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Un anno pieno di significato.

Questo sarà sicuramente un Natale diverso, un Natale dove non avremo restrizioni di nessun genere.
L'ultimo Natale senza restrizioni è stato nel 2019, tre mesi prima della chiusura in lockdown dell'Italia. 
Il 2020 è stato il Natale delle zone di colore e dei divieti più stringenti, il 2021 è stato l'anno caratterizzante di Omicron. 
Oggi nel 2022 una certezza l'abbiamo, di avere quella spensieratezza che forse un pò ci mancava, perché purtroppo le ripercussioni che ha avuto questo virus sono esponenziali, da un punto di vista umano e psicofisico ed anche per quanto riguarda la società stessa.
Molte imprese purtroppo hanno dovuto chiudere definitivamente per affrontare la repentina diminuzione degli utili e questo ha anche inciso negativamente sul PIL del nostro paese. 
Se questi sono stati anni pesanti e difficili, dal lato dello sviluppo tecnologico ha avuto riscontri positivi, permettendo un'accelerazione dei processi di digitalizzione.
Lo smart working in primis ha permesso a tanti lavoratori di poter lavorare da casa. Le statistiche dimostrano che questo modus operandi ha permesso un aumento notevole della produttività. 
Ci sono stati dei vantaggi, forse non è stato proprio tutto da buttare questo periodo.
Il 2022 però resta l'anno della Permacrisis, un neologismo che spiega questi 12 mesi in breve, mesi di instabilità e insicurezza. In questo quadro già critico e delicato il conflitto tra Russia e Ucraina ha peggiorato la situazione, una guerra nella guerra è quella che stanno combattendo contro la fame e la povertà in cui le persone sono sprofondate sotto bombardamenti e macerie.
Purtroppo questo conflitto sta avendo impatti forti ed effetti a catena sul mondo, in un contesto globale già fragile.
Una crisi di permanente durata ha portato con se quest'anno, come la crisi energetica, con i prezzi di gas ed energia superiori alla media, l'inflazione e la crisi del costo della vita, i prezzi dei beni di prima necessità si sono duplicati, come la benzina che continua ad aumentare, la crisi ambientale con il riscaldamento globale e la crisi sanitaria della pandemia che ancora oggi purtroppo sta mietendo ancora vittime.
Per non cadere in questo scenario che nutre paure bisogna tenere il giusto posto per conservare le emozioni e farle scorrere ancora spontaneamente.
Tutte le esperienze vissute in questa vita si sommano uno all'altra e nessuna può lasciarci indifferenti perché hanno una durata necessaria a lasciarci ciò che ci devono per poi abbandonarci.
È anche vero che a volte delle situazioni possono lasciare dolore e la sensazione è quella di essere in un labirinto senza via d'uscita ma bisogna avere una forza di reazione che sta nel non arrendersi, una premessa che bisogna non dimenticare mai. 
Grazie a questo si capisce che la fine altro non è che un'opportunità di ricominciare da capo, di dar vita al miglior inizio e tenere custodita la felicità. 
Può sembrare strano che un racconto inizi dalla fine, ma tutti i finali sono anche inizi, il problema è che in quel momento non ce ne rendiamo conto.
Se c'è una fine allora perché non iniziare proprio da quella? Continuare la nostra vita con quella maturità acquisita dall'esperienza. 
Il 2023 ormai è alle porte ed è ora di lasciare tutte queste negatività alle spalle, per poter ricominciare e aprirsi verso il nuovo che verrà.
Con l'augurio che quest'anno nuovo sia migliore di quello precedente e che possa essere pieno di significato.
 Simona De Vita.

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