Solofra. Il sisma del 23 novembre 1980 non ebbe ritegno di nulla
Il sisma del 23 novembre 1980 non ebbe ritegno di nulla, neanche della cultura. L’evento tellurico scosse Solofra alle 19:34 con la veemenza di magnitudo 6,9 della scala Richter. Tra le chiese, vittime del terremoto, vi fu pure quella di San Domenico in Soriano retta dal 1950 dai Padri Oblati di San Giuseppe. Storicamente la struttura religiosa fu voluta dalla feudataria Dorotea Orsini nel 1644 e sei anni dopo cominciarono i lavori dell’annesso convento. La chiesa, a forma di crociera, presentava varie tele tra cui quelle di Francesco Guarini (la Madonna del Rosario), di Angelo e Francesco Solimena (La visione di San Gregorio Taumaturgo) ed una di Giuseppe Guarini, più varie statue lignee. La chiesa col sisma subì danni come il crollo del cornicione, la torretta della campana, il cedimento del tetto e varie e profonde fessurazioni, poi la pioggia e la neve fecero il resto. Furono tratte in salvo i dipinti e le statue. Restò incolume il pulpito in legno proveniente dalla chiesa del convento di Sant’Agostino. Nulla invece si potè fare per gli affreschi presenti nella chiesa. Andarono così persi i quattro evangelisti (Matteo, Marco, Luca, Giovanni) attribuiti all’artista locale Alfonso Grassi. Si sbriciolò la volta finale della crociera dov’erano presenti affreschi (nella foto il bozzetto su tela effettuato dall’autore n.d.a.), rappresentanti varie tappe significative della vita di San Giuseppe, dell’artista Amelio Mormile. Al centro della volta era raffigurato lo sposalizio del santo con la Madonna; ai lati invece la natività, l’angelo in sogno a Giuseppe, la fuga in Egitto e la Sacra Famiglia. Sulle pareti laterali c’erano affrescati, sempre dal Mormile, quattro angeli-putti inneggianti le virtù del santo. Quando il 19 dicembre 1987 venne riaperta la chiesa al culto, tutta la gente accorsa vide che le tele e le statue erano al proprio posto ma alzando lo sguardo al soffitto non ammirarono più gli affreschi, cancellati dal terremoto.
D.G.