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Tempo di Natale: 1° Gennaio - Maria SS. Madre di Dio (2022-23)

 

Nota introduttiva: L’omelia va preparata dal pastore dei fedeli, ai quali essa è rivolta, perché deve tener conto della Parola di Dio, del tempo liturgico e delle condizioni e bisogni dei fedeli; questa, che segue, potrebbe essere un’omelia rivolta a un uditorio di fedeli sconosciuti, perché tiene conto solo dei primi due elementi. Alla fine sono suggeriti altri temi possibili da sviluppare. Sono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni (mons. Francesco Spaduzzi, francescospaduzzi@gmail.com)   

Tempo di Natale: 1° Gennaio - Maria SS. Madre di Dio (2022-23)

Otto giorni fa abbiamo celebrato il Natale del Signore, cioè lo abbiamo ricordato nella Parola di Dio e abbiamo reso presente Gesù anzitutto come era nella Passione e Morte, ma anche nel suo Natale, per ricevere anche noi oggi le grazie, che allora ebbero i presenti dall’incontro con Gesù. E’ un mistero ricchissimo, che la Chiesa aiuta a conoscere e a vivere nelle sue varie sfaccettature durante le festività del tempo di Natale: 4 Messe del Natale, Domenica della Sacra Famiglia, Madre di Dio, domenica II di Natale, Epifania e Battesimo di Gesù. Oggi la Chiesa ci fa tenere sotto gli occhi la Madre di Dio, vista sempre nel suo mistero di unione con Gesù.

I - Luca 2,16-21 - 1. (a) I Pastori hanno sentito dall'Angelo chi è Gesù e come trovarlo (Lc 2,9-12) e dagli Angeli il canto, che rivela gli effetti della venuta del Messia: gloria a Dio in cielo e pace agli uomini sulla terra (Lc 2,13-14): essi vi prestano piena fede e vanno subito alla ricerca di Gesù; anzitutto vedono Maria e Giuseppe e poi anche il Bambino nella mangiatoia (16 Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia). Chi incontra Gesù prima o poi incrocia anche Maria, e chi incontra Maria prima o poi s’imbatte anche in Gesù. (b) I Pastori riferiscono le due apparizioni e quanto hanno udito a proposito del Bambino (17), la cui grandezza fa intuire anche quella della madre Maria. Poi ritornano alle loro case e alle loro attività quotidiane e parlano, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro (20). Notiamo e ammiriamo la fede che i Pastori prestano alle parole degli Angeli, la pronta ricerca che fanno del Bambino, la grande grazia che hanno di incontrare Gesù con Maria e Giuseppe, la testimonianza che danno ai presenti, il calore dei loro sentimenti; Dio ha dato loro e al mondo il più grande dono: il Figlio Gesù, Dio e uomo, re e salvatore, e inoltre il dono della Madre del Figlio, che secondo S. Agostino da sempre è stata anche nostra madre perché con Gesù, Capo del Corpo mistico, in qualche modo portava nel suo grembo anche ciascuno di noi, membra del Corpo mistico. Accogliamo la loro testimonianza e seguiamone l'esempio nell’aderire con  docilità alla Parola di Dio; cresciamo nella conoscenza e amore a Gesù; impegniamoci a testimoniarLo con la vita e la parola. (c) La reazione dei presenti alle parole dei Pastori è lo stupore (18), a differenza di Maria e Giuseppe, che certo credevano alle parole dei Pastori - anche perché esse confermavano ciò che essi già sapevano di Gesù – ma fissano bene nella mente e nel cuore quanto si diceva di Gesù e ne fanno oggetto di meditazione (19 Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore), per cercare di credere di più, capire di più  e gustare di più. Anche noi lasciamoci stupire, ma come Maria e Giuseppe diamo tempo alla meditazione per capire di più il mistero e gustare più intimamente la persona e l'opera redentrice di Cristo e la maternità e la collaborazione di Maria.

2. All’ottavo giorno dopo la nascita gli Ebrei circoncidevano ogni maschietto (21). Questo rito, doloroso per il bambino e comune a molti popoli, per gli Ebrei era il segno dell’alleanza di Dio col suo popolo: Dio si impegnava a proteggerlo ed esso a rispettarne i comandamenti; così il bambino entrava a far parte del Popolo eletto e ne assumeva i diritti e i doveri. In quest’occasione gli si imponeva il nome. Nel  caso di Gesù significa Yahweh salva; fu comunicato dall’Angelo sia a Maria (21) che a Giuseppe (Mt 1,21) e ne indica la missione: salvare gli Ebrei e l’umanità, dando loro il perdono dei peccati e la vita eterna. Rinnoviamo la nostra fede nella persona e nell’opera redentrice di Gesù e ringraziamolo perché ci salva per la fede in Lui.

II - Galati 4,4-7 – Paolo ci rivela come effettivamente Dio salva l’umanità e ciascuno di noi. Egli manda suo Figlio nel mondo e lo fa nascere da una donna per essere vero uomo come noi; lo sottopone alla Legge ebraica (4 Dio mandò suo figlio nato da donna, nato sotto la Legge), dalla cui schiavitù libera gli ebrei (5), come i pagani dal peccato; egli è concepito ed è nato, è vissuto e ha predicato, ha patito ed è morto, è risuscitato e asceso al cielo, per farci figli adottivi del Padre suo (5 perché ricevessimo l’adozione a figli). Dio Padre manda anche lo Spirito Santo, il quale ci fa aderire con la fede a Gesù e alla sua opera di salvezza e ci fa ricevere il battesimo; grazie a esso lo Spirito abita in noi (6 Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio), ci fa figli di Dio e ci dà i sentimenti filiali di Gesù, che si esprimono in pensieri e affetti e in parole e opere di figli nei confronti del Padre (6 E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: «Abbà! Padre!»). In quanto figli - sempre per misericordia di Dio e non per i nostri meriti - diventiamo eredi di Dio (7) e coeredi di Cristo: abbiamo diritto al Paradiso se viviamo da figli buoni di Dio, osservando i suoi comandamenti e portando con pazienza la nostra croce in unione con Gesù (cfr. Rm 8,17) e seguendone le orme. Crediamo, adoriamo, ringraziamo Padre, Figlio e Spirito Santo, speriamo, amiamo, chiediamo perdono e preghiamo per noi e gli altri.

III - Numeri 6,22-27 – Iniziamo l’anno: timori e speranze riempiono il nostro cuore; abbiamo bisogno dell’aiuto di Dio, che ci accompagni per tutto l’anno: tutto possiamo ottenere per i meriti di Gesù e l’intercessione di Maria e Giuseppe; questa benedizione è invocazione a Dio per ottenere ogni grazia. (a) Si tratta di una benedizione, cioè parole, che vengono pronunciate da una persona per incarico da Dio, in suo nome e per sua volontà (22 Il Signore parlò a Mosè e disse: 23 «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo: “Così benedirete gli Israeliti: direte loro). Quando Dio ci benedice, ci arricchisce dei suoi beni: la Parola di Dio è onnipotente nella creazione e lo è anche nella benedizione; quando noi benediciamo Dio, diciamo bene di lui per quello che è e lo ringraziamo per quello che ci ha dato; quando benediciamo gli altri, invochiamo da Dio i suoi beni su quelle persone, o – meglio - rendiamo presente su di loro il nome di Dio e la sua potenza (27 Così porranno il mio nome sugli Israeliti), cioè Dio sorgente dei suoi doni (27 e io li benedirò). Noi cristiani sappiamo che Dio si rende presente per mezzo di Gesù Cristo in tanti modi, percepibili per la fede e otteniamo tutto per i suoi meriti. (b) Riflettiamo sulle parole della benedizione. Ti benedica il Signore (24), cioè Dio ti arricchisca con i suoi doni, personali e familiari, nella parentela e amicizia, nella comunità locale e nazionale e mondiale. Il Signore rivolga a te il suo volto (26), cioè la sua faccia e non le spalle, ti ammetta alla sua presenza; Il Signore faccia splendere il suo volto (25), cioè non ti mostri un volto arrabbiato o annoiato o arcigno, ma sorridente, favorevole e accogliente. E ti faccia grazia (25), cioè ti mostri benevolenza, perché ti vuole bene e vuole il tuo bene; essendo Dio infinitamente ricco, può darti beni innumerevoli. E ti custodisca (24), cioè Dio ti conservi integro sotto l’aspetto fisico, psichico e spirituale, e nelle tue funzionalità, perché non abbia a subire danni; abbia cura di te e ti accudisca. Ti conceda pace (26), cioè la pienezza dei suoi doni, prosperità materiale e spirituale, personale e comunitaria. Ecco la stessa benedizione sotto forma di preghiera: O Padre e Figlio e Spirito, rivolgi a me il tuo volto e rendilo splendente su di me; fammi grazia, custodiscimi e concedimi la tua pace; dammi la tua benedizione per i meriti dei Cuori di Gesù, Maria e Giuseppe. Chi attira la benedizione di Dio su di sé, fa bene anche alla sua famiglia e al paese: lo ha promesso il Signore più di una volta ai mistici. Benediciamo Dio col Padre nostro e chiediamo su ciascuno di noi e sui nostri cari la benedizione di Dio nella preghiera del mattino e della sera; la nostra preghiera sarà tanto più efficace quanto più siamo uniti a Dio, come veri figli di Dio Padre e fratelli di Cristo e dimora dello Spirito Santo, se evitiamo il peccato e rispettiamo i comandamenti, collaborando con le grazie che Egli ci dà per essergli fedeli.

EUCARESTIA. All’inizio dell’anno, Giornata Mondiale della Pace, nel nostro mondo afflitto da tante guerre piccole e grandi, fra nazioni o all’interno di esse, nelle famiglie e fuori… offriamo a Dio Padre Gesù e il suo sacrificio e chiediamo la Pace per noi e le nostre famiglie, per la patria e il mondo, ma impegniamoci anche a fare la nostra parte per migliorare i rapporti nel nostro piccolo. Preghiamo la Vergine Maria e S. Giuseppe, gli Angeli Custodi e i Santi Patroni, perché ci ottengano questo dono da Dio.

Altri temi: 1. Gesù raccoglie intorno a sé i poveri: Maria e Giuseppe, i pastori, Simeone, Anna; poi i sapienti e potenti come i Magi.

2. Alimentiamo la nostra fiducia nella potenza, sapienza e bontà infinite di Dio e nella sua Provvidenza.

3. Cresciamo in noi una vera devozione alla Vergine Maria.

4. Gesù venne al mondo per mezzo di Maria e continua a darsi a noi per mezzo di lei.

5. Anche a Giuseppe siamo debitori del dono di Dio, che è Gesù (mons. Francesco Spaduzzi)

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