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Un MeLo a Scuola da TERRO(M)NIA a ROCCADASPIDE: un libro “ritorna” albero

Il 19 febbraio scorso, a Roccadaspide (SA), all’interno della rassegna “RitrovArti all’Aspide”, il professor Magliacano Gerardo, scrittore e docente dell’ISIS “Ronca” di Solofra (AV),  aveva affidato un melo alla Giunta comunale della suddetta cittadina cilentana.  In tale occasione, Magliacano aveva presentato il suo nuovo libro, “TERRO(M)NIA. Ritorno alla mia terra”, un ‘romaggio’ – omaggio in forma di romanzo-saggio – dedicato alla nostra amata terra, che è stata e vuole tornare a essere Magna e Felix.  Un libro in cui e con cui si celebra non solo il Meridione, ma anche e soprattutto la terra: non solo come genitrice, ma anche e soprattutto come creatura, della quale prendersi cura.  Una terra di cui  lo scrittore salernitano ci mostra la sua doppia natura, di madre e di figlia: “Tu se' colei che l'umana natura / Nobilitasti sì, che il suo Fattore / Non disdegnò di farsi sua fattura”. E in quel “tu” dantesco,  terra e popolo si con-fondono, e “Fattore” e “fattura” si congiungono in un’unica amalgama. A tal fine, il libro si lega al progetto “MeLo adotto”: parte del ricavato delle vendite dell’opera è destinata alla forestazione di  terre mortificate dalla cupidigia e dall’incuria umane.  Il tentativo, simbolico e non solo, di restituire alla terra quanto Essa dona agli umani bisogni e/o appetiti.  Un libro che, come ogni libro, deve le sue pagine a quanto la terra le concede. Allora, se per fare un libro ci vuole un albero sradicato, Magliacano ha deciso di fare alberi con i libri: ogni copia di TERRO(M)NIA porta con sé un seme, una pianta da affidare. Ed è così che il Comune di Roccadaspide, ospitando e sostenendo TERRO(M)NIA, ha adottato un melo (Annurca), piantato proprio in questo periodo di Pace e di Resurrezione, quelle che si riscattano con la Passione. La Giunta comunale ha scelto pertanto di piantarlo nel giardino della scuola elementare:  perché non c’è luogo migliore in cui crescere. Si è deciso di affidarlo alle mani dei bambini:  le uniche mani realmente ‘sporche’ di terra e di purezza. Mani  responsabili, le mani del futuro, quelle delle nuove generazioni:  frutti che custodiscono semi. Frutti che domani saranno delle piante, come oggi TERRO(M)NIA: un libro che “ritorna alla terra”, che ritorna albero.

 

 

 

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