Il ritorno del calcio
Dopo la consueta pausa per le Nazionali, torna il calcio, quello vero, quello che affascina i tifosi italiani e che li tiene incollati dinnanzi alle tv il sabato e la domenica pomeriggio.
È evidente, infatti, che quello calcistico sia lo sport per definizione, quello che seduce sia adulti che bambini, visto che ogni Italiano ha la squadra del cuore ed ha sognato, almeno una volta nella propria vita, di essere il Mister di questo o di quel club.
Peraltro, è anche noto come, negli ultimi anni, il movimento calcistico sia cresciuto, nonostante le differenze economiche - rispetto al calcio spagnolo ed a quello inglese - siano ancora molto importanti.
L’ingresso di capitali stranieri – vedi i casi di Inter, Milan, Fiorentina, Roma – ha senza alcun dubbio rinverdito uno sport, che rischiava di divenire asfittico, sia in termini economici che tecnici.
La strada per la risalita, ovviamente, è molto lunga ancora.
Dopo i successi sportivi del 2006 e dopo Calciopoli, il calcio italiano ha preso un momento di pausa, visto che le vicende giudiziarie hanno segnato in modo rilevante la storia dei club più amati in Italia.
Quella pausa, invero, si è protratta oltremodo e, solo in questi ultimi anni, il nostro movimento calcistico ha ripreso la sua marcia.
Certo, manca dal 2010 un successo qualificante per le squadre che partecipano alle competizioni europee, così come siamo tutti in attesa che si affermi una nuova leva di calciatori, che possa non far rimpiangere quella di Pirlo, Del Piero, Totti.
Forse, siamo per davvero sulla buona strada?
Invero, il gap con il calcio europeo è - tuttora - molto forte ed un dato può esprimere bene una simile condizione: le squadre del calcio inglese – finanche il Manchester United, che, da anni, manca alla vetrina continentale – fatturano il doppio o il triplo di quelle di vertice del nostro calcio, visto che i proventi da diritti televisivi nel Regno Unito sono ben più generosi che da noi e visto che gli stadi sono dei veri e propri alberghi, al cui interno si svolgono le attività più diverse e remunerative per i club.
Riusciremo a rialzare la Coppa Campioni?
Vinceremo un Mondiale con la nostra Nazionale nei prossimi anni?
Saremo competitivi in tutte le manifestazioni continentali?
Certo è che il calcio è un vera droga per tutti noi e di tale “oppiaceo” noi Italiani ne abbiamo bisogno come dell’aria che si respira
Rosario Pesce