Tempo di Avvento: Domenica IV dell’Anno A (2022-3)
Nota introduttiva: L’omelia va preparata dal pastore dei fedeli, ai quali essa è rivolta, perché deve tener conto della Parola di Dio, del tempo liturgico e delle condizioni e bisogni dei fedeli; questa, che segue, potrebbe essere un’omelia rivolta a un uditorio di fedeli sconosciuti, perché tiene conto solo dei primi due elementi. Alla fine sono suggeriti altri temi possibili da sviluppare. Sono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni (mons. Francesco Spaduzzi, francescospaduzzi@gmail.com)
Tempo di Avvento: Domenica IV dell’Anno A (2022-3)
Introduzione. Isaia ci prepara alla prima venuta di Cristo; il Vangelo ci mostra che è già venuto, ma non è nato, chi è e la sua missione; le tre letture ci suggeriscono le disposizioni interiori, con cui prepararci all’incontro con Cristo alla fine del mondo e della vita e nelle sue venute attuali.
I - Isaia 7,10-14 - Acaz non crede nell'unico vero Dio e si affida agli dèi, in onore dei quali brucia il figlio ed erede. La sua dinastia è a rischio anche perché due re vicini vogliono sostituirgli un altro e rendere vana la promessa fatta da Dio a Davide di dargli un discendente, che sarebbe stato Re e Messia. Trema tutta Gerusalemme. Isaia a nome di Dio offre ad Acaz (10) qualsiasi miracolo (11), perché vuole riportarlo alla retta fede; ma il re rifiuta di chiederlo, fingendo rispetto verso Dio (12). Isaia si irrita di fronte a tanta ipocrisia e rinfaccia ad Acaz di essere tiranno coi sudditi e ribelle a Dio: Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? (13); comunque gli promette un miracolo da parte di Dio: Acaz avrà un figlio dalla giovane sposa e da lui discenderà il Messia; ma il grande miracolo sarà alla venuta del Messia: Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele (14). La promessa parzialmente valeva quindi per la moglie e il figlio di Acaz, ma si sarebbe realizzata pienamente in Maria e Gesù (Mt 1,18-24). La nascita del figlio di Acaz significava che Dio proteggeva la dinastia di Davide, nonostante la cattiveria di tanti suoi discendenti; la nascita del Figlio di Maria per opera dello Spirito Santo e figlio putativo di Giuseppe, discendente di Davide, significa che Dio mantiene la promessa di mandare il Salvatore Gesù, che è anche l’Emmanuele, il Dio con noi. La fede, che non volle prestare Acaz, la diedero Maria e Giuseppe e la offriamo a Dio anche noi con i cristiani di tutti i secoli; chiediamo anche la speranza e la carità, indispensabili per vivere la vita cristiana.
I - Matteo 1,18-24 - 1. A Maria 4 o 5 mesi prima è rivelato chi è Gesù e la missione di Lui e di lei; ora tocca a Giuseppe. Chi è Gesù? E’ il figlio di Maria ed è stato concepito per opera dello Spirito Santo (18 Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo; 20 Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; 21), e non di un uomo, neanche di Giuseppe, perché è stato concepito prima che andassero a convivere. Egli è il Messia come appare dal nome Gesù ed è mandato da Dio Padre nel mondo a salvare Ebrei e pagani dalla schiavitù di Satana (21 ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati); altro suo nome è Emmanuele (23), che lo indica come Dio, che sta con noi per sempre. E’ anche il figlio “adottivo” di Giuseppe, che gli impone il nome Gesù secondo l'indicazione dell'Angelo (21), di cui esegue tutti gli ordini (24 Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa); Giuseppe accetta Gesù come figlio e così lo inserisce nella discendenza di Davide, che per gli Ebrei era nota necessaria per distinguere il vero Messia. Anche Maria comunque è discendente di Davide, come pensano molti. Crediamo in Gesù Dio e uomo, nato da Maria sempre vergine per opera dello Spirito Santo e appartenente alla famiglia di Davide grazie a Giuseppe; Egli è il nostro Dio e Salvatore, che sta sempre con noi fino alla fine del mondo (Mt 28,20); accogliamo Gesù nella nostra vita, come fecero Maria e Giuseppe, perché Egli è il nostro Salvatore, che ci libera dai peccati, e nostro Signore, al quale vogliamo appartenere, e nostro Maestro e Modello, che vogliamo seguire con fedeltà.
2. Chi sono Maria e Giuseppe? (a) Maria è la promessa sposa di Giuseppe, che, dicendo di sì a Dio, si è esposta al pericolo di essere lapidata, secondo la legge del tempo, se Giuseppe avesse rivelato che il bimbo non era suo figlio (19). E’ vergine come dalla profezia di Isaia (22), che aveva preannunciato il concepimento miracoloso di un bambino (23). Giuseppe aveva pensato di rimandarla in segreto proprio per non esporla all'infamia e alla morte (19). (b) Giuseppe è uomo giusto (19), che rispetta la legge di Dio e che dall'Angelo riceve l'indicazione come regolarsi in questa spinosa difficoltà, cioè che prenda Maria come sposa senza problemi (20 Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa). La sua obbedienza completa viene dalla sua fede nella Parola di Dio attraverso l’Angelo; prende Maria con sé e ne rispetta la verginità (Nm 30,2-13), perché probabilmente vi si era impegnato anche lui prima del contratto di nozze (25 senza che egli la conoscesse, ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù). Anche noi guardiamo a Maria e a Giuseppe come modello di chi accoglie Gesù con fede docile, adorazione umile, ringraziamento universale, speranza certa, carità perfetta e dolore intenso dei nostri peccati.
III - Romani 1,1-7 - Il vangelo di Dio (1) è il messaggio di salvezza e ha per oggetto il Figlio di Dio (3 che riguarda il Figlio suo), Gesù Cristo nostro Signore (4); Egli sul piano umano è discendente di Davide (3), ma secondo lo Spirito è soprattutto potenza santificatrice, che gli viene dalla resurrezione (4). Gesù era sorgente di quella forza che usciva da lui e operava miracoli (Mc 3,10; Lc 6,19), ma soprattutto della vita divina ed eterna, che ci dà dopo la sua risurrezione, specie coi sacramenti. Questo Vangelo era stato annunziato nel passato dai Profeti e trasmesso dalla Sacra Scrittura (2 che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture) e ora viene annunciato dagli Apostoli, chiamati da Gesù a questa missione (5) per ottenere da tutti i popoli l'adesione per mezzo della fede, in modo da dare gloria a Dio (5 per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti, a gloria del suo nome): si dà gloria a Dio conoscendolo, amandolo e servendolo, e facendolo conoscere, amare e servire e così essere salvati. Chiamati alla salvezza sono anche i Romani (6), destinatari della lettera di Paolo, il quale si propone loro come scelto da Dio e servo di Cristo e Apostolo per annunciare questo Vangelo (1). Paolo definisce i Romani amati da Dio (7) e chiamati da Gesù Cristo (6): la loro vocazione è di appartenere a Gesù ed essere suo popolo (7 e santi per chiamata); egli, per la fede che hanno in Gesù (5), auspica per loro grazia … e pace (7): la prima era l'augurio che si scambiavano i Greci, e la seconda Ebrei; questi doni vengono da Dio Padre e dal Figlio Gesù Cristo (7) e dallo Spirito Santo, o - secondo la formula che piace agli Orientali: dal Padre per mezzo del Figlio nello Spirito Santo. (a) Anche noi professiamo la nostra fede nel Vangelo, che ha come centro Gesù, Figlio dell'uomo e Figlio di Dio: da lui ci aspettiamo il perdono dei peccati e la santificazione per mezzo dello Spirito, perché ci sappiamo amati e chiamati da Dio dall'eternità. (b) Confidiamo in Dio, che, per mezzo dello Spirito Santo, ci dona la fede e la carità indispensabili per la salvezza. (c) Ci impegniamo anche noi a corrispondere alla vocazione all’apostolato: Dio ci chiama alla salvezza e vuole servirsi di noi per salvare altri.
EUCARESTIA. Gesù venne 20 secoli fa, verrà alla fine del mondo, viene continuamente in mezzo a noi, anzi sta stabilmente con noi. Alcuni come Maria e Giuseppe, Elisabetta e Zaccaria e Giovanni, i pastori e i Magi, Simeone e Anna, lo accolsero con fede e lo amarono con carità e riposero la loro speranza in Lui. Anche noi dobbiamo accoglierlo con le stesse disposizioni interiori nelle sue venute in mezzo a noi, e specialmente nell’Eucaristia, nella quale egli rende presente se stesso col suo sacrificio salvatore. Preghiamo questi Santi Personaggi, che ci ottengano la loro fede, speranza e carità per accogliere Gesù come loro ed essere salvati e collaborare con Cristo alla salvezza dei fratelli. (mons, Francesco Spaduzzi)
Altri temi: 1. Il Natale con la Passione e Morte di Gesù sono occasioni importanti per insistere sulla sua vera natura umana, che resta vera anche dopo la resurrezione; il Padre ci salva per mezzo della natura umana risorta di Cristo con l’opera dello Spirito, che opera specie nei sacramenti.
2. I Profeti e i Sapienti annunciavano la salvezza nell’AT, gli Apostoli nel NT: ogni battezzato e ogni comunità sono chiamati all’apostolato, senza aspettare nessuna qualifica speciale,
3. Giuseppe prende Maria con sé e avrà Gesù come dono ulteriore; Giovanni prende Maria con sé (Gv 19,27) e crescerà a dismisura nell’intimità con Gesù, non più presente visibilmente; e noi che aspettiamo a prendere Maria e Giuseppe con noi? Così avremo anche Gesù.
4. Tutti i popoli sono chiamati alla salvezza, perché per tutti gli uomini e ciascuno di essi è venuto Gesù al mondo ed ha operato la redenzione. Tutti dobbiamo sentire l’obbligo di collaborare con la preghiera e i sacrifici e la testimonianza alla salvezza di questi fratelli vicini e lontani.
5. La fede ci accompagna in tutto il cammino verso la salvezza, che vien donata da Dio a chi, dopo essersi aperto ad accogliere la fede, pratica anche la speranza e la carità. (mons. Francesco Spaduzzi)