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"Il centrosinistra ad Avellino non era e non è un’opzione praticabile"

Quello che è avvenuto nei giorni scorsi con l’elezione dei Presidenti delle Commissioni consiliari ci conferma ancora una volta che il centrosinistra ad Avellino non era e non è un’opzione praticabile. Le divisioni avvenute nella minoranza, con l’epilogo della rinuncia di Gengaro ad essere riferimento unitario, non sono che l’epilogo di un’alleanza che non ha mai trovato davvero coesione e unità d’intenti.
 
Dalla gestione dei rifiuti all’Alto Calore, dalle politiche sociali all’urbanistica, le affinità tra l’attuale amministrazione Nargi e il PD sono molto più di quelle tra il PD stesso e il resto dell’opposizione, da Sinistra Italiana a Controvento al Movimento 5 Stelle.
 
Non se ne è voluto prendere atto prima della campagna elettorale, quando noi abbiamo fatto appello ad una coalizione di cambiamento, ampia ma coerente, che escludesse chi ha tenuto in mano le redini della città per decenni in passato.
 
Il risultato è stato la sconfitta di un “campo largo” ma sfilacciato e adesso i nodi vengono al pettine.
 
La variabile “Festa” che destabilizza la maggioranza contribuisce tuttavia a fare maggiore chiarezza sulla natura di questa amministrazione, pronta a cercare alleanze di qualsiasi natura pur di sopravvivere.
 
La nostra scelta di presentarci alle elezioni in autonomia con Unità Popolare, pur non avendo ottenuto il risultato sperato, esce rafforzata da questo scenario.
 
Crediamo sia ancora più necessario in questa fase fare un’opposizione intransigente, che stia sui temi ed eviti commistioni, e facciamo appello alle forze della sinistra e della società civile che si sono spese in campagna elettorale contro questa amministrazione per costruire un’alternativa finalmente coesa e credibile.
 
Costantino D’Argenio
Prc Avellino.
 

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