Tempo di Natale: Battesimo di Gesù dell’Anno A (2022-23)
Nota introduttiva: L’omelia va preparata dal pastore dei fedeli, ai quali essa è rivolta, perché deve tener conto della Parola di Dio, del tempo liturgico e delle condizioni e bisogni dei fedeli; questa, che segue, potrebbe essere un’omelia rivolta a un uditorio di fedeli sconosciuti, perché tiene conto solo dei primi due elementi. Alla fine sono suggeriti altri temi possibili da sviluppare. Sono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni
mons. Francesco Spaduzzi, francescospaduzzi@gmail.com
Tempo di Natale: Battesimo di Gesù dell’Anno A (2022-23)
Introduzione. Dio per mezzo di Isaia presenta il Messia, indicando le sue caratteristiche e la sua missione; il Vangelo ce lo mostra che viene a fare la volontà di Dio con la massima fedeltà: questa obbedienza è il suo sacrificio che dà la massima gloria al Padre e realizza la nostra salvezza; negli Atti Pietro ce lo indica come consacrato da Dio e operatore di miracoli e come salvatore di tutti, pagani ed Ebrei, per mezzo della fede e del battesimo.
I - Isaia 42,1-4.6-7 - Dio presenta il Messia: Ecco il mio servo (1), suo eletto e da lui sostenuto, oggetto del suo compiacimento (1 che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio) per le sue caratteristiche personali e per la sua missione. (a) Caratteristiche personali: è un mite che non grida per farsi sentire in pubblico (2); ama ciò che è debole e non lo distrugge, ma lo rafforza (3); non si scoraggia nelle difficoltà (4). (b) La sua missione sarà diffondere la legge di Dio fra tutti i popoli (1), con coraggio e costanza, anche fra le popolazioni più lontane, che ne aspettano la Parola (4). Anzi Dio gli dichiara che lo ha chiamato anzitutto per portare la giustizia sulla terra (6 Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia), cioè il compimento della volontà di Dio, e poi per mezzo suo fare un'alleanza con tutti i popoli, per arrecare a loro la luce divina (6 ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni), anche con miracoli, e infine per liberare gli schiavi del peccato (7). Dio sottolinea la sua intimità con lui, che tiene per mano (6) come un papà col figlio, e persino gli dà il suo Spirito (1 Ho posto il mio spirito su di lui). In sostanza il Servo di Yahweh è Gesù il Messia, l’eletto di Dio, pieno di Spirito Santo, mite e umile di cuore, coraggioso e fedele nel proclamare la volontà di Dio: sembra quasi che Isaia veda qui come altrove Gesù con i suoi occhi.
II - Matteo 3,13-17 – 1. Matteo ci fa vedere che questa profezia si realizza in Gesù già dall’inizio della sua vita pubblica, dal suo battesimo. Giovanni Battista invita alla conversione i suoi ascoltatori - tutti peccatori come noi -, se desiderano il perdono dalla misericordia di Dio, e lo fa con un linguaggio forte, minacciando i castighi di Dio in questo mondo e per l'eternità, nello stile degli antichi profeti. La sua predicazione è efficace e molti ricevono il suo battesimo per la conversione. Un giorno a Giovanni si presenta anche Gesù, che è Dio ma anche uomo come gli altri uomini, con la differenza che è senza peccato, e chiede il battesimo come gli altri (13), non per pentirsi di peccati che non ha, ma per caricarsi dei nostri peccati e ripararli. Giovanni lo riconosce e Gli rifiuta il battesimo, affermando di aver lui bisogno di essere battezzato (14). Gesù lo rassicura che è volontà del Padre che Egli riceva il battesimo (15) e Giovanni obbedisce (15). Per questa sottomissione piena alla volontà del Padre, che arriverà fino all’immersione nelle acque della morte - e della morte di croce (Fil 2,6-11) -, Gesù riceve l’investitura da Dio come re (Sal 2,7), sacerdote e e profeta, come appare da quello che segue subito. (a) Solo Gesù, Dio e Uomo, santo come il Padre, conosce veramente la gravità del peccato e la necessità di ripararlo; anche la sua Madre SS. e S. Giuseppe, a causa della loro santità unica, che suppone fede, speranza e carità uniche, capiscono il peccato e offrono a Dio il vero dolore per esso. Noi invece capiamo in parte, perché non abbiamo un’idea adeguata di Dio per farci anche un concetto proporzionato dell’offesa fatta a Lui. Gesù definisce ignoranza (Lc 23,34) questo nostro limite, come fanno Pietro (At 3,17; 13,27; 17,30) e Paolo (2Cor 3,14-16; 1Tm 1,13); chiediamo a Dio una comprensione più profonda e un vivo dolore per i peccati nostri e dei nostri fratelli e impegniamoci per la nostra e la loro conversione. (b) Ammiriamo l’umiltà di Gesù nel presentarsi al battesimo di Giovanni e notiamo come subito Dio Padre esalta il Figlio con la teofania; seguiamolo nell’umiltà..
2. Gesù è battezzato ed esce dall'acqua (16 Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua); mentre sta pregando (Lc 3,21), avviene una teofania, una manifestazione di Dio. I cieli si aprono e viene visto - da Gesù o da Giovanni o da entrambi - lo Spirito di Dio scendere sopra Gesù sotto forma di colomba e restare su di lui (16 ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui), mentre una voce dal cielo – quella di Dio Padre -, proclama che Gesù è il suo Figlio unico, nel quale pone tutto il suo compiacimento (17 Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento»). (a) Gesù riceve il battesimo di Giovanni e così conferma la sua missione di profeta e precursore; d’altra parte, dopo che Gesù si è umiliato davanti a tutti, presentandosi fra i peccatori, con la teofania il Padre ne proclama la divinità e la santità e anche la missione di Messia, cioè di profeta, sacerdote e re. Gesù è Dio fatto uomo e Salvatore del mondo. Crediamo in lui; adoriamolo, chiediamogli di farci essere sempre vive membra del suo Corpo mistico (b) Il battesimo, che noi riceviamo, ci fa figli di Dio, fratelli di Gesù e dimora dello Spirito Santo e anche sacerdoti, re e profeti come Cristo al servizio di Dio e del prossimo. Gustiamo la grandezza del dono di Dio e aderiamo alla Trinità, alla quale siamo stati consacrati nel battesimo e apparteniamo intimamente, perché inseriti in Cristo per mezzo del battesimo.
III – Atti degli Apostoli 10,34-38 – Pietro precisa ulteriormente la missione di Gesù dal suo battesimo in poi. Egli sta parlando ai pagani e manifesta la sua ammirazione per Dio, che non fa distinzione fra ebrei, il popolo eletto, e i pagani (34), ma mostra di gradire tutti quelli che credono in Lui e si sforzano di fare la sua volontà (35 ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga). Dopo che Giovanni ha predicato e battezzato, in Galilea c’è stata la predicazione di Gesù, che si è estesa alla Giudea (37); Dio è con Gesù, lo ha consacrato con lo Spirito Santo e gli ha dato il potere di fare miracoli: è passato dovunque facendo del bene e liberando quelli che il demonio teneva schiavi (38 cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nazaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui). Dio ha annunziato al popolo d'Israele la salvezza per mezzo di Gesù Cristo, che è il Signore e Salvatore di tutti gli uomini (36). Lo Spirito scende sui pagani, mentre sta ancora parlando Pietro, che subito li fa battezzare. Così Dio offre la salvezza agli Ebrei e ai pagani allo stesso modo: occorre credere in Gesù Cristo, accettando il suo insegnamento e mettendolo in pratica; a costoro Egli dona il perdono dei peccati e la riconciliazione con Sè per mezzo del battesimo. Gesù è il nostro Salvatore e tutto otteniamo da Dio per mezzo suo. Crediamo e speriamo in lui, amiamo lui e il prossimo sul suo esempio: così saremo salvati e collaboreremo con Gesù alla salvezza dei fratelli.
EUCARESTIA. Il battesimo costituisce per Gesù l’inizio della sua vita pubblica, anche se in sordina; il battesimo per noi è indispensabile per la nostra vita cristiana e per essere ammessi all’Eucarestia e agli altri sacramenti, sorgenti di vita divina. Preghiamo la Madonna e S. Giuseppe – essi non ebbero bisogno del battesimo, perché credettero in Cristo e lo amarono nella sua realtà storica - gli Angeli Custodi e i santi Patroni, che ci ottengano la grazia di capire il grande dono di Dio, che è questo sacramento, e viverlo con la massima fedeltà. (mons. Francesco Spaduzzi)
Altri Temi: 1. Le virtù di Gesù devono essere per noi frequente oggetto della nostra contemplazione, per poterlo imitare nella vita quotidiana.
2. Anche la missione di Gesù e il modo, in cui egli la porta avanti nella sua vita, devono essere oggetto della nostra meditazione, perché dobbiamo collaborare con lui e come lui alla gloria del Padre e alla salvezza dei fratelli.
3. Dio vuole la salvezza di tutti gli uomini e i mezzi di salvezza sono gli stessi: fede e sacramenti, ma le vie per arrivarci sono strettamente personali e solo Dio le conosce. Offriamo la nostra collaborazione per la salvezza del prossimo con la preghiera, il sacrificio e la testimonianza.
4. Lo studio e la meditazione dei sacramenti ci giova molto per alimentare le buone disposizioni per valorizzarli al massimo nella nostra vita personale e comunitaria.
5. Non sappiamo se Maria era presente al battesimo di Gesù; certamente lo era al nostro, perché allora è diventata veramente e pienamente nostra madre come Dio è diventato nostro Padre.