Cisal Metalmeccanici: gravi ritardi e irregolarità nella bonifica dell'amianto
“Occupazione, sicurezza e salubrità dei luoghi di lavoro sono le priorità sulle quali occorre la massima attenzione dei sindacati, ma anche delle istituzioni. Un impegno che incontra spesso grandi ostacoli, soprattutto in territori esposti alla desertificazione sociale ed economica”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal irpina, durante la riunione del direttivo regionale della Cisal Metalmeccanici della Campania, che ieri si è svolta a Napoli, con la partecipazione dei rappresentanti delle sedi territoriali della categoria.
Nel corso dell'appuntamento sono stati affrontati due temi cruciali: la vertenza Stellantis, che vede la provincia di Avellino in prima linea, per la quale sono stati scongiurati i licenziamenti previsti per il 1° gennaio, e la questione della mancata bonifica, in questi anni, dall'amianto presente in numerose strutture produttive localizzate in tutta la regione.
“E' un problema – ha sottolineato Picone –, quello dell'amianto, che purtroppo conosciamo da vicino ad Avellino, con la drammatica vicenda dell'Isochiimica, ma che è molto più diffuso di quel che si possa pensare”.
Un vero e proprio allarme, confermato dalle parole del segretario reguionale della Cisal Metalmeccanici, che sulla vicenda sta dando battaglia: “Nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro in generale siamo ancora sommersi dall'amianto, sostanza nociva e cancerogena, che dovrebbe essere rimossa con accurate e specifiche procedure. Ma tante aziende in Campania non hanno ancora effettuato le bonifiche. Siamo ancora complessivamente molto lontani dal rispetto degli standard minimi di sicurezza, perchè troppe imprese antepongono il profitto ad ogni costo alla tutela dei lavoratori. Nonostante i drammatici casi di operai ammalati o addirittura morti a causa delle patologie provocate dall'inalazione di microfibre di amianto, le numerose denunce pubbliche, le sentenze della magistratura e le norme che da decenni regolamentano questa materia, registriamo diffusi e gravi ritardi, ostracismi, grande insensibilità, silenzi e soprattutto inottemperanze dolose.
In molti casi l'amianto contenuto in pannelli, coperture dei tetti, placche di isolamento dei macchinari, soggetti all'usura e quindi a maggiori rischi, non viene rimosso o reso innocuo. Quotidianamente svolgiamo un'azione sul campo, segnalando agli Ispettorati del Lavoro, ma occorre maggiore attenzione da parte di tutti”.
Sul delicato nodo, il direttivo regionale della Cisal Metalmeccanici ha assunto una posizione intransigente, come evidenziato da Fiore: “E' tempo di dire basta all'indifferenza, all'immobilismo e agli atteggiamenti spregiudicati di chi con noncuranza lede i diritti di lavoratori e cittadini, esponendoli a seri e reali rischi. Di fronte a tutto ciò chiediamo una concreta presa di posizione delle istituzioni e interventi risolutivi”.
In foto Massimo Picone dx - Antonio Fiore sx