Tempo di Avvento: Domenica II dell'Anno A
Nota introduttiva: L’omelia va preparata dal pastore dei fedeli, ai quali essa è rivolta, perché deve tener conto della Parola di Dio, del tempo liturgico e delle condizioni e bisogni dei fedeli; questa, che segue, potrebbe essere un’omelia rivolta a un uditorio di fedeli sconosciuti, perché tiene conto solo dei primi due elementi. Alla fine sono suggeriti altri temi possibili da sviluppare. Sono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni
mons. Francesco Spaduzzi
Tempo di Avvento: Domenica II dell'Anno A
Non perdiamo di vista che durante l’Avvento celebriamo la triplice venuta di Cristo: Egli venne venti secoli fa, tornerà alla fine del mondo e della nostra vita, viene continuamente in mezzo a noi nei vari segni della sua presenza. L’attesa della prima venuta durò millenni; non sappiamo quanti ne passeranno per la seconda venuta, oltre i primi due, mentre per la venuta alla fine della nostra vita il tempo è limitato e ignoto; non esiste attesa per la venuta del Signore adesso: noi stessi possiamo realizzare un segno della sua venuta attuale, p. es. basta andare a visitarLo in un fratello o cercarLo nell’Eucarestia o nella sua Parola, ecc. Quelli che si prepararono bene all’incontro con Gesù furono certamente Maria e Giuseppe e sarebbe ottima cosa ispirarsi a loro come modello.
I - Isaia 11,1-10 - Dio preparò il popolo ebreo alla venuta di Gesù, Dio e Messia Salvatore, con le profezie, figure e simboli. Qui abbiamo una delle più famose e importanti profezie di Isaia a proposito del Messia. Di lui preannunzia che sarà discendente di Davide (1.10) e sarà pieno di Spirito del Signore, che infonde in lui la pienezza dei suoi doni: sapienza, intelligenza, consiglio, fortezza, conoscenza e timore di Dio (2.3a), che è l’amore rispettoso per Dio. Ben dotato di ottime qualità, sarà giudice giusto e fedele (5), che conoscerà bene le cause (3b), difenderà i deboli e gli umili (4a) e punirà i violenti e i malvagi (4b). Di conseguenza gli uomini, guidati dalla retta conoscenza di Dio e dall’amore verso di Lui, si comporteranno secondo la sua legge (9) e ci sarà pace con Dio e fra di loro - nonostante le grandi differenze di qualità personali -, come avverrebbe anche in natura fra gli animali più diversi (6-7), se fossero tutti vegetariani (6-7): lupo-agnello; leopardo-capretto; vitello-leoncello, mucca-orsa; essi potrebbero essere portati al pascolo da un bambino (6) e un lattante potrebbe senza danno giocare con vipere e serpenti (8). Per tutto questo il Messia sarà conosciuto (10) da tutti i popoli, che lo cercheranno con ansia nella sua dimora gloriosa (10). Questo Messia è Gesù, che venne 20 secoli fa e vive nella Chiesa; se gli Ebrei e gli uomini lo avessero accolto con fede e carità e avessero messo in pratica la Sua Parola, l'umanità godrebbe il paradiso sulla terra. E noi come abbiamo accolto Gesù? Come ha trasformato la nostra vita il contatto con lui, nelle sue 7 presenze? Siamo docili allo Spirito Santo? Rispettiamo i dieci comandamenti e i nostri doveri?
II - Matteo 3,1-12 – 1. Anche Giovanni Battista intende preparare gli Ebrei del suo tempo - e noi - all'incontro con Cristo, che è Dio e si fa uomo per salvarci. Egli ci prepara col suo insegnamento e col suo stile di vita. Giovanni si era ritirato da ragazzo nel deserto a fare una vita di preghiera e penitenza per prepararsi bene alla sua missione, preannunziata da Isaia (3a), rivelata da Gabriele ai genitori Elisabetta e Zaccaria (Lc 1,11-17) e certamente da loro comunicatagli (cfr. Lc 1,76.-79): egli doveva annunziare la venuta del Signore e la necessità di cambiare comportamento secondo la Parola di Dio (3b). Giovanni la compie invitando alla conversione, perché ormai Dio col suo regno è alle porte (2); anche il suo stile di vita era rigidamente penitenziale: vestito e cibo delle categorie più povere (4). La sua predicazione ebbe grandissimo successo, tanto da lasciare traccia oltre che nel Vangelo (5), anche nei libri di storia (cfr. Giuseppe Flavio). Gli ascoltatori confessavano i loro peccati e si facevano battezzare come segno di purificazione (6). Anche noi, per accogliere Gesù, dobbiamo convertirci, cioè cambiare modo di pensare, accettando senza riserve la fede in Lui e nel suo insegnamento, e cambiare il modo di amare, lottando contro l'egoismo e aprendoci ai bisogni fisici, psichici e spirituali dei fratelli.
2. (a) Nella predicazione Giovanni qui si rivolge ai farisei e ai sadducei - e a noi -, e li avverte che la conversione vera si mostra con le loro opere (8); altrimenti saranno puniti di Dio (7); non basterà loro il battesimo di Giovanni (7a) né l’essere discendente di Abramo (9). La venuta di Dio come giudice è imminente (7b) e chi non fa le opere buone sarà castigato (10) con l'inferno. Anche noi esaminiamoci se la nostra vita corrisponde alla Parola di Dio e alla nostra fede, se rispettiamo i comandamenti... (b) Giovanni parla anche di Gesù, al quale noi dobbiamo credere, e della differenza tra Gesù e la propria persona e fra le loro missioni. Giovanni dice che lui è piccolissimo di fronte a Gesù (11bc) e che battezza nell'acqua (11a), mentre Gesù battezza nello Spirito e Lo dà senza misura insieme con la purificazione dai peccati (11d). Gesù verrà come giudice per separare i buoni dai cattivi e destinare ciascuno alla sorte eterna secondo le proprie opere (12). Ammiriamo Giovanni Battista e imitiamolo, seguendone l'esempio nella pratica della fede e delle opere, allo scopo di accogliere Gesù ed essere accolti da Lui (cfr. Rm 15,7).
III - Romani 15,4-9 – S. Paolo, per prepararci all'incontro con Cristo, ci ripropone la Sacra Scrittura, che è stata tutta scritta per illuminare la nostra intelligenza e istruirci, portandoci alla fede o al suo approfondimento (4a), per sostenere la nostra speranza, perché esse ci danno perseveranza e conforto (4b) e anche per alimentare la nostra carità (5a). Queste virtù teologali ci ispirano gli stessi sentimenti buoni gli uni verso gli altri, seguendo l'esempio di Gesù (5b): così con un solo cuore e una sola voce celebreremo le lodi di Dio e di Cristo suo Figlio (6); è la carità che ci fa accogliere gli uni gli altri seguendo l'esempio di Gesù che accolse ciascuno di noi (7). In realtà Gesù ha accolto tutti gli uomini: ebrei e pagani; i primi, che erano circoncisi per l'alleanza, mostrando loro che Dio è stato fedele alle promesse dell’AT (8), e i secondi, che glorificano Dio per la sua misericordia (9). Nella Parola di Dio e nei Sacramenti, che rendono presente Gesù operante in noi, troviamo tutta la luce e il conforto, di cui abbiamo bisogno per la vita cristiana, per conoscere, amare e servire Dio e per farlo conoscere, amare e servire.
EUCARESTIA. In Avvento, per sostenere la nostra conversione, dobbiamo dare più spazio all’ascolto della Parola di Dio e più risposta a Essa con la preghiera, impegnarci con più generosità nel fare penitenza e opere di carità. L’unione con Gesù nell’Eucarestia ci aiuterà moltissimo a realizzare tutto questo. Preghiamo la Vergine SS. e S. Giuseppe, gli Angeli Custodi e i Santi Patroni, di ottenerci la grazia di prepararci bene all’incontro con Gesù ogni giorno, alla fine della vita e alla fine del mondo.
Altri temi: 1. Approfondire l’attività dello Spirito Santo nell’opera redentrice di Gesù e nella vita, nella vita e attività apostolica della Chiesa e nella vita e apostolato del cristiano.
2. Cristo viene come giudice alla fine del mondo e alla fine della vita di ciascuno di noi. Viene salvato e avrà la resurrezione gloriosa.
3. L’importanza della Parola di Dio per la nostra fede e vita cristiana; lettura quotidiana della Parola di Dio; non accontentarsi delle letture liturgiche ma leggere ogni giorno 40 vv. dell’AT e 11 del NT in modo da completare la lettura della Bibbia in due anni.
4. La perenne attualità della penitenza, sacramentale e non, per espiare i peccati, per rafforzare l’opera dello Spirito dentro di noi, per vincere le tentazioni, per evitare il Purgatorio.
5. Approfondire e valorizzare le varie presenze di Cristo per farGli compagnia e ricevere la sua: andiamo verso Cristo in compagnia di Cristo e sostenuti da lui.