderio di immobilizzare è solo un traguardo momentaneo e transitorio. Il motivo più a lungo termine è quello di smuovere e mobilitare colui che guarda".
LA TEMPERATURA DELLO SGUARDO Intimità di uno scatto
di Stefano Forgione
Francesco Cabras, fotografo, musicista, regista da sempre alla ricerca di nuove prospettive e nuovi orizzonti che la fotografia impone, si impegna a ritrarre volti, paesaggi, persone e luoghi che riescono ad esaudire la sua contìnua esigenza di scoprire e indagare. Lui stesso ammette di essere sempre stato attratto dalla "temperatura dello sguardo, percepibile anche ad occhi chiusi", cogliendo una intimità profonda che va oltre un volto o un'espressione. In tuffi gli scaffi si rimane attraffi da un profondo sentimento con quel soggetto, quasi a permeare una sorta di "scambio" .
La luce, che sapientemente resta al centro della rappresentazione fotografica, diventa un sentimento, una passione, un amante del quale innamorarsi. Nei viaggi di Cabras non esistono mappe, itinerari, soste, ma solo luce da centellinare e riservare ad ogni scatto, non importa se la temperatura di quel luogo va oltre la soglia di sopportazione. Dal Bangladesh al Congo, dalla Malesia alla Sierra Leone arrivando in Iraq, nessun luogo diventa centrale nella narrazione. Quel che conta è dosare la luce e far sì che quel volto inizi a dialogare con la stessa, scambiando la temperatura del proprio sguardo, quasi a refrigerare quella dell'ambiente. Solo così l'artista riesce a carpire, in quello stesso scatto, qualcosa di straordinario da concedere agli osservatori, come un vero gesto d'amore.
La letteratura artìstica, fotografica, scenografica, mette spesso al centro del dialogo lo scatto in sé con il concetto che ne ha determinato la sua nascita. Cabras, quasi a nascondersi, riesce a far percepire un sentimento, non una fotografia, un soggetto, un paesaggio, ma la forza motrice che emana e interscambia in ogni situazione creata. La luce non è qualcosa di sintetico che la sapienza del fotografo imprime ad una foto, ma una vera e propria entità che attraversa un luogo, uno sguardo, rilasciando impressa un'emozione che vive e che anima un ricordo. Come, per esempio, il ricordo di un sogno che appare avvolto in una luce soffusa, quasi a misurare la temperatura di quell'atto intangibile, il tutto a testimoniare la forza sovrannaturale che la luce determina e dalla quale, come forza motrice, tutto muove.
Mostra in presenza
Ingresso libero
INFO contact: info@axrtgallery.com
Cell. +39 3355819837
Tel. 0825 25851
Artista: Francesco Cabras a cura di: Stefano Forgione
con testi critici di: Stefano Forgione e Bruno Di Marino titolo: "La temperatura dello sguardo" - Intimità di uno scatto inaugurazione: giovedì 6 aprile 2023, ore 18.30
luogo: AXRT Contemporary Gallery
indirizzo: via Mancini 19 - Avellino
info: Info@axrtgallery.com / 335.5819837 / 0825.25851
orari della galleria: la AXRT è aperta tuffi i giorni ore 10/13, ore 17/20.30
chiusura mostra: 6 maggio 2023