Apertura della Quadreria di Palazzo Ducale - Venezia
A cura di Manuela Moschin
Il 24 marzo 2023 ho partecipato alla Conferenza Stampa dove è stata inaugurata una nuova mostra allestita nella Sala della Quarantia Criminale, nella Sala dei Cuoi e in quella del Magistrato alle Leggi presso il Palazzo Ducale di Venezia. La rassegna è stata presentata da Maria Cristina Gribaudi, Presidente di Fondazione MUVE, dal Presidente di VIF, l’architetto Luca Bombassei, da Chiara Squarcina, Responsabile della sede museale e dal maestro Pier Luigi Pizzi. Le opere esposte, in prestito a lungo termine, provengono da collezioni private. All’interno della Sala dei Cuoi sono esposti dipinti di origine fiamminga, come la “Visione apocalittica” un tempo attribuito a Henry Met de Bles e oggi invece a un seguace di Bosch, il “Cristo deriso” di Quentin Metsys, “La Calunnia di Apelle” di Maerten de Vos (1532-1603), opere che testimoniano le relazioni culturali della Serenissima con il resto d’Europa. Inoltre nelle altre sale sono presenti una serie di capolavori di maestri dell’arte veneziana: la “Pietà” di Giovanni Bellini, la “Madonna con Bambino e due angeli” di Tiziano, “Venezia riceve da Nettuno i doni del mare” di Giambattista Tiepolo, “Ritratto di dama con figlia” (doppio ritratto, già collezione Barbarigo) di Tiziano, “L’angelo annuncia il martirio a Santa Caterina di Alessandria” di Jacopo Tintoretto, in passato nella chiesetta di San Geminiano in piazza San Marco abbattuta durante il periodo napoleonico. Il Palazzo inoltre ha il privilegio di esibire la “Maria Maddalena in estasi” di Artemisia Gentileschi, dipinti di Giovanni Cariani, Anthony van Dyck e Maerten de Vos. L’intervento è stato condotto dalla Fondazione Musei Civici Veneziani con la collaborazione e il supporto di Venice International Foundation. L’allestimento invece è a cura del maestro Pier Luigi Pizzi. Se avete l’occasione di visitare la mostra dedicata a Vittore Carpaccio, presente sempre nel Palazzo Ducale, vi consiglio di entrare anche in queste nuove sale per godere della bellezza infinita dell’arte.